A una trentina di chilometri da Bergamo, adagiato su uno sperone roccioso sul fiume Brembo, sorge un borgo minuscolo che vale la pena di visitare per l’atmosfera d’altri tempi che promana e per la sua storia singolare. È Cornello dei Tasso, uno dei borghi più belli d’Italia e da sempre legato all’epopea dei Tasso, la potente famiglia del poeta Torquato Tasso, che ebbe un ruolo decisivo per la diffusione del sistema postale in tutta Europa. Si deve infatti a questa casata originaria di Cornello l’invenzione, nel Quattrocento, del primo sistema di trasporto della corrispondenza tra stati italiani e, più tardi, tra centinaia di città europee. Furono loro a costituire una delle prime multinazionali della storia, che garantì ai vari rami della dinastia privilegi, potere finanziario e probabilmente anche la paternità linguistica della parola “taxi”. Non un conio straniero, ma una riformulazione di “Taxis”, il nome del ramo tedesco dei Tasso, che sulle carrozze che trasportavano la posta avevano cominciato a far viaggiare anche dei passeggeri.
Oggi Cornello è un grazioso borgo medievale abitato da appena una ventina di persone, raggiungibile solo a piedi da due sentieri situati nel comune di Camerata di Cornello o percorrendo da Oneta l’antica Via Mercatorum, la strada lungo la quale si svolgevano i commerci tra la Val Brembana e la Valtellina e che passava proprio sotto il monumentale porticato di Cornello: una splendida strada di pietra sormontata da soffitti con travi di legno, dove un tempo viveva il mercato con le sue botteghe e le scuderie da cui partivano i cavalli e le carrozze impiegate per il servizio che fece la fortuna del borgo e dei Tasso. Questi scaltri imprenditori all’inizio erano partiti fondando la Compagnia dei Corrieri della Serenissima che, grazie a un sofisticato sistema a staffetta, garantiva le spedizioni tra Venezia, Milano e Roma. A partire dal 1460 erano poi stati chiamati a organizzare le Poste Pontificie, finché nel 1516 erano riusciti a ottenere dagli Asburgo la gestione in esclusiva delle poste imperiali e a dare vita a una fitta rete di collegamenti tra città europee.
Cornello ha sempre legato il suo nome e la sua storia all’antica famiglia Tasso. Non stupisce, quindi, che il primo documento nel quale compare il nome del borgo è una pergamena del 1309, dove viene citato Ruggero Tasso, figlio di Omodeo, considerato il capostipite della casata. I resti della più antica dimora di questo clan di imprenditori pieni d’iniziativa - un arco e parte delle mura di sostegno di una costruzione fortificata risalente all’epoca feudale - sono ancora visibili nella parte meridionale dell’abitato, anche se l’edificio più importante del borgo è il palazzo quattrocentesco dei Tasso con la sua facciata affrescata in cui è facile riconoscere i simboli della dinastia: il tasso, che rimanda al nome della famiglia, il corno postale, che fu aggiunto allo stemma quando i Tasso iniziarono l’attività di corrieri, e l’aquila degli Asburgo che fu introdotta quando l’imperatore affidò loro la gestione delle poste nei territori del Sacro Romano Impero.
La parte più alta del borgo è dominata dalla chiesa dei Santi Cornelio e Cipriano e dal suo caratteristico campanile pendente. La presenza della famiglia Tasso, che la sostenne economicamente, è riscontrabile anche qui in alcuni elementi della chiesa: nell’altare privato che si trova a destra dell’ingresso e nei due affreschi dedicati a Santa Caterina d’Alessandria, patrona dei corrieri postali. A poca distanza il Museo dei Tasso e della Storia Postale di Cornello è un’altra tappa imperdibile per chi visita il borgo. Sviluppato in due edifici storici, il piccolo polo museale racconta la storia affascinante di questa famiglia e la nascita del servizio postale europeo. Al suo interno vi sono conservati numerosi documenti come antiche guide turistiche, carte postali, ma anche oggetti usati per la trasmissione delle informazioni come la bisaccia di cuoio per la consegna delle lettere, il telegrafo, i primi telefoni e, dulcis in fundo, una lettera del 1840 affrancata con il famigerato Penny Black, il primo francobollo emesso al mondo.
Di Amina D’Addario