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e-borghi travel 44, Speciale panorami: Val d’Ega: natura, tradizione ed emozioni da incanto

Non occorre essere fini linguisti per cogliere l’assonanza tra il lemma ladino ega e il nostro acqua. È da questo elemento primario, infatti, che prende il nome la Val d’Ega nel cuore delle Dolomiti, lambita com’è dall’omonimo rio che nasce dall’unione di più torrentelli originati dal Latemar per poi confluire nell’Isarco, poco a nord di Bolzano in Alto Adige. Da questi pochi elementi geografici è già possibile immaginare un paesaggio altoatesino vivace, per lo più boschivo e incorniciato tra montagne incontaminate, dove la natura regala quell’energia pura che rigenera lo spirito in qualsiasi stagione. La particolarità di questa valle incantata e versatile è quella di saper disegnare un soggiorno su misura per chi ama la montagna e vuole godersi la quiete delle Dolomiti- Patrimonio mondiale Unesco, ma anche per chi cerca il brivido che solo parchi avventura e sport emozionanti sanno dare, o per chi, in famiglia, pur in relax non può permettersi nemmeno un pizzico di noia. Il tutto è sempre insaporito da esperienze culturali locali tutte da scoprire, cucina naturale, genuina e di livello e, soprattutto, un alto grado di sostenibilità ambientale certificato.

Attenzione per l’ambiente garantita

A proposito di turismo green, che passa per rispetto per l’ambiente naturale e valorizzazione delle culture locali, la Val d’Ega da tempo sta lavorando a un progetto corale. «Due anni fa – racconta Erich Thaler, presidente di Val d’Ega Turismo – organizzazioni turistiche, strutture ricettive e impianti di risalita si sono riuniti intorno a un tavolo e si sono chiesti come dovrebbe essere l’area tra dieci anni». La risposta è stata un disegno per rendere il turismo sempre più sostenibile, basato su riduzione della CO2, uso di fonti di energia rinnovabili, protezione della biodiversità e molto altro. Per esempio, molte strutture ricettive ottengono calore ed energia con pannelli solari e impianti fotovoltaici; i produttori adottano i metodi dell’agricoltura biologica e il visitatore può dimenticare l’automobile: con il Guest Pass si utilizza gratuitamente il trasporto pubblico locale e il Mountain Pass offre l’utilizzo degli impianti di risalita a prezzi molto vantaggiosi e chi arriva in Val d’Ega con treno o bus gode di una serie di sconti e promozioni. Il primo riconoscimento ufficiale di questo lavoro sinergico è arrivato nel 2022 con la certificazione Gstc (Global Sustainable Tourism Council), uno standard internazionale che garantisce la sostenibilità e responsabilità sociale nel turismo.

Giocando in fattoria si impara il buono della Valle

La sostenibilità ambientale, è noto, non può prescindere dalla salvaguardia delle api, creature preziose che qui trovano un ambiente incontaminato e accogliente. E proprio l’osservazione dell’operosità degli alveari di Collepietra è una delle possibili experience proposte in Val d’Ega. L’offerta delle attività didattiche rivolte a grandi e piccini è davvero sorprendente. Si può scegliere tra i mercatini dei contadini, le gite nei masi di montagna, dove si sta fianco a fianco con il contadino che munge le mucche e si prende cura dei cavalli, o quelle nelle fattorie alternative di Nova Levante, in cui oltre a galline e maiali vivono anche lama, alpaca e pappagalli. Chi è affascinato dal potere curativo delle erbe può fare una delle escursioni naturalistiche con gli esperti, che guidano alla scoperta delle proprietà delle piante officinali, oppure può partecipare ai laboratori organizzati dal museo per conoscere i segreti delle essenze e imparare a realizzare unguenti e gel, secondo le antiche arti locali.

