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e-borghi travel 46, Speciale borghi delle invenzioni: Emilia, tra cammini storici e borghi straordinari

Se c’è un modo ideale per vivere l’Emilia e i suoi borghi è camminare. Fra castelli maestosi e piccoli abitati arroccati sull’Appennino, con gli itinerari suggeriti da Visit Emilia in un mirabile intreccio di natura, storia ed enogastronomia. Nel territorio delle province di Parma, Piacenza e Reggio Emilia, si snodano alcuni dei più importanti cammini storici, oggi autentici itinerari per viaggiatori pronti a immergersi in un universo di storia e natura, cultura ed enogastronomia, borghi meravigliosi. Dalla celebre Via Francigena che attraversa il cuore degli Appennini di Parma e Piacenza, all’antica Via degli Abati e il Cammino di San Colombano, dalla Via di Linari che tocca luoghi dalla grande importanza naturalistica, come la Riserva della Biosfera Unesco dell’Appennino Tosco Emiliano, alla Via Matildica del Volto Santo che consente di rivivere l’atmosfera del feudo di Matilde di Canossa, fino al Sentiero dei Ducati, con Visit Emilia – https://www.visitemilia.com/terme-outdoor/emilia-hikes-and-paths-, il viaggio a piedi nella Terra dello Slow Mix è una rivelazione.

Tra i borghi della Via Francigena

Attraversa il cuore degli Appennini delle province di Piacenza e Parma, la Via Francigena, oltre mille chilometri tra il Passo del Gran San Bernardo e Roma. Il percorso emiliano è una sorpresa: comincia con il Guado di Sigerico sul fiume Po e arriva alla città di Piacenza, per poi sboccare sulla Via Emilia. Risalendo il torrente Nure si raggiunge il castello di Paderna a Pontenure, ma continuando sulla Via Emilia si incontrano Fiorenzuola d’Arda e poi l’abbazia Cistercense di Chiaravalle della Colomba, nei pressi di Alseno, per arrivare poi al duomo di Fidenza, tappa obbligatoria per i pellegrini e oggi meta per i camminatori che vogliono visitare la città e magari i suoi caseifici di Parmigiano Reggiano. La marcia prosegue verso Cabriolo e la sua pieve, e poi Noceto, con la sua rocca e il Museo della Vasca Votiva. Altri borghi si incontrano lungo il cammino: Felegara e Fornovo di Taro, dove la statua del pellegrino sulla facciata della chiesa di Santa Maria indica la direzione. Continuando la Via Francigena nel Parmense si giunge a Bardone e inizia la salita verso il Passo della Cisa. Cassio, caratterizzato da una via lastricata in pietra, è molto interessante da attraversare, per poi insinuarsi a Berceto, il cui duomo di epoca longobarda stupisce per magnificenza e i piatti profumano di Funghi Porcini. A pochi chilometri, il Passo della Cisa con il santuario della Madonna della Guardia è il saluto dell’Emilia ai viaggiatori.

A passo lento sulla Via degli Abati e lungo il Cammino di San Colombano

Borghi meravigliosi si incontrano sulla Via degli Abati, detta la Francigena di montagna. Un antico itinerario alto-medievale che veniva seguito dai monaci del monastero di San Colombano di Bobbio per arrivare a Roma, attraversando parte del territorio provinciale di Pavia e l’Appennino Tosco-Emiliano nelle province di Piacenza, Parma e Massa Carrara, fino a Pontremoli. I 190 chilometri del tracciato si dividono tra mulattiere, carrarecce e sentieri che solo in piccoli tratti lasciano il posto a strade asfaltate. Prima tappa è Bobbio, tra i Borghi più Belli d’Italia, che accoglie i visitatori con il suo suggestivo ponte Gobbo o ponte del Diavolo, e con l’abbazia di San Colombano, nel Medioevo uno dei più importanti centri monastici d’Europa. Coli e Farini, tra la Val Nure e la Val Perino, sono altri tipici paesi appenninici da attraversare per raggiungere Bardi, con il suo magnifico castello, e Borgotaro, la patria del Fungo Porcino di Borgotaro Igp. Bobbio è la tappa conclusiva del Cammino di San Colombano, riconosciuto come uno dei fondatori dell’Europa. Ripercorre l’itinerario del Santo nel 591 dall’Irlanda del Nord alla Val Trebbia: 330 chilometri, di cui 65 in Emilia, passando anche per le località di Soprarivo, vicino al Guado di Sigerico, Sant’Imento, Bobbiano, Mezzano Scotti, fino all’eremo di San Michele nei pressi di Coli, dove morì.

