I paesaggi del mondo che ci circonda esistono o sono soltanto un’illusione? La percezione che si ha di essi è comune a tutta l’umanità oppure ogni individuo ne percepisce forme colori, elementi, presenze in modo soggettivo? Quattro autori, ossia quattro differenti universi, raffigurano sensazioni che oltrepassano i paesaggi reali e sconfinano in tutti gli aspetti dell’esistenza. Iniziamo così il nostro percorso tra realtà e idea attraversando paesaggi di cieli tersi, città ideali, architetture rigorose: sono queste le impeccabili prospettive dell’universo di Armando Orfeo (Marina di Grosseto 1964). Lettere, libri, strumenti musicali, televisori da sintonizzare, aeroplani di carta fluttuanti in aria senza vento: sono le rappresentazioni utopistiche che sorprendono il nostro occhio, impreparato alla perfezione, e spingono la nostra mente a salire a bordo di un sema nel quale trovare, secondo l’autore, “piccole navi in guerra contro ogni forma di pensiero unico o semplici scialuppe di salvataggio dalle quotidiane banalità” annullando così le restrizioni della quotidianità.
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