Please look up

Se le attività appena citate sono strettamente legate alla terra, altrettanta intensità offrono quelle connesse con il cielo. Gli appassionati di osservazione del cosmo, complice l’ assenza di inquinamento luminoso dopo il tramonto, trovano in Val d’Ega il primo astrovillaggio d’Europa, un intero complesso sorto circa dieci anni fa attorno al comune di Cornedo all’Isarco che offre un’esperienza unica a contatto con le meraviglie dell’universo. Si va dal planetario di San Valentino in Campo all’osservatorio astronomico Max Valier, dove si ammira la volta celeste, all’osservatorio solare da cui si può scrutare la superficie del Sole. Da non perdere, inoltre, le passeggiate di studio lungo il Sentiero dei Pianeti, un percorso di circa nove chilometri attraverso boschi e prati per conoscere da vicino il sistema solare. Durante il tour si fanno tappe in masi e ristoranti, dove sono collocati Mercurio, Venere, la Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano e Plutone in scala 1:1 miliardo. Un’occasione straordinaria per scoprire storie e curiosità da veri astronomi è anche il nuovo Sentiero delle Stelle.

Energia, intensità e puro benessere

Gli sportivi della montagna sanno che non c’è niente di più appagante che arrivare ben affaticati in baita, o nella spa dell’hotel, con gli occhi e il cuore colmi di meraviglia per i panorami da favola incontrati, il profumo del bosco e la soddisfazione per la forza di volontà che ha sorretto il corpo durante la fatica. Che si sia atleti esperti, appassionati con un blando allenamento nelle gambe o sedentari con il desiderio di scrollarsi di dosso lo stress e iniziare a cimentarsi con qualche attività non troppo impegnativa, in Val d’Ega le possibilità non mancano. Senza dubbio, tra sentieri escursionistici, percorsi per mountain bike, pareti per arrampicata e, nella stagione invernale, svariati chilometri di piste da sci di fondo e alpinismo e snowpark attrezzati, la scelta si rivela ampia e alla portata di qualsiasi livello. Sicché qui, sui monti tra il Catinaccio e il Latemar, trovano appagamento tutto l’anno quell’attrazione per avventura, emozioni intense e desiderio di libertà che animano gli amanti degli sport outdoor.

Folletti, fate e giganti custodi della Valle

Lantico detto mente sana in corpo sano, prescrive sane attività fisiche, ma ricorda quanto sia importante anche il nutrimento dell’anima. Niente di meglio, dunque, che alimentare la fantasia e la cultura con un tuffo nelle tradizioni. Anche in questo caso, la Val d’Ega non delude. Le leggende narrano che un tempo la zona era popolata da gnomi, fate, stregoni e nani, che ebbero modo di lasciare la loro impronta in laghetti, rocce e boschi. Le storie sono innumerevoli: il gigante Grimm di Passo Oclini liberò gli abitanti di Bronzolo dal drago, dandogli in pasto un enorme canederlo ripieno di pece, mentre la soave ninfa del Lago di Carezza, per sfuggire al corteggiamento di uno stregone, non emerse mai più dal lago, che da allora prese le tinte arcobaleno delle gemme preziose del brutto mago. E persino il colore del Catinaccio al crepuscolo è legato a un incantesimo: il mitico re Laurino, sconfitto in un duello amoroso, decise che il suo Rosengarten non sarebbe stato mai più ammirato da occhio umano, né di giorno, né di notte. Da allora il monte si tinge di rosa nei due soli attimi sfuggiti alla maledizione: il tramonto e l’alba.

Tipicità e note di gusto

Tra formaggi di alpeggio, latte dal sapore pieno, uova freschissime, speck, pani speziati e dolci della tradizione a fare da fil rouge per tutto il soggiorno sono le genuine squisitezze altoatesine, annaffiate da buon vino di montagna o anche semplicemente da succo di sambuco. Dalla ricca colazione, alla cena prelibata, passando per la tipica merenda tirolese, il visitatore viene coccolato da una cucina naturale a base di prodotti a chilometro zero, preparati con la sapienza dei gesti di tradizione in rifugi, malghe, piccoli hotel a conduzione familiare e ristoranti di livello stellare. E non solo: i più golosi possono arricchire il soggiorno con una delle tante esperienze a tema, partecipando alle degustazioni guidate di vini locali con sommelier esperti, alle visite nei caseifici, oppure ai laboratori di panificazione, in cui si impasta e si gusta il pane del contadino appena sfornato. Mercatini e negozi locali consentono senz’altro di tornare a casa con la valigia colma di ricordi saporiti. Se poi, proprio, non si riuscisse ad assaggiare tutto in un solo soggiorno, si avrà un’ottima scusa per tornare ancora.

di Barbara Roncarolo

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