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e-borghi travel 43, Speciale turismo attivo e slow: Castagnole delle Lanze, borgo del vino e della nocciola

L’odore dei vigneti rigogliosi, le rose rampicanti sui muri delle case, le colline punteggiate di noccioli e una torre panoramica da cui si può ammirare l’intera catena alpina. Castagnole delle Lanze, in provincia di Asti, è un piccolo borgo noto per la produzione di vino di qualità, ma anche per la coltivazione della rinomata Nocciola del Piemonte Igp. Borgo Arancione del Touring Club e tra i Borghi più belli d’Italia, Castagnole delle Lanze è immerso nello scenario seducente tra le colline delle Langhe e quelle del Monferrato dichiarate nel 2014 Patrimonio Mondiale Unesco. Quel paesaggio da cartolina costituito da colline ricoperte di vigneti a perdita d’occhio, casali e cantine secolari, piccoli centri e castelli di origine medievale. Un borgo, quindi, dove la bellezza è di casa, ma che continua a impegnarsi per raggiungere standard elevati anche nelle governance. Lo dimostra il recente riconoscimento del Marchio Eloge, un marchio europeo di eccellenza, che premia la qualità nell’attività amministrativa dei comuni.

Viticoltura d’autore

Il nome Castagnole delle Lanze è composto da due parti: la prima deriva dal nome latino “castinea”, cioè piccola castagna; la seconda dal nome del nobile casato dei Lancia, che ne detenne il possesso alla fine del XII secolo, prima del passaggio sotto il dominio del comune di Asti. La parte più antica di Castagnole delle Lanze (Paese Alto), caratterizzato dagli edifici risalenti al Settecento, si estende nella zona collinare, mentre il borgo nuovo, più basso, è stato edificato in pianura a partire dall’inizio del Novecento e raduna tutte le attività produttive. Il borgo è infatti noto per la produzione vitivinicola di pregio, che cominciò a svilupparsi a partire dalla fine dell’Ottocento legandosi prima alla produzione di vermouth e successivamente alla valorizzazione delle uve tipiche della zona: la Barbera d’Asti, il Dolcetto d’Alba e il Moscato d’Asti. Un’attività che da decenni ha plasmato la vita degli abitanti ma anche l’aspetto stesso dell’abitato.

La Festa della Barbera

Per capire quanto l’attività vitivinicola sia centrale nella vita di questo borgo, basta fare una passeggiata nel centro storico. Sui muri delle case crescono infatti bellissime rose rampicanti, che tra maggio e giugno fioriscono in un tripudio di colori. Le stesse rose sistemate in testa ai filari dagli agricoltori per segnalare, ancora prima che lo faccia la vite, la presenza di parassiti, malattie e addirittura carenze di minerali. Ma che questo sia un borgo di viticoltori lo rivelano anche i portici di via Ener Bettica, nel cuore del centro storico. Opera dell’artista locale Vincenzo Piccato, riproducono i colori dei vigneti e del foliage autunnale del Monferrato. Ma non basta. Ogni anno questa vocazione dei castagnolesi viene celebrata in un appuntamento apposito: la Festa della Barbera di fine maggio. Durante la manifestazione - quest’anno da venerdì 26 a domenica 28 maggio - il borgo apre le porte dei suoi suggestivi cortili, dando modo ai visitatori di assaporare i vini e i piatti locali accompagnati da musiche e balli.

Adotta un filare nelle Lanze

Cantata da poeti come Giosuè Carducci e Giovanni Pascoli, celebrata da autori come Cesare Pavese, la Barbera è stata per lungo tempo considerata un vino minore rispetto agli altri prodotti nel territorio, un vino bevuto abitualmente dai contadini e nelle osterie. Il riscatto inizia, però, dagli anni Settanta del secolo scorso, quando viene riconosciuta la Denominazione d’Origine Controllata (Doc) e, più tardi, la Denominazione d’Origine Controllata e Garantita (Docg). Oggi che la sua qualità è un valore ormai acquisito, il vitigno Barbera rappresenta il 30% dei filari di tutto il Piemonte. Un prodotto d’eccellenza che dal 2010 Castagnole delle Lanze si è impegnato a promuovere anche attraverso l’iniziativa “Adotta un filare nelle Lanze”. Un progetto che consente agli amanti del vino Barbera di adottare una porzione di filare - venti metri lineari -, seguire la vita dei suoi grappoli fino all’affinamento nelle botti e ricevere poi 12 bottiglie di vino personalizzate prodotte dal comune con le uve delle aziende castagnolesi.

