Il Ricetto di Candelo, in provincia di Biella, immerso nella campagna piemontese suggerisce l’idea e le emozioni di un mondo rurale lontano nel tempo e perduto. Ricetto deriva dal latino receptum, rifugio: luogo difeso e cinto da fortificazioni.

Tra i borghi più affascinanti del Piemonte Medievale fu edificato dal popolo candelese su un terreno della signoria locale dei Vialardi, allo scopo di difendere i beni della comunità come vino e granaglie, e proteggere persone durante i periodi di guerre. Il Ricetto non fu mai abitato stabilmente, ed ebbe la funzione di cantina comunitaria depositrice anche di prodotti agricoli e bestiame.

Grazie alla sua matrice contadina si è conservato fino ai giorni nostri mantenendo la struttura originaria. A pianta semipentagonale, comprende all’interno duecento cantine museali appartenenti a privati, ad associazioni candelesi e al comune. L’entrata dalla Torre Porta immerge nel Medioevo rurale e reale, della gente comune e della vita quotidiana.

La Torre del Principe sulla destra, fu l’abitazione di Sebastiano Ferrero (1438-1519) feudatario di Candelo per merito del duca Filippo di Savoia dal 1496, fu anche consigliere di Stato e tesoriere generale del Ducato di Milano sotto il dominio francese. Sulla sinistra l’ Ecomuseo della Vitivinicoltura, che conserva il patrimonio culturale rurale dei candelesi e illustra la storia del loro rapporto con l’ambiente circostante, la Sala Cerimonie e il Museo del Vino. Presso il Ricetto di Candelo è possibile svolgere diversi itinerari molto interessanti ed istruttivi religiosi, ecologici ed enogastronomici: affreschi votivi, la Passeggiata degli Alpini e le storiche osterie e trattorie. Suggestiva la Passeggiata Romantica fuori possenti mura.