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e-borghi travel 43, Speciale turismo attivo e slow: Galdo, il borgo antico nel Cilento

Fascino antico, semplicità e natura. È così che inizia il racconto di Galdo, frazione del comune di Pollica nel Cilento. In virtù del suo animo medievale, ancora vivo ed evidente a chiunque si trovi a passeggiare tra le vie, appare come uno dei borghi più suggestivi della zona. Custode di un’autenticità rara, si presenta come una piccola gemma tutta da scoprire. La sua storia risale all’epoca longobarda, la prima testimonianza scritta di questo luogo è datata 1092, quando in un documento venne per l’appunto riportato il toponimo “Galdo”. Numerose sono le vicende di cui questo villaggio è stato silente osservatore: prima testimone dell’arrivo degli Angioini, poi caduto sotto i re aragonesi e a seguire svariati passaggi di proprietà tra le mani dei signori che hanno beneficiato del feudo fino all’età moderna. Nel suo nome si ritrova il significato di “selva”, una parola che sottolinea il suo carattere in armonia con il panorama, teatro di una dolce tranquillità ideale per rigenerarsi con una gita in collina e il mare sull’orizzonte.

Labirinto rurale

Recandosi a Galdo non si può restare indifferenti alla sua curiosa composizione urbana. In virtù della posizione geografica e delle basse montagne sulle quali sorge, questo borgo è stato costruito su più livelli. All’occhio attento del visitatore non sfuggirà come le abitazioni, nella loro essenzialità, si alternino con dei giochi geometrici a “sali e scendi”, collegandosi tra loro con un disegno di percorsi e rampe che si spalanca sulle vallate simbolo di questo territorio. Se da una parte queste pittoresche dimore risultano spoglie e povere, si possono ancora rinvenire dei dettagli preziosi come portali in pietra e torri. Il tempo non ha offuscato la bellezza di questa destinazione, oggi al top per un turismo slow a base di escursioni ed esperienze outdoor. Una vacanza attiva diventa dunque l’occasione perfetta per immergersi appieno nello spirito del mondo rurale, ritrovandosi tra terreni coltivati a orto, verdi e profumati ulivi, e grano dorato. Il segreto? Lasciarsi andare a svago e relax.

Passeggiare nel borgo

Punto di forza di Galdo è il sapere offrire ai propri ospiti una quiete difficile da trovare nel caos metropolitano della vita di tutti i giorni. Una gita qui significa staccare da tutto, significa abbandonare lo stress e concedersi il piacere di assaporare la tradizione cilentana. Dimenticarsi dell’orologio è infatti ciò che basta per godersi una vacanza in questo borgo, meta che vale la pena conoscere passo dopo passo partendo dal centro storico. È qui che si trova la residenza antica, un casale dal quale scorgere sia l’azzurro del mare sia i terrazzamenti di ulivi dal cuore mediterraneo. Procedendo, si raggiungono i mulini ad acqua che nell’antichità venivano usati per macinare il grano, il palazzo Baronale Galdi, la chiesa di San Rocco e infine la chiesa di San Nicola. Durante l’estate, inoltre, il paese si accende: le piazzette e i vicoli diventano palcoscenico di coinvolgenti spettacoli teatrali. Non è un caso se Galdo è stato insignito del titolo di “Borgo di Teatro e Letteratura”.

Trekking e avventura

Galdo città del buon vivere, Galdo vincitrice del premio “Slow City” nel 2006. Ma davvero è attrattivo soltanto per gli amanti dell’andamento lento? In realtà non è così. Gli appassionati della vacanza attiva e dinamica possono osare di più affrontando i sentieri da trekking subito fuori i confini comunali o mettendosi in sella a una mountain bike. I Monti Alburni, noti come “le Dolomiti campane”, sono un fiore all’occhiello per tutto il Cilento e la loro natura rigogliosa e selvaggia è lo scenario che ogni vero escursionista desidera. Ci si ritrova avvolti in un paesaggio carsico, si cammina tra boschi di castagno e faggete dove non è inusuale imbattersi in mandrie di cavalli allo stato brado. In quest’oasi di pace ci si innamora di scorci che sembrano sfuggiti al pennello di un pittore, le rocce bianche e perfino la neve creano una dimensione quasi fiabesca. E dopo una bella scarpinata, cosa c’è di meglio di un buon pasto? Miele, vino, olio, formaggi, ceci, castagne, fragoline e il rinomato fagiolo di Controne coloreranno la tavola solleticando il palato.

Di Gaia Guarino

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