Verde, natura incorrotta, paesi ricci di fascino e storia: è il territorio del Parco di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane, area sempre più rilevante a livello turistico, emblema di un Sud e di una Lucania che cominciano seriamente a credere nelle proprie potenzialità, anche prettamente culturali. Il parco si estende per 27.027 ettari e coinvolge i territori di Accettura, Calciano, Oliveto Lucano in provincia di Matera, Castelmezzano e Pietrapertosa in provincia di Potenza. Siamo al centro della regione, area ricca di corsi d’acqua, autentico tesoro quanto a biodiversità di flora e fauna e con le maggiori attrazioni ben distine: la Foresta di Gallipoli Cognato, le cosiddette Dolomiti Lucane, la montagna del Caperrino, il suggestivo bosco di Montepiano (Accettura) e il sito archeologico del Monte Croccia.
Immaginando un perfetto, sintetico ma efficace, cammino attraverso il Parco, non possiamo che partire dall’area ancora materana di borghi come Calciano ed Accettura per poi arrivare alle perle delle Dolomiti: Castelmezzano e Pietrapertosa. Tra i paesi più piccoli del materano, Calciano introduce al Parco ed è collocato a 400 metri di altitudine, contraddistinto da un paesaggio segnato dai tantissimi uliveti. Sorge su una collinetta su cui emerge la chiesa matrice, munita di dipinti non trascurabili. Qui anche i resti silenziosi del vecchio paese medievale, il “Paese di Pede”: si cammina indisturbati, con compagne le voci delle bestie lontane, vicine grazie al gioco d’eco. È Caucium, il primigenio borgo, con i ruderi del fortilizio (d’epoca osca), la Chiesa della Rocca (normanna) e quel che resta della cinta storica di Santa Caterina. Belle le grotte in cui vi si accasarono gli abitanti, forse eremiti: ambienti dipinti (immagini dedicate, appunto, a Santa Caterina), vere e proprie chiese rupestri.
Accettura rappresenta la Lucania ancestrale ed arcaica. Magie che trovi nel silenzio dei boschi, nei sacri spazi dove sono tagliati e portati in paese gli alberi per il famoso sposalizio mistico. Già, perché il celebre Maggio di Accettura, coi suoi riti arborei, è ormai un richiamo vero e proprio per queste terre. Ma cosa prevede il rito? Nel bosco di Montepiano viene scelto l’albero, il “Maggio”, la domenica dopo Pasqua; in quella successiva, nella foresta di Gallipoli-Cognato nelle Dolomiti Lucane, s’individua invece la Cima migliore di agrifoglio. L’obiettivo, secondo molti studi, è quello di farli convolare a “nozze”, come augurio di fertilità per la nuova stagione. E così, nel celebrare la natura che si risveglia, cultura pagana e cristiana trovano sintesi. Accettura è poi un bel borgo, con chiesa madre posta in posizione suggestiva, da cui può dominarsi visivamente un bel pezzo di Lucania. Nel museo dedicato al rito arboreo, immagini e foto raccontano queste tradizioni e il relativo collante identitario che resiste.
Castelmezzano, in provincia di Potenza, non lontano dal capoluogo, è terra dove tra roccia e borgo, davvero, non c'è soluzione di continuità. Le case si affacciano sulla pietra e così lo spettacolo che ne deriva è molto suggestivo. Quasi unico, il borgo è curato negli aspetti eleganti, utili a cogliere ancor di più questa particolarità. Non mancano borghi dalle posizioni simili un po’ in tutto l’Appennino, ma qui tutto è minuziosamente “controllato a vista” nel nome della bellezza. Fiori in vista, sensazioni colorate: un’aria che rasserena. Anche a Castelmezzano e a settembre avviene il rito dello sposalizio tra gli alberi: intensi momenti della Lucania più ancestrale. Il paese è piccolissimo, 800 abitanti, autentica bomboniera del cuore. Conserva i resti della rocca e una chiesa madre anche qui da vedere per qualche scrigno artistico. Molte le tradizioni conservate con solerzia e infine è ottimo il pane, da assaggiare negli antichi forni del paesino.
Pietrapertosa, ancora zona delle Dolomiti Lucane, è il paese più alto di tutta la regione e dunque anche del Parco. Nel cielo, tra questo borgo e Castelmezzano, hanno inventato un modo tutto particolare di gustare il paesaggio: è il famoso Volo dell’Angelo, possibilità di librarsi ad altissima quota con imbracatura a tutto “brivido”. Il piccolo paese permette scatti da scenari da fiaba. Siamo passati da Pietrapertosa di sera, quando si riassestano i pensieri. Cala il silenzio. Sola, s'affaccia dalla casa calda verso la finestra un'anziana. Un'anziana lucana. I visitatori s'incontrano, s'incantano. Capiscono, così, perché questo borgo stia affascinando sempre più i viaggiatori. A livello storico, il paese garantisce testimonianze interessanti, in questo caso del dominio saraceno: ecco l’Arabata, quartiere arabo, proprio in cima al borgo. Conservato bene pure il piccolo castello normanno-svevo. Anche a Pietrapertosa ottima la cucina: famosa la “rafanata”, sfiziosa e semplice frittata preparata con le radici della pianta del rafano e condita al pecorino. Lasci, dunque, il Parco di Gallipoli Cognato e delle Dolomiti Lucane ricco dentro. Bellezza, paesaggi, storia, cucina. Sai, così, che in questa terra dovrai per forza di cose anche ritornare.