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Fonte dell'Abbondanza

Cosa vedere a Massa Marittima, Grosseto, Toscana


Sopra la fonte dell'Abbondanza venne realizzato successivamente un grande magazzino che veniva utilizzato come granaio pubblico. Qui i cittadini depositavano parte del loro raccolto a cui avrebbero attinto nei periodi di carestia o guerra. La struttura composta dalla fonte e dal magazzino venne chiamata Palazzo dell'Abbondanza e tutt'oggi ha la forma di un grande parallelepipedo con tre arcate sulla facciata frontale.

Durante il restauro avvenuto nel 1999 fu rivenuto casualmente l'albero della fecondità. Si tratta di un affresco decisamente particolare, risalente al periodo tra il 1265 ed 1335, che ha destato meraviglia, scandalo e sorpresa: un grande albero tra le cui foglie pendono 25 falli maschili eretti sotto al quale due donne si accapigliano nel contendersi uno dei falli, uccelli neri che volteggiano minacciosi ed altre figure di dubbia interpretazione. Questo affresco tutt'oggi fa molto discutere, varie sono le interpretazioni, noi ne riportiamo due. Secondo la prima l'affresco è un simbolo di fertilità. Doveva avere una funzione “apotropaica”, ovvero di buon augurio per i raccolti affinché fossero sempre abbondanti. Allo stesso tempo tuttavia doveva scansare la malaugurata possibilità di ricorrere alle scorte del magazzino, e quindi gli organi maschili a simbolo di fertilità e abbondanza ed i corvi neri ad insidiare i preziosi frutti; nel mentre figure femminili tentano di cogliere i "frutti" e si accapigliano per strapparli una all'altra. Per altri invece l'affresco rappresenterebbe il primo "manifesto politico" della storia. Risulterebbe essere un messaggio dei guelfi sostenitori del Papa, contro i ghibellini sostenitori dell'imperatore. I Guelfi avvertivano i frequentatori della fonte, che nel caso in cui i Ghibellini fossero tornati al potere, questi ultimi avrebbero diffuso idee eretiche, stregoneria e perversioni sessuali. All'epoca dell'affresco (XIII – XIV sec.) in Toscana circolavano leggende di streghe che tagliavano il pene agli uomini per metterli nei nidi di uccelli. Sarebbero dunque streghe le donne rappresentate sotto l'albero, una sembrerebbe raffigurata proprio nell'atto di aggiungere un fallo all'albero, e le altre sulla destra si starebbero masturbando, infine c'è anche l'aquila araldica simbolo dell'impero.

Probabilmente per svelare il mistero bisognerebbe risalire alla data precisa di realizzazione. Sappiamo che Massa Marittima fu governata dai Ghibellini fino al 1266 ed il Palazzo dell'Abbondanza fu commissionato dal Podestà ghibellino Ildebrando da Pisa. Sappiamo inoltre con certezza (da un epigrafe presente nel Palazzo) che il Palazzo e la Fonte Nuova furono consegnate nel 1265, non ci sono documentazioni invece relative all'affresco. In ragione di quanto detto, se l'affresco fu realizzato entro il 1266 l'albero della fecondità sarebbe senza dubbio un simbolo di fertilità, il Podestà ghibellino infatti non si sarebbe mai sognato di denigrare i ghibellini stessi. Se invece la realizzazione è successiva, tra 1267 ed il 1335, prenderebbe corpo la tesi del manifesto politico.

Infine, sotto la fonte si trova un'antica galleria lunga 256 metri ed alta mediamente 190 cm, che può essere visitata con l'accompagnamento di una guida esperta in speleologia.

  • Via Ximenes, 29, Massa Marittima (Grosseto)
  • Siti archeologici
  • Monumento/attrazione

Massa Marittima

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