Lo spettacolo in primavera dei meleti in fiore, borghi e castelli fiabeschi da visitare, ma anche passeggiate nella natura e tanto sport. La Val di Non, in Trentino, è lo scenario perfetto per vivere una vacanza green alla scoperta di storia e tradizioni. Soprattutto con la bella stagione, quando la valle diventa il paradiso per famiglie e amanti delle attività all’aria aperta e i suoi castelli aprono le porte ai visitatori. Centro pulsante del territorio è Cles, che sorge accanto al lago artificiale di Santa Giustina. Un monumento alla forza dell’acqua che, nel corso dei millenni, è riuscita a scavare i canyon del torrente Noce, oggi frequentati dai canoisti. La sua imponente diga, alta più di centocinquanta metri, fu inaugurata nel 1951 e al tempo era la più alta d’Europa. Ogni primavera, quando il livello dell’acqua scende, cominciano a riaffiorare gli antichi ponti che sono stati sommersi quando l’opera fu realizzata. Tra questi, il Pont della Mula, dove, si racconta, il barone del Castel di Cles riuscì a salvarsi dai nemici grazie alla sua mula, che qui spiccò il volo.
Il Lago di Santa Giustina deve il suo nome dall’antico eremo di Santa Giustina, raggiungibile attraverso un percorso suggestivo che culmina sotto la forra del fiume Noce. Il lago, il più grande bacino artificiale del Trentino, è il fulcro della Val di Non e con le sue tinte smeraldo ne definisce tutto il paesaggio. Ma non è solo un luogo da contemplare e ammirare per la sua bellezza, è soprattutto un luogo da vivere in maniera attiva e divertente. Il modo migliore è scegliere le Plaze di Dermulo, un’area attrezzata poco sopra il borgo di Dermulo, dove trascorrere un’intera giornata all’insegna del relax o degli sport d’acqua. Un angolo di paradiso valorizzato di recente con un’area verde ombreggiata dai pini, una vera e propria spiaggia con sabbia fine, lettini e ombrelloni a noleggio e un eco-bistrot dove mangiare. Da qui partono anche le escursioni in canoa nelle gole del canyon di Novella, mentre gli amanti della pesca possono scegliere un punto tranquillo della riva e tentare la pesca di trote, carpe o persici reali.
I canyon della Val di Non sono l’altro volto, ancora poco conosciuto, di una valle nota soprattutto per i suoi spazi aperti e per le ampie distese verdi. Un sistema sotterraneo di grotte e stretti cunicoli scavati dall’acqua, negli anni Sessanta rifugio dei coscritti, che oggi viene riscoperto e reso accessibile. Alcuni di questi canyon sono percorribili liberamente, altri, i più suggestivi, solo se accompagnati da guide esperte. Uno dei percorsi da non perdere è quello che si snoda all’interno del Parco Fluviale Novella, per circa tre chilometri e mezzo nei borghi di Cloz, Dambel e Romallo. Qui i turisti possono camminare su passerelle sospese a mezz’aria che penetrano all’interno della roccia, procedere in kayak tra le acque del torrente Novella, oppure discendere le sue acque a piedi, muniti di corde e tute impermeabili. Particolarmente suggestivo anche il Canyon del Rio Sass, una gola che taglia in due il centro storico di Fondo. Un meraviglioso gioco di luci e ombre rimasto nascosto per secoli tra le case del borgo.
La Val di Non è un piccolo territorio straordinariamente ricco di castelli e fortezze medievali. Se ne contano oltre venti e tutti diversi l’uno dall’altro. Ci sono castelli dall’aspetto fiabesco, costruzioni diventate con il tempo vere e proprie cittadelle medievali, romantici manieri celati dai boschi e ruderi ormai in disuso, che hanno però mantenuto intatto il loro fascino. La primavera è la stagione migliore per scoprire questi monumenti disseminati lungo tutta la valle e fare un tuffo nel passato, immaginando la vita che si svolgeva nelle loro sale in epoca longobarda e carolingia, quando questi luoghi erano delle sentinelle a protezione della popolazione, ma soprattutto espressione tangibile della potenza delle famiglie nobili. Alcuni di questi monumenti si possono ammirare solo da lontano. Altri, come nel caso di Castel Valer, Castel Coredo, Castel Nanno, Castel Belasi e Castel Thun, sono aperti al pubblico e si possono visitare accompagnati da una guida.
Ma da dove cominciare in questo viaggio alla scoperta del Medioevo? Si può partire da Castel Valer, a poca distanza dal borgo di Tassullo, che per oltre settecento anni è stata la residenza della famiglia Spaur, una delle più antiche casate aristocratiche del Tirolo. Circondato da filari di meleti che si estendono a perdita d’occhio, le mura di Castel Valer racchiudono una silenziosa cittadella medievale dominata da una torre ottagonale che, oltre a essere una vera rarità, è con i suoi quaranta metri d’altezza la torre più elevata della Regione. A poca distanza da Castel Valer, si staglia uno dei castelli più curiosi di questo territorio, visibile quasi da ogni angolo della Val di Non: Castel Nanno, che con la sua forma austera ed elegante ricorda le ville italiane del Quattrocento. Accompagnati da una guida, i visitatori possono conoscere le storie e le leggende che avvolgono questo maniero: dall’amore tormentato di Melisenda e Ludovico ai processi alle streghe di cui fu teatro.
Bisogna invece andare a Segonzone, una frazione di Campodenno, per scoprire la vera sentinella della Val di Non: Castel Belasi, un castello massiccio e ben fortificato che sorveglia dall’alto un passaggio angusto tra le rocce al confine con la Val d’Adige. Ma guai a farsi ingannare dalle apparenze. Nonostante la severità dell’aspetto, i suoi antichi proprietari, i Khuen Belasi, continuarono nei secoli l’opera d’abbellimento dei suoi saloni, decorati con eleganti stufe di maiolica e affreschi raffinati. Romantica è invece la posizione di Castel Coredo, in cima a un colle, celato da un bosco di conifere a poca distanza dal borgo omonimo. La visita del castello, tutt’ora di proprietà dei conti Coreth che vi trascorrono ancora brevi periodi dell’anno, è abbinata a quella di palazzo Nero. Un edificio storico nel cuore del borgo, in cui è possibile ammirare la “Sala del Giudizio”, una sala di notevole pregio decorata con affreschi ispirati alle saghe arturiane e carolinge.
Quando si immagina un castello è difficile pensarlo diverso da Castel Thun con la fortificazione centrale in stile Gotico, le torri, i camminamenti di ronda e persino un fossato con un ponte levatoio. Il castello domina il colle sopra il borgo di Vigo di Ton, in posizione panoramica rispetto all’intera Val di Non. Fu la dimora principale di una delle più antiche famiglie del Trentino, i Thun (in origine Ton), che ne prese possesso intorno alla metà del Duecento. L’aspetto più affascinante di questo complesso è che fino al 1992, quando lo acquisì la Provincia autonoma di Trento, non ha mai smesso di essere abitato. Ed è per questo che le sue stanze sono ancora arredate con mobili e suppellettili d’epoca. Entrarvi significa compiere uno straordinario percorso di visita, che culmina con la celebre “Stanza del Vescovo”, rivestita da cima a fondo in legno di cirmolo risalente al Seicento. Al centro si trova il grande letto a baldacchino e dalle finestre la vista spazia su tutta la valle e sugli altri castelli.
di Amina D'Addario