E’ sorto sulla costa meridionale dell'isola nella seconda metà del Settecento e intorno a Cala Gavetta, il borgo de La Maddalena, in un sito protetto dai venti. Le sue abitazioni, con il passare degli anni, si sono intensificate verso i Castelletti - una serie di scogli affacciati sulla Cala a levante -, fino a raggiungere la piazza di Santa Maria Maddalena, dove ancora oggi si trova la chiesa principale. Quest'ultima, insieme al mercato civico e al Municipio, nell'ex piazza degli Olmi, è uno dei monumenti più importanti della destinazione. Una curiosità: la chiesa venne edificata tra il 1779 e il 1784, quando la popolazione, dal borgo di Collo Piano, si trasferì verso il mare. Se d'inverno è una località tranquilla, La Maddalena nella bella stagione diventa la meta prediletta di chi vuole staccare la spina e dedicarsi al relax delle escursioni in barca, delle nuotate, della visita alle numerose calette o immergersi nella vita frizzante che la città offre con i suoi numerosi negozi, caffè e locali.
L'insenatura naturale di Cala Gavetta è il porto storico di La Maddalena e anche il suo “cuore nuovo”. E’ così dal 1779, anno che vede quasi tutti gli abitanti trasferirsi da Collo Piano intorno al porto naturale, esattamente dove si erano inizialmente stabiliti i pescatori e i pionieri maddalenini che avevano creato le prime rivendite di vino al rientro dei loro lunghi viaggi sulle navi regie. Parte dei proventi dei traffici marittimi, infatti, erano stati investiti nella costruzione di nuove abitazioni e nell’acquisto di terreni. I “padroni marittimi o mercantili” costituivano il ceto più importante e rappresentavano la marineria locale. Negli anni ’50-’60 del Novecento, le attività commerciali a La Maddalena erano numerose e presenti ovunque. Nel mercato civico, per esempio, spiccavano 16 diversi negozianti - oltre ai banchi dei pescatori - e più di sessanta esercizi si trovavano già sulle vie XX Settembre – Garibaldi, poi diventata la vera strada “commerciale” della città.
In prossimità del porto, in pieno centro storico e comunicante con la Chiesa di S. M. Maddalena, si trova il Museo Diocesano, tutto da scoprire. Tra gli altri monumenti da non perdere, la Colonna Garibaldi, eretta il 4 luglio 1907, mentre Palazzo Roberts, affacciato sul mare, riporta alle vite dei suoi illustri proprietari: Giuseppe Zicavo, famoso combattente isolano, generale e comandante del porto di Genova, e Daniel Roberts, dapprima marinaio e poi alto grado della Marina inglese, nonché console e spedizioniere sull'isola. Al giorno d’oggi, invece, e nel contesto delle tradizioni, spiccano alcuni eventi. Fra questi, l'accensione dei falò in diverse zone dell’isola nella notte di San Giovanni (24 giugno) e la Festa della Trinità, in concomitanza della Pentecoste (maggio o giugno), con la Marcia Longa, i Vespri, la Messa solenne e la processione che si svolgono nella chiesetta omonima, seguiti da una grande cena con musica e balli.
Chi si trova a soggiornare nel borgo, non può perdersi una passeggiata sul lungomare partendo dal porto (magari di mattina presto, per vivere in diretta l’arrivo delle barche dei pescatori), osservando il susseguirsi di edifici risalenti al 1800, la Chiesa parrocchiale di Santa Maria Maddalena e Cala Gavetta. Gli amanti dello shopping possono incamminarsi lungo le viuzze, su cui si affacciano piccoli negozi di artigianato locale, oggetti e abbigliamento nautico, o dedicarsi agli acquisti nel più affollato corso Garibaldi o tra le bancarelle di fronte al porto. Uno dei quartieri più caratteristici è l'ex quartiere operaio di Moneta, nel quale un tempo si svolgeva il mercato, ora ambientato in piazza Umberto I (o piazza Comando). Dietro l’ex arsenale, invece, di recente è stata trovata una cappella votiva, una grotta con due nicchie, con la scritta “Offriamo al Santissimo corpo di Gesù per averci qui salvato dal bombardamento del 24-5-1943”.
