Gruccioni – Ph. Antonio Arnanno

Nel cuore dell’Emilia occidentale, tra le province di Parma e Piacenza, si estende un sistema di Aree Naturali Protette tra i più affascinanti e diversificati d’Italia: quella dei Parchi del Ducato. Questo sistema territoriale, composto da cinque Parchi Regionali, quattro Riserve Naturali, un Paesaggio Protetto e un’Area di Riequilibrio Ecologico custodisce un mosaico di ambienti unici che spaziano dalle aree fluviali di pianura alle valli appenniniche, dai boschi collinari che furono residenza e riserve di caccia delle più importanti dinastie nobiliari ai paesaggi geologici ricchi di fossili, fino alle zone umide protette dove nidificano specie rare.

È un territorio dove la natura dialoga con la storia, dove i castelli medievali, i borghi storici, i cammini storici come la Via Francigena e i prodotti tipici locali si intrecciano con sentieri naturalistici, ciclabili e itinerari educativi, offrendo infinite opportunità per chi cerca un’esperienza di turismo slow, consapevole e sostenibile.

I Parchi del Ducato non sono solo luoghi da visitare, ma veri e propri paesaggi da vivere, dove il rispetto per l’ambiente si traduce in qualità della vita, scoperta e benessere. Un invito a rallentare, osservare, gustare e ritrovare il contatto con la terra, i suoi ritmi e le sue meraviglie.

Parco Regionale Fluviale del Taro: un corridoio azzurro e verde tra natura, storia e sapori

Il Parco Regionale Fluviale del Taro tutela un tratto dell’omonimo fiume tra Fornovo di Taro e Pontetaro, nell’alta pianura parmense. Con un’estensione di circa 2000 ettari (oltre 3000 includendo l’Area Contigua), rappresenta uno degli ambienti fluviali più interessanti dell’Emilia occidentale per biodiversità e valore paesaggistico. Facilmente raggiungibile da Parma, è la meta ideale per chi ama un turismo slow, fatto di escursioni leggere, cicloturismo, birdwatching e incontri autentici con il territorio.

Tra i luoghi da non perdere c’è la Corte di Giarola, sede amministrativa del Parco e Centro Visita, punto di partenza per sentieri ben segnalati e strade di campagna da percorrere a piedi o in bicicletta, senza dislivelli e immersi nella quiete della campagna e degli ambienti perifluviali.


Parco del Taro – Ph. Daniele Aliani

Il Parco del Taro è attraversato dalla Via Francigena, l’antico tracciato dei pellegrini medievali, che con i suoi 3.000 km da Canterbury a Roma, attraversa 5 stati, 16 regioni e oltre 600 comuni.

Il territorio del Parco, nel cuore della food valley, è profondamente legato alle produzioni agroalimentari locali di eccellenza a marchio DOP o IGP: dal Parmigiano-Reggiano al Prosciutto di Parma, ai Vini dei Colli di Parma,

Non a caso proprio nella Corte di Giarola, sede del Parco, all’interno di splendidi spazi di proprietà dell’Ente si possono visitare due dei Musei del Cibo della Provincia di Parma dedicati ad altrettante eccellenze alimentari del parmense, quello del Pomodoro e quello della Pasta.

In questo angolo verde di Emilia, ogni escursione diventa un viaggio tra paesaggio, cultura contadina e sapori autentici, dove il tempo scorre più lentamente e ogni dettaglio racconta un frammento dell’identità del territorio.


Cuccioli di lupo in riva al fiume – Ph. Emanuele Fior

Parco Boschi di Carrega: eleganza verde tra storia e natura

Il Parco Regionale Boschi di Carrega, istituito nel 1982 come primo Parco regionale dell’Emilia-Romagna, è un luogo dove natura, arte e storia si fondono in un paesaggio collinare raffinato e suggestivo. Si estende su circa 1270 ettari tra il fiume Taro e il torrente Baganza, nei comuni di Collecchio, Sala Baganza e Fornovo Taro, e raggiunge i 2600 ettari includendo le Aree Contigue (Preparco).

Questa oasi verde si distingue per la sua atmosfera nobiliare, testimoniata dalla presenza di ville storiche, giardini monumentali, laghetti e boschi secolari. L’area fu infatti per secoli residenza estiva della corte farnesiana, dei Borbone e di Maria Luigia d’Asburgo Lorena, seconda moglie di Napoleone e Duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla, che qui fece costruire la splendida Villa del Ferlaro e il complesso del Casino dei Boschi, di cui attualmente una parte è di proprietà pubblica e sede del Centro Parco Casinetto.


