Il Sommo Poeta ha influenzato la cultura italiana, creando una lingua comune e traendo spunto dalle sue peregrinazioni per l'Italia per costruire una memoria collettiva nella sua opera più famosa, la Divina Commedia. Scopriamo di seguito quali borghi sono legati alla vita personale o artistica di Dante.
Brisighella e Certaldo: vita e opere di Dante in due borghi splendidi
Iniziamo il nostro percorso sulle orme dei viaggi di Dante tra i borghi più belli d'Italia da uno dei meno noti. Brisighella è l'ultima tappa sulle vie di Dante situata in Emilia-Romagna. Questo antico borgo medievale e termale nella valle del Lamone risale al Duecento. Il signore del luogo, Maghinardo, vi fece erigere una torre di difesa sul luogo dove oggi sorge quella dell'Orologio, al fine di controllare persone e merci che dalla Romagna ghibellina erano diretti alla Firenze guelfa.
Il sommo poeta conobbe Maghinardo nel 1289: entrambi presero parte infatti alla battaglia di Campaldino, mentre nel 1302 la Rocca ospitò Dante Alighieri all'inizio delle sue peregrinazioni per l'Italia.
Spostandoci invece nella regione di origine di Dante, la Toscana, uno dei borghi più belli legati alla sua opera e a un'esperienza di soggiorno è Certaldo, sede del castello dei conti Alberti, citato nella Divina Commedia. Già presente nelle opere di Boccaccio, al quale Certaldo diede i natali, questo incantevole paese è uno dei più spettacolari di tutta la Val d'Elsa. La peculiarità più interessante dal punto di vista architettonico è la conservazione intatta del tessuto urbanistico medievale: girare tra le viuzze strette e le piccole piazze è un'esperienza davvero memorabile, che permette di sentirsi per un giorno come se si vivesse all'epoca di Dante Alighieri.
Fosdinovo e il suo castello: lo "studio" di Dante in esilio
In provincia di Massa Carrara si trova il più bel castello di tutta la Lunigiana, regione storica alla quale si accede proprio dal borgo di Fosdinovo. Qui a dominare l'intera cittadina è proprio lo splendido castello dei Malaspina, struttura elegante e perfettamente conservata. Il castello di Fosdinovo può vantarsi di aver ospitato moltissimi nomi illustri nel corso della sua storia, anche se uno fra i più importanti è sicuramente Dante Alighieri. Il sommo poeta vi soggiornò per svariati mesi nel 1306, a seguito del suo esilio da Firenze, dopo varie peregrinazioni per il Bel Paese.
Poiché Dante era particolarmente legato ai Malaspina, i cui eredi sono ancora proprietari del castello, qui Dante trovò l'ambiente ideale per riuscire a portare a termine la Divina Commedia, opera che aveva precedentemente lasciato incompleta a causa delle vicende politiche che lo avevano impegnato. Il poeta soggiornò in una torre e a lui venne dedicata quella che oggi conosciuta come la stanza di Dante.
In generale, il castello merita davvero una visita: si tratta di una costruzione affascinante, con un porticato rinascimentale di colonne in pietra da cui si accede alla struttura principale dove è possibile visitare la sala di ingresso, la sala da pranzo e quella del trono. Come in ogni costruzione medievale che si rispetti, è presente una sala delle torture e una stanza dei fantasmi. Il castello oggi convertito a museo e centro culturale ospita anche un bed and breakfast ed è perfetto per scoprire il borgo di Fosdinovo, punto di partenza ideale per moltissimi trekking.
La culla degli amanti più famosi di Dante: Gradara
Senza dubbio Gradara è uno dei nomi più associati a Dante. Questo incantevole borgo medievale si trova in provincia di Pesaro e Urbino, nell'entroterra immediato della riviera adriatica, e sorge su un colle da cui si può godere di una vista spettacolare. La Rocca Malatestiana, unita alla cinta muraria, rappresenta uno dei migliori esempi di architettura medievale ad oggi perfettamente conservati, grazie anche a puntuali interventi di restauro. Le vicende antiche di Gradara sono fortemente intrecciate a quelle a cui ha fatto da sfondo il suo castello, dove si sono avvicendati al potere i Malatesta, gli Sforza, i Della Rovere e i Mosca. Secondo quanto narra la leggenda, proprio nel castello trovarono la loro fine Paolo Malatesta e Francesca da Polenta, che vennero uccisi a causa della cieca gelosia del fratello di lui, Gianciotto.
Le vicissitudini dei due amanti più famosi d'Italia sono narrate nella Divina Commedia e da allora i nomi di Paolo e Francesca sono sinonimo di amore tragico. Nonostante l'epilogo triste, il borgo rende omaggio al romanticismo della vicenda, coi suoi scorci deliziosi, balconi fioriti e i tanti angoli verdi, che promettono di stupire il visitatore che cammina per le sue splendide vie medievali.