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e-borghi travel 46, Speciale borghi delle invenzioni: Popoli, volo di elicottero e rombo di Vespa

Avvolto nell’abbraccio del Parco Nazionale della Majella, Popoli vanta il titolo di centro termale più famoso d’Abruzzo. Si tratta di un comune in provincia di Pescara, non distante dalla Riserva Naturale Regionale “Sorgenti del Pescara”, si eleva ad appena 254 metri d’altitudine e le sue origini risalgono all’epoca romana. È proprio nella lingua latina che dobbiamo ricercare il significato del toponimo “Popoli”, che secondo alcune ricostruzioni potrebbe essere ricondotto alla parola “pauper” - ossia “povero” -, sebbene una seconda ipotesi lo leghi al più ovvio significato di “aggregato di persone”. Ciò che è certo è che nel passato questo villaggio si caratterizzava per una posizione strategica per il commercio tanto da essere denominato “la chiave dei Tre Abruzzi”. Dagli anni Venti del Novecento, inoltre, acquisì una certa notorietà grazie a un suo illustre concittadino. È infatti qui che nacque e operò a lungo Corradino D’Ascanio, l’ingegnere italiano al quale si deve il primo prototipo di elicottero moderno.

Tutta colpa di un uomo brillante

Popoli e Corradino D’Ascanio rappresentano un binomio difficile da scindere. Il piccolo centro abruzzese è stato infatti protagonista di grandi invenzioni frutto della mente di questo ingegnere e progettista. Basti pensare che nel 1906, appena adolescente, Corradino D’Ascanio applicò i suoi precoci studi sulle tecniche di volo per costruire un deltaplano rudimentale con il quale fece alcuni lanci di prova proprio dalle colline di Popoli. Un uomo brillante che, dopo un’esperienza negli Stati Uniti, nel 1919 decise di fare ritorno a casa e aprire nel suo paese natale uno studio di ingegneria civile e industriale che lo tenne quanto mai occupato. Fu lui a brevettare oggetti rivoluzionari come la macchina elettropneumatica per la catalogazione e ricerca rapida di documenti e il forno elettrico a media capacità termica per cottura di pane e per pasticceria, senza contare l’ingegnoso strumento di comunicazione ideato per parlare con la sua fidanzata basato su due telefoni a batteria collegati alla rete elettrica comunale di illuminazione.

Popoli, il borgo che vola in alto

Ciò che ha consacrato il talento di Corradino D’Ascanio dando luce anche alla sua Popoli è però l’invenzione dell’elicottero. Da sempre incuriosito dal fascino dei cieli, l’ingegnere proseguì le ricerche trovando anche un mecenate, il barone Pietro Trojani di Pescosansonesco intenzionato a “far sorgere e prosperare un’industria aviatoria in questa industriosa zona d’Abruzzo”. Un sogno divenuto realtà nel 1925, quando D’Ascanio ebbe in mano il brevetto dell’elicottero a due eliche coassiali. Un percorso che andò avanti per diversi anni, mantenendo questo territorio al centro di una nascente industria dell’aviazione. Eppure, intorno alla figura di questo personaggio c’è di più. Nel 1932 prese avvio una collaborazione tra D’Ascanio e la Piaggio, si trattava di una consulenza tecnica per la produzione di eliche…ma si sa, a volte la genialità si manifesta all’improvviso. Tant’è che è ancora una volta lui, nel secondo dopoguerra, a progettare perfino la leggendaria Vespa. E dire che le moto nemmeno gli piacevano!

Popoli da scoprire

Popoli, insomma, raccoglie l’eredità di uno stimato cittadino. Ricordato come il papà dello scooter più iconico al mondo, ideatore di un fenomeno di costume e di un bene di culto, Corradino D’Ascanio è sepolto nel cimitero della sua città, in una tomba disegnata di suo pugno. Chi visita questo borgo delle invenzioni non tarderà e imbattersi in una via a lui intestata e potrà anche scoprire il museo allestito all’interno della sua casa familiare in corso Antonio Gramsci con una mostra permanente che ne racconta la vita e le opere. Vale la pena soffermarsi anche davanti al monumento ai caduti di piazza Giuseppe Paolini, sistemata proprio da D’Ascanio e risultato di un attento progetto di ingegneria civile. Infine, prima di ripartire, perché non scattare una foto davanti al simbolo architettonico del paese? È il castello dei Cantelmo, costruito intorno all’anno Mille per ragioni difensive, si sporge su piazza della Libertà che ospita la chiesa di San Francesco, la torre civica e la fontana dei Mascheroni.

di Gaia Guarino

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