Il centro storico da scoprire

Arrivare a Castagnole delle Lanze, significa essere subito conquistati da una sensazione di pace e di tranquillità assoluta. La vita frenetica della città è lontano anni luce e il visitatore può immergersi in un borgo ricco di storia e tradizioni, dove anche le piccole cose possono diventare arte. Ne sono un esempio i numeri civici delle abitazioni: piccole opere pittoriche create dall’artista Beppe Gallo che, come nel caso dei portici del mercato, sono un omaggio alla bellezza delle colline circostanti. Risalendo verso il centro storico, pavimentato con i ciottoli del fiume Tanaro, si incontra la settecentesca parrocchia di San Pietro in Vincoli, esempio illustre di barocco piemontese. Poco distante, la chiesa sconsacrata della confraternita dei Battuti Bianchi, che oggi ospita mostre ed eventi. Da non perdere, il Portico di Tristano e Isotta realizzato nel 2015 dal maestro Piccatto e oggi diventato un luogo romantico dove gli innamorati hanno preso l’abitudine di scambiarsi il primo bacio.

Torre del conte e Parco della Rimembranza

Ma c’è un luogo dove è possibile ammirare tutte le colline delle Langhe e del Monferrato e dove la vista spazia dal Monte Rosa alle Alpi Marittime. È la torre del Parco della Rimembranza, una torre circolare di 14 metri nata come osservatorio astronomico. Un edificio sui generis che si deve a un personaggio eclettico come il conte Paolo Ballada di Saint Robert. Socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei, promotore di cultura scientifica e studioso di balistica e ipsometria, nel 1878 scelse Castagnole delle Lanze per trascorrervi gli ultimi anni della sua vita. E così, acquistato un terreno nella parte più elevata del borgo, lo ripopolò di piante e di fiori e vi fece costruire una torre che oggi ospita un curioso museo dedicato alle sue ricerche e alle sue collezioni. Cinquant’anni dopo la sua morte, il comune decise di trasformare il terreno attorno in un parco e vi mise a dimora oltre un centinaio di tigli, tanti quanti erano i caduti castagnolesi della Prima Guerra Mondiale: nacque così il Parco della Rimembranza.

Dalla Fiera della Nocciola al Festival Contro

C’è un’altra eccellenza legata al borgo di Castagnole delle Lanze. Parliamo della Nocciola Piemonte Igp, primo prodotto della Regione a ricevere il marchio Igp. A questo frutto è dedicata a fine agosto la Fiera della Nocciola di Castagnole delle Lanze. Non una fiera qualunque, ma uno degli appuntamenti più attesi da tutto il territorio, in grado di riunire coltivatori, operatori della filiera della trasformazione, chef, agronomi, ma anche tanti appassionati attratti dal programma e dal richiamo della battitura del primo prezzo della stagione. Ma Castagnole delle Lanze è anche il luogo in cui da più di cinquant’anni, nello stesso periodo della Fiera della Nocciola, prende vita un evento musicale dove la musica rock e la canzone di impegno sono protagonisti. Si tratta del Festival Contro in memoria di Augusto Daolio e Dante Pergreffi, voce e bassista dei Nomadi scomparsi nel 1992. Un appuntamento che negli anni ha visto avvicendarsi sul palco di piazza San Bartolomeo artisti del calibro di Gianna Nannini, Ligabue, Claudio Baglioni, Antonello Venditti. E, naturalmente, i Nomadi.

Di Amina D’Addario

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