Inebriante tesoro - E’ uno dei frutti più straordinari delle terre venete. La sua produzione avviene nel Polesine, in provincia di Rovigo. Sono terre d’acqua, quelle polesane, bagnate dai due grandi fiumi d’Italia, il Po e l’Adige, terre fertili spesso protagoniste di inondazioni ed esondazioni. E’ proprio l’opera delle acque ad aver creato questi terreni ben drenati, porosi, ideali per la produzione dell’Aglio Bianco Polesano Dop, alla quale si è unita quella dell’uomo, che poco alla volta ha affinato le tecniche di produzione e, da generazione a generazione, ha saputo trasmettere passione e conoscenza. L’Aglio Bianco Polesano Dop è oggi una delle eccellenze di questo angolo d’Italia. Una meraviglia che scaturisce dalle caratteristiche di un territorio dalle forti tradizioni e da chi, giorno dopo giorno, si prende cura della sua produzione, di un frutto della terra dal profumo piacevole, dal colore perfetto e che si conserva a lungo. A tutela di un prodotto così prezioso per questa terra c’è il Consorzio di tutela dell’Aglio Bianco Polesano Dop, costantemente impegnato a tutelare il consumatore e a incrementare il mercato, innovando e salvaguardando il legame con il territorio d’origine del prodotto.
L’Aglio Bianco Polesano Dop è una delle meraviglie della terra del sud del Veneto. Dalla forma regolare e compatta, di colore bianco e lucente e dall’aroma intenso e non pungente, è il frutto di un terreno alluvionale ricco di calcio, potassio, fosforo e magnesio. Alle caratteristiche del terreno si uniscono la tradizione e l’esperienza tramandata da padre in figlio, ma anche i valori nutrizionali dell’aglio del Polesine che, rispetto all’aglio estero, presenta un contenuto maggiore di sostanza secca, che garantisce una migliore conservabilità del prodotto, e caratteristiche nutrizionali di gran lunga superiori. Una produzione, quella dell’Aglio Bianco Polesano Dop, che vanta una storia secolare e una commercializzazione che affonda le sue radici in un lontano passato, quando fulcro del commercio di tale eccellenza era l’importante piazza di Rovigo. Uno sviluppo continuo di un prodotto che si è sempre più imposto nel panorama economico locale tanto da essere definito l’oro bianco del Polesine.
Sono angoli di lucida poesia quelli che regala il Polesine. Una terra di acque e orizzonti che sembrano infiniti, dove la pianura è punteggiata di cittadine e borghi. In Polesine il Veneto finisce nelle acque del Po, ed è stretto tra quest’ultimo e l’altro grande fiume, l’Adige. è l’acqua la protagonista di questa terra: qui ha forgiato il territorio, creando paesaggi unici, dando vita a scenari talvolta straordinari. Golene, isole sabbiose, gorghi, lagune e valli, e poi il Delta del Po, un labirinto di acque e canneti. Una terra che si compone di natura e storia, dove il patrimonio naturale, ricco di varietà di flora e fauna, si mescola a quello storico e architettonico, con centri di alto livello culturale, ville, palazzi, chiese e musei da scoprire e visitare. Natura, storia e cultura ma anche antiche tradizioni e un ricco e variegato patrimonio gastronomico, del quale fa decisamente parte l’Aglio Bianco Polesano Dop.
La straordinaria versatilità dell’Aglio Bianco Polesano Dop si traduce nelle tante ricette che lo vedono protagonista. Tra queste vi sono i bigoli in salsa con acciughe e aglio bianco, preparati con i grossi spaghetti fatti al torchio, acciughe, sarde, cipolla, vino bianco, olio extravergine, prezzemolo, sale, pepe e ovviamente l’aglio del Polesine, da servire decorati con pane grattugiato tostato e qualche pinolo croccante. Altra ricetta con l’oro bianco polesano è quella delle alici gratinate, preparata con pangrattato, prezzemolo, grana padano, olio extravergine di oliva, pomodori ramati, rucola, sedano rapa, sale e pepe, da servire guarnite con pomodori a cubetti rucola e sedano rapa fritto. C’è anche il pollo tra le ricette tipiche all’aglio Dop. Gli ingredienti per le cosce di pollo all’aglio sono il brodo di pollo, il brandy e il vino bianco secco, alloro, rosmarino, olio extravergine, sale e pepe, da servire con qualche spicchio d’aglio cotto al forno in camicia.
Di Luca Sartori