Sentiero nel Parco Boschi di Carrega – Ph. Federico Lugli

Il paesaggio è un susseguirsi armonico di querceti, castagneti e antiche faggete, attraversati da sentieri accessibili, piccoli ruscelli e radure fiorite. Non mancano alberi monumentali e esemplari di alberi esotici voluti dalle diverse famiglie nobili che si sono succedute nella proprietà, ideali per una giornata di relax in perfetto stile slow. Il capriolo, simbolo del parco, insieme a scoiattoli, lepri e testuggini d’acqua, popola questi ambienti ricchi di biodiversità.

Il Parco promuove attività educative e didattiche, visite guidate ed eventi culturali durante tutto l’anno, rendendolo una meta viva e coinvolgente per tutte le età e le stagioni. Nelle immediate vicinanze, nel centro storico di Sala Baganza, si trova la Rocca Sanvitale, parte del circuito dei Castelli del Ducato, nelle cui cantine è consigliata una golosa visita al Museo del Vino.


Il Casinetto del Parco Boschi di Carrega – Ph. Carlo Malini

Parco dei Cento Laghi: l’Appennino più autentico

Il Parco dei Cento Laghi, il cui nome ufficiale è Parco Regionale delle Valli del Cedra e del Parma, si estende per oltre 27.000 ettaritra i 400 e i 1650 metri di altitudine, nel cuore dell’Appennino parmense orientale nei comuni di Monchio delle Corti, Corniglio, Neviano degli Arduini e Tizzano Val Parma. Questo ampio territorio, istituito nel 1995 e ampliato negli anni successivi, offre un equilibrio perfetto tra ambiente di alta collina e media montagna, paesaggi rurali vivi e tradizioni millenarie.

Il parco è un mosaico di ambienti diversi: boschi, pascoli, crinali, laghetti glaciali, antichi borghi, pievi e castelli che raccontano la storia di una terra abitata e coltivata con rispetto. È una “terra di mezzo” accogliente, a poca distanza dalla Pianura Padana, dove il turismo slow si sposa con l’agricoltura sostenibile e la valorizzazione delle eccellenze locali.


Il lago verde – Ph. Marco Rossi

Simbolo di questa simbiosi tra natura e cultura sono due prodotti DOP di fama mondiale: il Parmigiano-Reggiano e il Prosciutto di Parma, di cui anche il Parco è zona d’origine, grazie a condizioni climatiche, materie prime e know-how che contribuiscono a renderli unici. Accanto a loro si trovano delizie come la Spongata di Corniglio, la pecora Cornigliese (Presidio Slow Food), le castagne, i funghi e la selvaggina, tutti frutti di una terra generosa e autentica.

Il Parco dei Cento Laghi è anche un luogo di esperienze all’aria aperta: sentieri panoramici, percorsi in mountain bike, ciaspolate, sci, equitazione, pesca sportiva e aree per pic-nic e giochi per bambini. Le numerose sagre di paese e le feste tradizionali mantengono vivo il senso di comunità e offrono momenti di incontro e convivialità, tipici delle valli appenniniche.

È un parco che accoglie tutti: escursionisti, famiglie, amanti del cibo e della natura, in un contesto accessibile e ricco di biodiversità, dove ogni angolo racconta un legame profondo tra paesaggio, storia e vita quotidiana. Un luogo dove il “bello da vedere” diventa anche il “buono da mangiare”.


La Spongata di Corniglio – Ph. Meridiana Immagini

Parco dello Stirone e del Piacenziano: un viaggio nel tempo

Il Parco dello Stirone e del Piacenziano è un’area protetta unica, un museo all’aperto dove geologia, natura e cultura si intrecciano in un paesaggio ricco di fascino e biodiversità. Istituito nel 2011, nasce dalla fusione tra il Parco Fluviale dello Stirone e la Riserva Geologica del Piacenziano, e si estende tra le colline a cavallo delle province di Parma e Piacenza, abbracciando territori che raccontano milioni di anni di storia della Terra.

L’Area Stirone si sviluppa ai lati del torrente omonimo e assume tre aspetti morfologici fondamentali: il paesaggio fluviale con le fasce boscate, corrispondenti alla zona centrale occupata dal torrente, il paesaggio agrario, situato lateralmente al corso d’acqua, e il paesaggio delle prime colline appenniniche, con i rilievi più alti rappresentati dal Monte Combu (350 m) e dal Monte Santo Stefano (457 m).

Il torrente è noto agli studiosi di paleontologia e oggetto di studi scientifici di rilevanza internazionale per la presenza di sedimenti marini ricchi di reperti fossiliferi riferibili al Miocene superiore, al Pliocene e al Pleistocene. La serie fossilifera, l’inclinazione degli strati e la loro successione ordinata consentono di ripercorrere, da monte verso valle, l’evoluzione ambientale e climatica del Bacino Padano negli ultimi 6,5 milioni di anni e fanno del Parco un museo all’aperto.


