Continua il viaggio tra i borghi letterari italiani e il nostro itinerario fa tappa a Modica, in Sicilia. Patria del Barocco siciliano, è inclusa nella lista dei Patrimoni dell'Umanità dell'Unesco. Raggiungendola da Ragusa, il panorama è mozzafiato: posta sulla sommità di un canyon, la vista dagli altissimi viadotti si apre sulle gole e il nome di questa cittadina è strettamente legato al premio Nobel per la letteratura Salvatore Quasimodo. Per scoprire a fondo la storia e la vita dell’autore, nessun luogo è più significativo del Museo casa natale Salvatore Quasimodo: è qui che si può respirare un’atmosfera che sa di poesia, un posto dedicato al ricordo e alla riflessione. La personalità di Quasimodo, le opere e il territorio, un mélange di emozioni e contrasti da sperimentare in prima persona. Il rapporto con la sua città, infatti, non fu sempre idilliaco. Raggiunta la fama, il poeta usava dichiararsi di Siracusa vista l’eredità lasciata dalla Magna Grecia e dunque una tradizione più prossima al suo mondo lirico.
La visita alla casa-museo di Quasimodo permette di osservare mobili e oggetti appartenuti al grande letterato e non mancano fotografie autografate ed edizioni speciali delle sue pubblicazioni. Dal 2016, oltre ad ammirare gli ambienti e i suoi cimeli, chi lo desidera può approfittare della sala di lettura dove adagiarsi su una comoda poltrona perdendosi tra le pagine dei libri che conservano le opere di Quasimodo. Modica, però, si fregia di una tradizione che oltre a nutrire la mente, solletica anche il palato. Una prelibatezza locale è il cioccolato Modica Igp, prodotto sfruttando una particolare lavorazione a freddo che esclude la fase del concaggio. Si dice che tale tecnica giunse sull’isola nel XVI secolo per mano degli spagnoli che a loro volta pare l’avessero appresa dagli Aztechi, sebbene le fonti smentiscano tale possibilità. Nato come un dolce tipico delle festività celebrate nelle case dei nobili, la sua nomea si è perpetrata fino ai giorni nostri diventando una delizia conosciuta in Italia e all’estero.
Ci spostiamo adesso in Romagna, dove a pochi chilometri dalla costa adriatica si trova San Mauro Pascoli, località nella quale - nel 1855 - nacque il poeta Giovanni Pascoli. Dalla dimora in cui venne al mondo a tutto il territorio circostante, è possibile scorgere frammenti dell’arte di Pascoli, celebre per la sua poetica che pervade “Il fanciullino”: qui il poeta sostiene che dentro ogni uomo è nascosto un fanciullino in grado di provare meraviglia e stupore e capace quindi di scoprire i misteri che si nascondono in ogni cosa. Punto di partenza del nostro tour è il Museo casa Pascoli dove sono visibili oggetti appartenuti alla famiglia oltre alla sua culla e a diversi documenti, tra cui spiccano le prime edizioni delle sue opere. Purtroppo, della struttura originale dell’edificio resta pressoché nulla a causa dei bombardamenti subiti durante la Seconda Guerra Mondiale, «M'era la casa avanti / tacita al vespro puro / tutta fiorita al muro / di rose rampicanti». Vera bellezza è il giardino, allestito e modulato seguendo un percorso botanico-poetico dove ad accompagnare il visitatore sono proprio i versi pascoliani.
Altro luogo che racconta del vissuto di Pascoli è la tenuta dei principi Torlonia nota come “La Torre”. Il padre del poeta, morto assassinato nella notte evocata nella poesia “X Agosto”, ne era amministratore motivo per cui il piccolo Giovanni vi trascorse parte della sua infanzia. Il complesso comprende una villa del 1780 e una cappella, in aggiunta a un edificio che ospitava il fattore. Il borgo presenta poi altre attrazioni turistiche, tra cui merita di essere annoverata la secentesca cappella della Madonna dell’Acqua, angolo di conforto per la madre di Pascoli, il quale scriveva agli amici del paese «…e l'ospite saluterà commosso il mio mondo ideale che ha per confini il Luso e il Rio Salto e per centro la chiesuola della Madonna dell'Acqua e il camposanto fosco di cipressi...». Si aggiunge, infine, il mausoleo della famiglia Pascoli nel cimitero locale. Le spoglie del letterato però si trovano altrove: Pascoli, infatti, è sepolto a Castelvecchio Pascoli, nella Valle del Serchio in Garfagnana.