Alghero è uno spettacolo. I bastioni cinquecenteschi e le torri che cingono il borgo antico, arroccato su un promontorio, sono il punto di riferimento di tutta la Riviera del corallo, circa 90 chilometri di costa, di cui Alghero stessa è il fulcro. Partiamo allora dal centro storico di questa destinazione, quinta della Sardegna e tra le più amate in tutte le stagioni per via di un mix di rara efficacia tra antico e moderno, natura e cultura, raggiungibilità (grazie all'aeroporto di Fertilia) ed enogastronomia di livello. Dopo aver varcato la Porta a Mare, vicino alla darsena, la cosa migliore è perdersi tra stradine e piazzette lastricate, molte delle quali portano tuttora nomi catalani. Alghero, infatti, è stata spagnola per secoli e i segni sono ancora ben visibili. Luci e ombre si alternano tra palazzi nobiliari e chiese, tra cui spiccano la cattedrale del XVI secolo (è una delle chiese più grandi di tutta la Sardegna) e San Michele dalla cupola policroma, risalente al Seicento: non mancano infatti echi barocchi e Liberty.
Allontanandosi da questo dedalo di vivaci viette (costellate di ristoranti, tavolini all'aperto e negozi), si sbuca sulla passeggiata dei Bastioni Marco Polo. Il colpo d'occhio sul mare dall'alto è fenomenale e spazia fino a Capo Caccia. A questo punto è possibile andare alla Torre della Polveriera (dove si può salire al belvedere affacciato sul porto) o proseguire fino a Torre dello Sperone, ammirandone l'imponenza. Chi ha bambini al seguito, può approfittare del simpatico Trenino Catalano che in una ventina di minuti effettua un giro del centro (partenza da Porta a Mare). Certo Alghero non è “solo” borgo, anzi, è una moderna località ricca di alberghi e servizi, con un fiorente porto turistico e uno spazioso lungomare. E tante spiagge: dal lido di San Giovanni, a pochi passi dal centro e disseminato di stabilimenti, a quelle fuori città, come la spiaggia delle Bombarde e le calette del Lazzaretto e, più a nord lungo la costa, Porto Ferro e la spiaggia del Porticciolo. Inutile precisare che l'acqua è cristallina: siamo in Sardegna!
Ma torniamo al porto: al Molo Garibaldi si può salire su una delle imbarcazioni che effettuano tour lungo la Riviera del corallo (il corallo rosso viene tuttora pescato e lavorato in loco da abili orafi artigiani) o che si dirigono alla Grotta di Nettuno. La grotta ha uno sviluppo di circa quattro chilometri (ma solo uno è visitabile): 150.000 persone ogni anno ammirano stalagmiti e stallatiti, il lago salato e la sala della Reggia. E se lo spettacolo all'interno è stupefacente, altrettanto lo è la scalinata di 600 gradini che, volendo evitare la barca, da un ampio parcheggio conduce fino all'ingresso della grotta. La fatica, soprattutto in salita, è notevole, ma la vista è indimenticabile! Per i più esperti, le falesie di Capo Caccia e di Porto Conte (qui è da non perdere la tranquilla spiaggia di Mugoni, bordata di pini marittimi), offrono interessanti percorsi di climbing ma anche di speleo-sub: famose sono la Grotta di Nereo, tra le più grandi cavità sottomarine d'Europa, e la Grotta Verde, sito archeologico in parte sommerso.
A proposito di siti archeologici: in zona sono numerosi e vanno dalla villa Romana e villaggio nuragico di Sant'Imbenia (chiusi al pubblico) ai resti romani del ponte sullo stagno Calich. I più interessanti e fruibili sono però il Nuraghe Palmavera (situato a 10 chilometri da Alghero verso Capo Caccia) e la Necropoli di Anghelu Ruju (poco distante dall'aeroporto di Fertilia), visitabili con un unico biglietto cumulativo che comprende in alcuni casi anche la guida, consigliatissima (i siti sono gestiti da una cooperativa privata). Il complesso nuragico di Palmavera è costituito da un corpo centrale con due torri e un borgo di circa 50 capanne: le strutture più antiche risalgono al XV secolo a.C. e al momento sono in corso nuove campagne di scavo e attività di conservazione che rendono il sito ancora più affascinante. La necropoli comprende invece 38 domus de janas, misteriose tombe sotterranee realizzate dal 4200 al 1800 a.C.. E dopo tanta cultura, cosa c'è di meglio di ricchi sapori e di buon vino?
Proprio di fronte alla necropoli, lungo la Strada Provinciale 42, si trovano infatti le Tenute Sella & Mosca. Fondata nel 1899, la tenuta si estende su un’area di 650 ettari, di cui 550 coltivati a vigneto, produce vini di pregio, dal Vermentino al Cannonau e molti altri (compresi ottimi spumanti), ed è visitabile tutto l'anno dal lunedì al venerdì. Il posto è davvero bellissimo, dispone di un’enoteca per la vendita e persino di un piccolo museo con una sezione sugli scavi della necropoli di Anghelu Ruju, scoperta nel 1901 proprio nel perimetro della tenuta. Oltre ai vini, interessante nella zona di Alghero è anche l'aspetto food: in aggiunta alle tipiche specialità regionali, la tradizione spagnola si è tradotta nel modo di cucinare “alla catalana” l'ottima aragosta dei fondali locali. In una paella la fregola (la tipica pasta di grano duro sarda) sostituisce il riso ed è abbinata a cozze, calamari, gamberoni, pollo, salsiccia, peperoni, piselli e zafferano con una spolverata di bottarga di muggine, in pratica un trionfo di sapori e suggestioni.