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e-borghi travel 32, Speciale borghi e curiosità: Oltreconfine: Via dalla pazza folla

Il mondo intero è ricco di curiosità – naturali, architettoniche, storiche – che hanno dato vita nei secoli ad aneddoti e leggende, a miti e superstizioni, contribuendo ad alimentare l’interesse dei viaggiatori. Praticamente ogni Paese del globo, poi, vanta primati da Guinness e particolarità uniche da valorizzare e delle quali andar fieri. Difficile, dunque, fare una scelta tra le innumerevoli realtà degne di segnalazione, ma per questo primo numero dell’anno abbiamo preferito restare in Europa, scegliendo tre gioielli fuori dalle rotte comuni e dalle destinazioni arcinote al turismo di massa di “ognidove”, incastonati in territori ricchi di fascino e di bellezze da scoprire con i ritmi slow e rilassanti che si confanno al periodo storico, abbinando magari alle visite momenti di puro piacere enogastronomico. Andremo infatti nel Vallese, famoso per i suoi vitigni autoctoni che regalano vini profumati e intensi; ci sposteremo poi in Irlanda, dove il profumo del mosto è sostituito da quello intenso del malto delle ottime birre e infine approderemo in Olanda, patria di formaggi famosi a livello internazionale.

Tra cristalli e tulipani spontanei

Iniziamo il nostro giro a caccia di curiosità entrando nel territorio dei nostri “vicini di casa”: in Svizzera, nello splendido cantone Vallese, incontriamo uno dei borghi più belli della Confederazione, il minuscolo Ernen (conta poco più di cinquecento abitanti). A parte il fascino del gomitolo di case storiche in legno – alcune risalenti addirittura al XV secolo – scenograficamente affacciate su un’ampia vallata sul Rodano ricoperta da una natura alpina incontaminata, Ernen e il circostante territorio del Parco Naturale della Valle di Binn vantano alcuni primati. Il primo ha il profumo delicato dei tulipani: in primavera, infatti, nei campi di segale fiorisce il Tulipa grengiolensis, l’unica specie di tulipano selvatico al mondo, scoperta dai botanici nel 1954. Non solo: un altro tesoro del territorio sono le oltre duecento tipologie di minerali, 23 dei quali si trovano solo qui, come la Lengenbachite, che prende il nome da Lengenbach, frazione di Ernen, la Binnite e la Wallisite. Infine, il vicino villaggio di Mühlebach conserva il centro storico di legno più antico di tutta la Svizzera – con ben 12 edifici costruiti tra il 1389 e il 1497 – e regala scosse adrenaliniche a chi vorrà attraversare i 280 metri del ponte sospeso – a 92 metri d’altezza! – sul Rodano.

La pietra che dona la parola

Spostiamoci nella contea di Cork, nell’Irlanda meridionale, e precisamente nel pittoresco villaggio di Blarney, dove svetta il castello omonimo, un poderoso maniero merlato di origine quattrocentesca, affiancato da una curiosa torre circolare. Proprio nel castello è custodita la famosa “pietra dell’eloquenza”, dai magici poteri: pare infatti che chi la baci ottenga il dono dell’oratoria. Facile a dirsi, se non fosse che la pietra è incastonata nella parte superiore di uno dei muri del perimetro esterno del mastio e per baciarla sia necessario reclinarsi all’indietro a testa in giù oltre la merlatura, a strapiombo nel vuoto! Si dice che la pietra di Blarney non sia altro che l’antica Lia Fail o “pietra fatale” della Genesi - sulla quale si sarebbe seduto Giacobbe -, portata in Irlanda dal profeta Geremia e usata dai mitologici re supremi d’Irlanda durante la loro incoronazione. Secondo un’altra leggenda, invece, la pietra sarebbe stata donata al signore di Blarney, Cormac Teige McCarthy, da una strega salvata dall’annegamento: grazie all’eloquenza ricevuta, il nobile sarebbe riuscito a convincere la regina Elisabetta I a concedere ai capiclan irlandesi il diritto a governare le proprie terre senza riconoscere alla sovrana i diritti di proprietà.

Un planetario in salotto

Per scoprire l’ultima curiosità, andiamo a Franeker, una delle 11 cittadine storiche della Frisia, nel nord dell’Olanda. Qui, tra guglie appuntite e tetti a gradoni, affacciato su un coreografico canale, si trova il planetario meccanico ancora funzionante più antico del mondo, costruito nel 1774 da Eise Eisinga – un cardatore di lana che però aveva la passione per la matematica e l’astronomia – nel soggiorno di casa sua per rassicurare i concittadini circa la falsità di certe voci circolanti su un’imminente fine del mondo. Proprio in quell’anno, infatti, un sacerdote frisone causò un’ondata di panico nei Paesi Bassi prevedendo che lo scontro di più pianeti fra loro avrebbe fatto uscire la Terra dalla propria orbita provocandone l’incenerimento da parte del sole (il prete aveva previsto anche la data precisa: l’8 maggio). Il piccolo gioiello meccanico costruito da Eisinga dimostrò che, fortunatamente, nulla di così catastrofico sarebbe successo. Sempre in Frisia, merita un cenno anche la stazione a vapore più grande del mondo, Woudagemaal, protetta addirittura dall’Unesco, con il suo camino alto sessanta metri.

Di Simona PK Daviddi

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