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e-borghi travel 44, Speciale panorami: Il red carpet della Puglia: in Alta Murgia tra papaveri, gravine e borghi

In Puglia c’è un luogo speciale dove la natura regala uno spettacolo cromatico unico. È l’Alta Murgia, che quando il sole diventa caldo, si trasforma in un’immensa distesa rossa. Davanti agli occhi a stagliarsi è uno sconfinato red carpet ondeggiato, che corre verso l’orizzonte, ma ammette una sola star: il papavero. Protagoniste incontrastate, le sue corolle carminie catturano l’anima e vibrano al ritmo del vento, capaci di regalare scorci di rara bellezza. Questi fiori scenografici si trovano in particolare nei territori di Gravina in Puglia, Altamura e Corato, durante la primavera murgiana, tra praterie e grotte abitate sin dalla preistoria. Sorgono all’interno di una vasta area protetta, il parco nazionale dell’Alta Murgia, punteggiato da gioielli architettonici come il celebre Castel del Monte ad Andria e permeato da tradizioni ancestrali, in un angolo di Puglia di autenticità e scoperta.

Gravina in Puglia, sulle tracce delle civiltà rupestri

Rientra nel Parco dell’Alta Murgia, Gravina in Puglia, che allungata sul margine di un dirupo conserva nei suoi quartieri più antichi il fascino delle case medievali e preziosità come la cattedrale di Maria Santissima Assunta, costruita dai Normanni intorno all’anno Mille, un tripudio di Romanico e Barocco. Sulle tracce delle antiche civiltà rupestri si può visitare la chiesa dedicata al patrono San Michele e proseguire verso il Museo Pomarici Santomasi, dove sono conservati gli affreschi della cripta di San Vito Vecchio. Nei dintorni, tra inediti paesaggi campestri frastagliati dalla pietra, oltre al fascino spettacolare della natura, si trovano i siti archeologici della Collina Petramagna e del Padre Eterno, con i resti di antiche dimore, templi e ceramiche. E mentre fuori dall’abitato si ammirano le rovine del castello Svevo, è sottoterra che Gravina riserva una vera sorpresa: sotterranei perfettamente conservati, con granai, forni, cunicoli e chiese rupestri del Seicento.

Altamura tra paesaggi, pane e preistoria

Altamura, anch’essa nel parco nazionale dell’Alta Murgia, è da scoprire per i suoi paesaggi così come per il suo centro storico ricco di arte e cultura. Nelle sue campagne appare quasi all’improvviso il “pulo”, una vera e propria voragine profonda oltre novanta metri, che interrompe lo scenario campestre per regalare alla vista il fenomeno carsico più imponente di tutta l’area. Le sue ripide pareti celano grotte preistoriche abitate da uomini di 5mila anni fa - gli antenati dell’ “uomo di Altamura”, unici resti di scheletro integro risalente al Paleolitico, ritrovati in questa zona - oltre a essere state in passato luoghi prediletti di culti e riti magici. Tornando al centro storico di Altamura, tra vicoli e corti, si trova la cattedrale di Santa Maria Assunta, voluta da Federico II, mentre in località La Croce si può approfondire la conoscenza con la preistoria al Museo Nazionale Archeologico. Imperdibile è anche il pane di Altamura, una vera istituzione gastronomica conosciuta ben oltre i confini pugliesi, sfornato secondo antica ricetta dopo la cottura a legna nelle tante panetterie del paese.

Corato, la città dell’olio

Anche il paesaggio di Corato, acceso nelle tonalità del rosso durante la fioritura dei papaveri, riserva scorci sulla preistoria. A qualche chilometro dal centro si staglia la necropoli di San Magno che, risalente all’età del Bronzo, conta circa ottanta sepolcri a tumulo. All’incirca della stessa epoca sono anche i dolmen dei Paladini, tombe collettive costruite con grandi lastre e ricoperte da massi in pietra. Conosciuta come la “città dell’olio”, Corato vale una visita anche per il suo centro storico, con i suoi edifici religiosi - tra cui la chiesa dell’Incoronata e la chiesa Matrice - e le numerose residenze rinascimentali, come palazzo Capano, palazzo De Mattis, palazzo Laconica Vecchio e palazzo di Città, un ex-convento oggi sede municipale. E tante altre sono le bellezze dell’Alta Murgia, che offre un paesaggio naturale unico, da scoprire nella bella stagione, quando l’esplosione di colori e profumi è al suo massimo, ma ideale anche durante tutto il resto dell’anno.

di Alessandra Boiardi

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