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e-borghi travel 36, Speciale paesaggi 2022: Lame Rosse di Fiastra, magica erosione

Modellato dal vento e dall’acqua, il paesaggio delle Lame Rosse di Fiastra è uno dei luoghi più affascinanti delle Marche e non solo. Una gemma nascosta ai più, ma conosciuta dagli escursionisti e dagli appassionati delle attività all’aria aperta per le curiose creazioni di roccia rossastra che vi si stagliano imponenti. Sculture naturali maestose e allo stesso tempo fragili, che sembrano il frutto di qualche magia bizzarra e invece sono il risultato di un’erosione millenaria. È infatti la forza degli agenti atmosferici ad aver levigato e scavato la pietra calcarea fino a formare queste alte torri che richiamano alla memoria i pinnacoli della Cappadocia o i canyon dei deserti americani. Eppure non siamo in Turchia o nel lontano West. Le Lame Rosse si trovano in provincia di Macerata, sopra il bellissimo Lago di Fiastra, un bacino artificiale all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini creato nella seconda metà del secolo scorso per portare energia elettrica nella Valle del Fiastrone.

Come arrivare alle Lame Rosse

Il percorso più semplice per arrivare alle Lame Rosse è quello che parte dalla diga del Lago di Fiastra, una delle attrazioni più amate delle Marche, e arriva a destinazione dopo una passeggiata di circa tre chilometri e un dislivello di duecento metri. Si comincia percorrendo la diga a piedi e da qui, dopo aver attraversato una piccola galleria, imboccando un sentiero. Non è una strada eccessivamente impegnativa, ma un percorso ben segnalato e con molti spazi all’ombra. Le scarpe da trekking sono ovviamente d’obbligo, così come una borraccia e un cappellino, ma il tragitto è agevole e adatto alla maggior parte delle persone, anche agli escursionisti meno esperti. A prescindere dalla fatica, questa sarà in ogni caso ripagata dallo spettacolo inaspettato e surreale dei canyon delle Lame Rosse. Spoglie di qualsiasi vegetazione, queste pareti svettano maestose nel cielo azzurro, con cui creano un contrasto davvero unico e che nessun visitatore può dimenticare. Il ritorno è lungo lo stesso tragitto, ma i più volenterosi possono affrontare un altro bel sentiero che conduce fino alla Grotta dei Frati.

Meraviglie da ammirare… e non toccare

è l’ossido di ferro contenuto nelle rocce a conferire a questo paesaggio la caratteristica colorazione rossa e l’aspetto che non trova riscontri nel nostro immaginario. Un paesaggio surreale, quasi marziano che dà il meglio di sé soprattutto all’alba e al tramonto, quando le vette risplendono di una tonalità rossastra intensa. La sensazione che si avverte passeggiando tra queste sculture naturali è di costante stupore. Ci si sente minuscoli, insignificanti al cospetto di rocce tanto imponenti ma allo stesso tempo fragili. Ecco perché bisogna avvicinarsi a questa meraviglia con rispetto, quasi con soggezione, cercando in tutti i modi di non rovinarla. Come? Muovendosi con cautela ed evitando di arrampicarsi per non accelerarne ulteriormente l’erosione. E poi rimanendo in silenzio, perché è solo nella quiete che si può percepire il rumore dei minuscoli frammenti che si staccano dalle lame e scivolano nella ghiaia. Segno di una natura viva e che continua a cambiare forma, stagione dopo stagione, minuto dopo minuto.

Lago di Fiastra, un’oasi di pace

a non bisogna avere fretta di arrivare ai canyon delle Lame Rosse. Per quanto suggestive e uniche, lo spettacolo comincia già dal Lago di Fiastra, una conca artificiale che con una capienza di 20,4 milioni di metri cubi è il bacino idroelettrico più grande delle Marche. Le sue acque, balneabili, sono limpide e di un magnifico colore turchese che viene esaltato dalla rigogliosa vegetazione che lo incornicia. E mentre la riva a sinistra della diga ha sponde ripide, quelle a destra, facilmente accessibili, diventano durante l’estate una piacevole alternativa alle affollate spiagge costiere. Qui le attività da praticare sono numerose: si va dalle passeggiate a piedi o in mountain bike alla pesca, dagli sport acquatici alle escursioni in barca a vela, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Il lago è una delle attrazioni più conosciute del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, un’oasi naturalistica dove tra i boschi di lecci e roveri è facile scorgere ricci, istrici, cinghiali, ma anche, più in alto, gufi reali, civette, astori e falchi pellegrini.

Di Amina D’Addario

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