Tra borghi e castelli sulla Via Matildica del Volto Santo

É dedicato alla Gran Contessa Matilde di Canossa, protagonista femminile del Medioevo, il cammino lungo la Via Matildica del Volto Santo: 285 chilometri in 11 tappe attraverso la Lombardia, l’Emilia e la Toscana e dunque da Mantova a Lucca, passando per Reggio Emilia e per i borghi che vanno dalla Riserva Mab Unesco Po Grande alla Riserva Mab Unesco Appennino Tosco-Emiliano. La rete di sentieri lungo antiche direttrici medievali lascia rivivere l’atmosfera del feudo con i Castelli Matildici, che svettano sulle alture. La tratta Reggiana del cammino parte da Guastalla cittadina sul fiume Po che conserva il fascino di piccola capitale gonzaghesca, e prosegue fino a Bagnolo e poi alla città di Reggio Emilia. L’itinerario prosegue a villa d’Este – Vasca di Corbelli e poi a Vezzano con il suo EcoParco. La direzione da prendere è il castello di Canossa, emblema del dominio della Gran Contessa, con il castello di Rossena; a pochi passi il borgo di Votigno, con la scacchiera gigante e la Casa del Tibet voluta dal Dalai Lama. La Via Matildica del Volto Santo prosegue al borgo di Cavandola e tocca poi Bergogno, Monchio e il castello di Sarzano dal quale si gode di una vista impareggiabile fino al castello di Carpineti, una delle fortezze medievali più affascinanti del casato e proseguendo in piccoli paesi fino alla romanica pieve di Toano. Si riparte in direzione Gazzano passando dall’antico Ponte a schiena d’asino di Cadignano e successivamente a Civago per raggiungere i 1.700 metri del passo del Giovarello, il punto più alto, da cui scendere fino a San Pellegrino in Alpe.

La Via di Linari, spettacoli della natura

Nata come deviazione della Via Francigena, la Via di Linari, prende il nome dell’omonima abbazia posta sul crinale di confine tra l’Emilia e la Toscana. Era un percorso di passaggio commerciale e di pellegrinaggio alternativo per raggiungere Roma e Lucca, ed oggi è un cammino ricco di natura, arte ed enogastronomia. Si parte da Fidenza, dove il percorso devia dalla Via Francigena verso la città di Parma, per proseguire lungo la valle del torrente Parma fino a scorgere il castello di Torrechiara. Regno della favola d’amore tra Pier Maria Rossi e Bianca Pellegrini, si trova a Langhirano, sede del Museo del Prosciutto di Parma. Dopo una sosta enogastronomica la Via continua sugli Appennini, a Badia Cavana, abbazia romanica del XII secolo. Tappa successiva è Tizzano Val Parma con l’antica pieve di San Pietro, che segna la risalita della Val d’Enza nelle Valli dei Cavalieri attraversando Ranzano, Palanzano e Rigoso, luoghi di prestigiosa importanza naturalistica. Ultima tappa è il passo del Lagastrello e l’abbazia dei Linari della quale restano solo pochi ruderi.

Sul Sentiero dei Ducati tra Parma e Reggio Emilia

Rintraccia l’antico confine tra il Ducato Estense e il Ducato di Parma, il Sentiero dei Ducati, suggestivo cammino tra il territorio di Parma e Reggio Emilia: 12 tappe, di cui sette in Emilia, per 210 chilometri, attraverso storia e paesaggi. Si parte da Reggio Emilia per seguire il torrente Crostolo e raggiungere piccoli abitati attraverso un bellissimo percorso tra uliveti e vigneti fino a Roncolo. Un sentiero conduce ai territori di Matilde di Canossa e ai suoi castelli, dal castello di Bianello per scendere fino al borgo di Quattro Castella. La tappa successiva riparte per giungere a Canossa: da non perdere il borgo di Caverzana fino al castello di Canossa e al castello di Rossena. Ammirando i calanchi, il Sentiero può proseguire fino al Monte Staffola e al borgo di Borzano passando per Crognolo con il mulino di Chichino, Crovara, Legoreccio, Pineto e Spigone per arrivare a Vetto. Passando da Gottano si giunge a Castagneto, dopo aver visitato il grazioso Cereggio. Si prosegue con un percorso tranquillo fino a Succiso Nuovo alle pendici dell’Alpe di Succiso per immergersi nel paesaggio dell’Alto Appennino fino al passo del Lagastrello, crocevia di confini. Il Sentiero dei Ducati continua tra borghi e panorami straordinari fino al paese di Rigoso. Si può fare rientro a Reggio Emilia anche percorrendo a ritroso la Via di Linari fino a Parma, e poi in treno.

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