Parco dello Stirone – Ph. Marco Rossi

L’Area Piacenziano è costituita da 9 zone distribuite in 5 vallate del territorio piacentino orientale: Val Vezzeno, Val Chero, Val Chiavenna, Valle dell’Arda, Valle Ongina

La maggior parte delle zone tutelate è ubicata in corrispondenza di spettacolari calanchi la cui instabilità ed asprezza hanno favorito la conservazione di peculiari habitat, dove le emergenze geo-paleontologiche si fondono con aspetti naturalistici e paesaggistici di pregio. L’abbondanza e l’ottimo stato di conservazione dei fossili qui presenti, risalenti al periodo di storia della Terra noto proprio col nome di Piacenziano, ha reso celebre, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, questa parte del territorio piacentino al mondo scientifico internazionale.

Il Parco è attraversato dalla medievale Via Francigena e il territorio è costellato da antichi borghi, Pievi, chiese, magnifici Castelli. 

Il Parco fa parte delle Aree Naturali Protette gestite dall’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Occidentale (Parchi del Ducato).

Cuore pulsante del Parco è il Centro Parco Podere Millepioppi (Loc. San Nicomede  -Salsomaggiore Terme, PR), un luogo che dopo la confisca della proprietà alla criminalità organizzata e l’assegnazione al Comune di Salsomaggiore Terme che, grazie ad una convenzione, l’ha affidata all’Ente Parchi è ora un punto di riferimento per l’amministrazione dell’Ente e per tantissime iniziative e attività culturali, didattiche e turistiche.

Nell’assetto attuale il Centro Parco ospita gli Uffici Operativi dell’Ente Parchi, la Biblioteca, l’info point-biglietteria e la sezione “biodiversità” del MuMAB, il Museo Mare Antico e Biodiversità che si estende in un nuovo e moderno edificio, operativo dal 2020 e che offre un interessante e interattivo percorso espositivo dedicato all’antica storia geologica del Bacino Padano.


MuMAB – Ph. Costantino Ferlauto

Parco Fluviale del Trebbia: natura selvaggia e scorci spettacolari

Il Parco Regionale Fluviale del Trebbia si sviluppa per circa 30 chilometri lungo il corso del fiume Trebbia, da Rivergaro fino alla confluenza con il Po, a nord di Piacenza, includendo anche un tratto del grande fiume padano. Questo territorio rappresenta un esempio di ambiente fluviale di pianura, dominato da ampie zone di greto, praterie aride e terrazzi fluviali dove la natura protetta cerca di mantenere i suoi spazi tra le numerose attività estrattive e le coltivazioni agricole.

Il paesaggio, modellato dal regime torrentizio del Trebbia, è caratterizzato da habitat di grande valore per la fauna migratoria, come dimostra la presenza dell’Occhione, specie rara e simbolo del parco. Le orchidee spontanee che fioriscono in primavera, insieme a una vegetazione selezionata dalle piene impetuose, creano un mosaico ecologico ricco e dinamico.


Occhione/Cineclub Piacenza – Ph. Vincenzo Rigolli

Il Parco include due Siti di Importanza Comunitaria e Zone di Protezione Speciale (SIC-ZPS) della rete Natura 2000 e un geosito regionale (Croara), a testimonianza dell’importanza naturalistica e geologica dell’area. I castelli medievali, come il celebre Castello di Rivalta e quello di Statto, si affacciano suggestivamente sul fiume, unendo paesaggio, storia e cultura in un colpo d’occhio straordinario.

Per chi ama il turismo lento e sostenibile, il Parco offre sentieri e piste ciclopedonali che lo collegano con la città di Piacenza.

Il territorio è anche profondamente legato alla tradizione agroalimentare piacentina, dove i prodotti DOP e IGP (come salumi, formaggi e vini locali) rappresentano l’espressione più autentica del rapporto tra ambiente e agroalimentare. Qui il paesaggio non è solo da ammirare, ma anche da gustare: ogni angolo offre un’opportunità per vivere la natura con lentezza, tra bellezze selvagge e sapori unici.


Parco del Trebbia/Cineclub Piacenza – Ph. Enzo Marzocca

Un territorio da vivere, preservato con cura

L’area dei Parchi del Ducato rappresenta un patrimonio naturale e culturale straordinario dell’Emilia occidentale, dove biodiversità, paesaggio, tradizioni e sapori convivono in perfetto equilibrio.
A rendere possibile tutto questo è il lavoro dell’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità – Emilia Occidentale, che tutela e valorizza questi territori con progetti di conservazione, educazione ambientale, promozione del turismo sostenibile e tanti appuntamenti e attività. Grazie a questa gestione attenta e lungimirante, i Parchi del Ducato sono oggi un esempio virtuoso di come si possa vivere e scoprire la natura con rispetto, lentezza e meraviglia.