La storia del complesso di edifici che ospita l’hotel ha inizio nel II secolo a.C. Antica locanda nella quale si servivano vini d’importazione, olio e garum. Era così nota che fu concesso alla sua proprietaria Veneteia Maxima di divenire titolare della propria tomba, cosa più unica che rara per una donna all’epoca. Il suo cippo sepolcrale è conservato nel lapidarium dell’Abbazia benedettina di Santa Maria in Sylvis, a un centinaio di metri dall’attuale hotel, unito da una corte interna alla cucina del rinomato ristorante Abate Ermanno.