Tra i piatti tipici dell'Isola compare il minestrù (minestrone), preparato con verdure e legumi rigorosamente di stagione. Il miglior minestrone è quello che si fa a partire dalla tarda primavera, quando la varietà di verdure diventa più ampia, mentre in inverno ha una composizione più ridotta. La ricetta tradizionale vuole che il piatto di verdure venga arricchito con un trito di lardo, menta persica (maggiorana), aglio, prezzemolo e abbondante basilico fresco preparato a parte, ridotto in crema e aggiunto agli altri ingredienti. Un altro piatto tipico è la zuppa gallurese (o suppa cuata), conosciuta nel nord della Sardegna ma nata – si dice - qui: gli ingredienti sono brodo di pecora, formaggio pecorino grattugiato, prezzemolo fresco e pane raffermo di grano duro. Ci sono poi il risotto al mirto, cucinato con bacche appena colte e liquore di mirto preferibilmente fatto a casa, la salsiccia sarda o i pesciolini fritti, da gustare col pane carasau. Ma sulla tavola “della festa” non mancano mai frattaglie e selvaggina e il pesce fresco del giorno, cucinato in mille modi diversi.
Il Parco Nazionale dell’Arcipelago de La Maddalena è uno dei luoghi più visitati e amati. Il Parco è stato istituito nel 1996 e comprende tutto il territorio del comune de La Maddalena e le aree di mare circostanti, allargandosi fino alle isole di Li Nibani e all’arcipelago di Mortorio a sud. Un punto privilegiato per il turismo slow, nel quale osservare oltre 750 specie di piante e arbusti e animali tra cui capre, cinghiali e uccelli marini - che qui nidificano - come il marangone dal ciuffo, il gabbiano corso, il berta maggiore e alcune coppie di uccelli delle tempeste, a cui si aggiungono le specie migratrici che attraversano lo stretto di Bonifacio. Il mare, in profondità, è abitato da numerose specie di gorgonie – tipicamente a ventaglio - e in superficie da cetacei tra cui la specie più diffusa, il tursiope, con abitudini spiccatamente costiere rispetto ad altri cetacei. L’ente Parco Nazionale dell’Arcipelago de La Maddalena organizza ogni giorno trekking ed escursioni, sia a piedi sia in barca, con le guide del Parco.
Cale e calette contornano l'isola, immerse nella vegetazione della macchia mediterranea. Sul tratto orientale, Cala Spalmatore, incastonata fra due promontori e perciò riparata dai venti, è caratterizzata da fondali bassi, un arenile di sabbia color crema e rocce color rosa, tipiche di questa zona. Dalla sovrastante Guardia del Turco si può godere di una magnifica vista sul panorama circostante, che comprende la costa occidentale della Maddalena e il tratto occidentale dell'isola di Caprera. Sull'Isola di Garibaldi, al di là del ponte del Passo della Moneta, si trova la splendida Cala Coticcio, raggiungibile in barca o a piedi, in circa un'ora di cammino, tramite un sentiero che inizia nella località Becco di Vela. Tornando all'Isola de La Maddalena, altre spiagge che meritano una visita sono quella di Punta Tegge, a sud ovest, e quella di Bassa Trinità, a nord, protetta da un promontorio su cui si erge la chiesetta della Trinità, costruita subito dopo l’occupazione dell’isola (nel 1767) al centro dell'antico borgo un tempo abitato da gente corsa.
Il modo per godersi appieno l’arcipelago è optare per un giro in barca, magari su vascelli antichi per salpare sulle rotte dei corsari barbareschi e delle imbarcazioni della Regia Marina sarda del Barone Giorgio des Geneys o dell’Ammiraglio Nelson. Le barche dalla vela latina sono pezzi unici e rari di un'antica tradizione marinara di cui La Maddalena può vantarsi. Qui, nell'arcipelago, si trova la flotta di imbarcazioni d’epoca a vela latina più significativa del Mediterraneo, pronta a portare i turisti alla scoperta dei luoghi più belli dell'isola visti dal mare e con pranzo a bordo, rigorosamente a base di pesce e di frutti di mare, accompagnati dal vino del territorio, come il famoso vermentino di Gallura. Per chi invece non solo vuole fare il “viaggiatore in barca” ma anche imparare a guidarla, il Centro Velico Caprera, storica scuola di vela fondata nel 1967 per iniziativa della Lega Navale Italiana e del Touring Club Italiano, propone corsi per approcciarsi a questa disciplina sportiva.
I sentieri che si dipanano dal borgo nel Parco Nazionale de La Maddalena da percorrere in bici sono agevoli e adatti a tutti. In sella alle due ruote, si possono raggiungere praticamente tutte le spiagge e i luoghi panoramici: il Santuario della Madonnetta e l'incantevole insenatura di Cala Francese, ma anche Punta Abbatoggia, una piccola penisola costellata da spiagge caraibiche. I diving sparsi per l'isola sono numerosi e organizzano immersioni ogni giorno, per scoprire il fondale ricco di relitti, le rocce sommerse e le distese di posidonia oceanica. Per chi ama andare a cavallo, un maneggio dell'isola organizza passeggiate ed escursioni verso le fortezze militari presenti, tra cui il forte di Arbuticci, che ospita un memoriale dedicato a Garibaldi e domina dall’alto Caprera e La Maddalena.