Tra Cetara e Maiori, tra la Torre Vicereale, un piatto di spaghetti con colatura d’alici, le spiagge di Maiori e la Collegiata di Santa Maria a Mare.
Si resta senza fiato quando si approda in quest’angolo d’Italia. La Costiera Amalfitana lascia sempre a bocca aperta. Quando si giunge al cospetto di tale spettacolo prevalgono lo stupore e l’emozione e le parole incredibilmente vengono a mancare.
Da quest’angolo di costiera sembra tanto lontana la congestionata Napoli e le popolose cittadine del golfo all’ombra del Vesuvio che ci hanno accompagnato lungo il percorso. Torre Annunziata, Nocera Inferiore, Cava dè Tirreni, Vietri sul Mare e poi tanta meraviglia lungo questo primo tratto della famosa strada statale 163 Amalfitana, la sinuosa strada nota anche come “Nastro Azzurro” che tocca le perle di questo straordinario litorale.
Prima tappa della gita è il pittoresco borgo marinaro di Cetara, situata all’ombra del monte Falerio, che si insinua in una stretta vallata tra agrumeti e vigneti fino ad affacciarsi sul mare.
Un tempo roccaforte saracena fu a lungo sotto la dominazione della vicina potente Amalfi. Il mare cristallino ne ha sempre segnato la storia e le tradizioni, come quella della partenza primaverile dei suoi pescatori alla volta dei mari di Marocco ed Algeria per la pesca delle acciughe, importanti ingredienti della cucina tipica locale.
E’ la Torre Vicereale ad accoglierci all’arrivo, costruita in periodo angioino e ulteriormente fortificata durante la dominazione aragonese, edificio di difesa contro le scorrerie dei pirati e le invasioni dei Turchi. Passeggiando per le sue strade si apprezza il suo intatto fascino marinaro tra la spiaggia all’ombra della torre ed i suoi tesori artistici, tra cui la bella chiesa romanica di San Pietro Apostolo, dall’interno barocco, la cupola maiolicata ed il campanile duecentesco a bifore, e la seicentesca chiesa con convento di San Francesco, dalla cupola affrescata dal pittore Marco Benincasa.
Un piatto di spaghetti con la colatura d’alici, il ricavato della fermentazione di queste ultime messe a marinare, ed una frittura mista di pesce, tutto accompagnato con un buon Capri bianco DOC sono il meritato pranzo che ci concediamo prima di partire alla volta di Maiori, seconda tappa della gita in costiera.
In epoca medioevale fu il principale porto della Repubblica Amalfitana, luogo ricco di palazzi nobiliari e conventi. Pittoresco centro balneare, noto per la produzione di limoni, Maiori è dominata dalla rocca di San Nicola de Thoro Plano, e presenta una delle spiagge più estese della costiera. Ci si deve concedere una passeggiata sul suo lungomare prima di addentrarsi nel borgo e raggiungere il bel complesso duecentesco della Collegiata di Santa Maria a Mare, situato su un’altura nel cuore dell’abitato. Agli esterni settecenteschi, con il campanile del XIV secolo e la cupola emisferica rivestita di maioliche vietresi, si uniscono gli interni a tre navate, la sacrestia edificata nel 1866 e la cripta che custodisce le spoglie di San Clemente. Da non perdere una passeggiata in corso Regina fino a giungere al mare, mentre il sole inizia a calare.
E’ la poesia del tramonto a riaccompagnarci a Napoli. Dopo gli splendidi scenari delle coste frastagliate al tramonto, riecco comparire il Vesuvio che pare accoglierci e darci il benvenuto.
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