In un’Italia che prova a ripartire ci sono realtà, come AriSLA – Fondazione Italiana di ricerca sulla SLA che non hanno mai smesso di operare per perseguire la sua mission: finanziare la ricerca scientifica sulla Sclerosi Laterale Amiotrofica, una malattia neurodegenerativa che solo in Italia colpisce circa 6000 e di cui ancora non esiste una terapia efficace. Ha lanciato nei mesi scorsi un nuovo bando che finanzierà nuovi progetti, pochi giorni fa ha promosso gratuitamente il primo di due Webinar, che ha visto la partecipazione di più di 100 ricercatori che si occupano di SLA nel nostro Paese con l’obiettivo di favorire la nascita di nuove collaborazioni e attività di rete.  

La nostra rivista ‘e-Borghi travel’, al fine di contribuire a diffondere una vera ‘cultura della ricerca’ quale valore che abbraccia e coinvolge tutti nel perseguire sempre nuovi risultati, ha voluto raccontare come sta reagendo il mondo della ricerca a questo particolare momento e quali sono gli scenari futuri attraverso le parole del Presidente di Fondazione AriSLA, Mario Melazzini.

AriSla su e-borghi travel

Presidente di Fondazione AriSLA, Mario Melazzini

Presidente che momento sta vivendo la ricerca in Italia?

Il contesto segnato dalla pandemia del Covid-19 ha accentuato la fragilità delle persone che convivono con la malattia, ma allo stesso tempo ha fatto emergere l’importanza di sostenere la ricerca scientifica per dare loro risposte concrete sul fronte terapeutico. Dal nostro osservatorio rileviamo che la comunità scientifica italiana è molto attiva e vuole mettersi in gioco per vincere la sfida contro la SLA: ne sono testimonianza le oltre 100 proposte presentate al Bando AriSLA 2020, chiuso lo scorso 11 giugno. Sono poi numerosi e importanti i risultati raggiunti ad oggi dai nostri ricercatori che confermano l’altissima qualità della ricerca condotta nel nostro Paese. E’ proprio di pochi giorni fa la pubblicazione su una delle più rilevanti riviste scientifiche, ‘Neurology’, da parte di un gruppo di ricerca cofinanziato da AriSLA, che ha dimostrato come l’applicazione di tecniche avanzate di neuroimmagine, basate sull’utilizzo della risonanza magnetica, possa rappresentare uno strumento molto promettente per identificare biomarcatori affidabili per la diagnosi precoce e il monitoraggio della progressione delle malattie del motoneurone, di cui anche la SLA fa parte. Un risultato che rappresenta un nuovo passo in avanti per aggiungere un altro tassello al complesso puzzle della SLA. Il nostro obiettivo è cercare di aggiungere ogni giorno nuovi tasselli per arrivare al più presto ad una terapia efficace e per questo motivo è fondamentale garantire continuità alla ricerca.

In questa battaglia contro la SLA, che ruolo svolge Fondazione AriSLA nel panorama nazionale?

In questi 10 anni la mission di AriSLA, nata grazie all’unione tra Fondazione Cariplo, Aisla, Fondazione Vialli e Mauro e Telethon, è stata quella di sostenere concretamente gli studi più validi e innovativi, con una prospettiva di potenziale applicabilità delle cure. In questi anni abbiamo investito oltre 12,4 milioni di euro in attività di ricerca, finanziato 78 progetti, di cui 16 in corso, in diversi ambiti di ricerca, (base, preclinica e traslazionale, clinica e tecnologica), supportando 130 ricercatori che hanno portato a 247 pubblicazioni scientifiche (ref: WebOfScience, 2010-2019).

Le nostre analisi ci indicano che l’investimento di questi 10 anni è stato fruttuoso. Abbiamo contribuito al sostegno di gruppi di lavoro che negli anni hanno potuto consolidare una ricerca di eccellenza ad alto impatto internazionale, attraendo anche l’interesse di ricercatori provenienti da ambiti diversi verso una ricerca mirata sulla SLA. Questo ha permesso la condivisione delle competenze e la nascita di forti sinergie con la creazione di diverse linee di ricerca, supportate da progetti multicentrici il cui finanziamento si è rinnovato negli anni. Sinergie che si sono estese anche a importanti collaborazioni internazionali e consorzi di ricerca genetica, come dimostrato anche dalle pubblicazioni.

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La ricerca dunque va avanti e lo dimostra anche il nuovo Bando AriSLA 2020 che finanzierà nuovi progetti. Che cosa può essere fatto secondo lei per accelerare l’ottenimento dei risultati nel nostro paese?

La ricerca sulla SLA deve andare avanti finché la SLA non sarà sconfitta: questa per noi è la priorità. Il nostro impegno è di continuare a sostenere i ricercatori impegnati con noi a vincere questa sfida. Con l’ultimo bando AriSLA, di cui annunceremo i progetti selezionati entro l’anno, intendiamo finanziare ricerca clinica osservazionale, ricerca di base e pre-clinica, al fine di aumentare la conoscenza sulla malattia e mettere a punto metodologie per lo sviluppo di nuove terapie, con l’obiettivo di garantire una migliore cura dei pazienti.  Un altro punto importante sarà quello di favorire una maggiore sensibilizzazione della collettività sull’importanza di sostenere in tutti i modi possibili la ricerca.  In questi anni la consapevolezza di questo aspetto è cresciuto ed questo è un forte stimolo per lavorare per la creazione di una vera ‘cultura della ricerca’, mettendo a patrimonio comune le conoscenze e le scoperte che i singoli ricercatori conquistano col loro generoso e scientifico lavoro. AriSLA crede intensamente nel gioco di squadra, in una strategia di condivisione, che abbraccia e coinvolge anche le singole persone con SLA, poiché anche il loro contributo è necessario e fondamentale per ottenere insieme dei risultati.

Sono diversi gli strumenti con cui è possibile sostenere AriSLA e la ricerca scientifica sulla SLA. Uno di questi è la donazione della quota del 5X1000 alla Fondazione: è sufficiente apporre la propria firma nella dichiarazione dei redditi nel riquadro riservato a “Finanziamento della ricerca scientifica e della Università” o a “Finanziamento della ricerca sanitaria” e inserire il codice fiscale di Fondazione Italiana di Ricerca per la SLA 97511040152. Le donazioni raccolte con il 5X1000 contribuiranno a sostenere i ricercatori che risulteranno vincitori del Bando AriSLA 2020.

Sul sito www.arisla.org sono disponibili tutte le informazioni relative alle attività di AriSLA e conoscere le altre modalità per effettuare una libera donazione a supporto dei progetti di ricerca.