La Chiesa di San Giorgio del borgo di Montemerano, in Toscana, si affaccia su piazza della Chiesa ed è affiancata sul lato sinistro dalla cinta muraria del borgo. Fu costruita nel corso del Trecento ed ampliata in epoca rinascimentale con l'aggiunta del transetto e dell'abside (1430 circa).
La chiesa presenta una pianta a croce latina a navata unica, con abside, transetto e copertura a capanna. La facciata, in bozze di travertino, si caratterizza per il portale architravato su cui poggia un arco a sesto acuto, sopra il quale si apre, fuori asse, una finestra rettangolare. Al suo interno, custodisce opere d'arte di inestimabile valore; sul lato destro del transetto è collocata una bacheca contenente una serie di preziosi oggetti ed arredi sacri.
Di fronte, è collocata all'interno di una vetrata la celebre Madonna della Gattaiola, un caratteristico dipinto realizzato da un artista chiamato Maestro di Montemerano attorno alla metà del XV secolo. Non sono stati ancora chiariti i dubbi se il dipinto è stato realizzato direttamente su una porta chiaramente adibita al passaggio dei gatti, o se la tavola fu successivamente utilizzata con tali scopi, aggiungendovi in seguito il foro circolare in basso a destra. Una leggenda avvalora quest'ultima ipotesi, narrando un parroco avrebbe utilizzato la tavola trasformandola in porta e praticandovi il foro per permettere il passaggio dei gatti per eliminare i topi che stavano infestando gli ambienti sacri.
Tra le altre opere di rilievo, spiccano un polittico raffigurante la Madonna in trono col Bambino e santi (1458) di Sano di Pietro, una statua lignea di san Pietro (1445 circa) e un'Assunzione di Maria (1460 circa) realizzate entrambe dal Vecchietta, un tabernacolo ligneo quattrocentesco intagliato, dorato e decorato con le figure dell'Assunta e di alcuni angeli e santi. Gli affreschi che decorano le pareti interne e il soffitto della chiesa risalgono alla fine del XV secolo e sono attribuibili al pittore senese Andrea di Niccolò; nel lato destro sono raffigurate le Storie di San Giorgio e il drago.