Scoprire i borghi più tipici d’Italia significa anche curiosare nella tradizione di quegli antichi saperi arrivati sino a noi grazie al paziente tramandare di intere generazioni. Preziose manualità capaci di produrre oggetti unici raccontando territori, paesi e paesini che racchiudono nei loro manufatti secoli di storia e cultura. L’Italia è ricchissima di artigianato: in ogni angolo del Belpaese si trovano produzioni locali tipiche. In un ideale percorso attraverso la Penisola da nord a sud, vi accompagniamo alla scoperta dei prodotti artigianali più curiosi, creati dalle capaci mani di coloro che ancora oggi, in suggestivi borghi tutti da visitare, si fanno testimoni di un’arte antica e piena di suggestioni. Sapevate che nel bellissimo borgo di Volterra, in Toscana, si tramanda da 3mila anni la lavorazione dell’alabastro? E che per trovare le avvolgenti pantofole valdostane potete visitare i centri della Valle di Gressoney? O ancora, che nel cuore della Barbagia si continuano a realizzare le particolari maschere in legno indossate dai Mamuthones nel tipico carnevale di Mamoiada?
Se pensiamo alla lavagna a tutti viene in mente la scuola, e infatti lavagna è l’altro nome dell’ardesia, la tipica roccia nera sui cui si scrive con il gesso. Ancora oggi l’ardesia viene estratta nel levante ligure in Val Fontanabuona, alle spalle di Genova. Se ne creano, oltre al suo impiego nell’edilizia, piccoli manufatti d’arredo, semplici ed eleganti nelle loro tipiche tonalità di grigio scuro. Una visita da quelle parti è anche un’occasione per recarsi all’ecomuseo dell’Ardesia a Cicagna, in località Chiapparino, così come a Isolona di Orero dove si trova una cava aperta nel 1880, con il vicino laboratorio degli anni Venti. La Valtellina, in Lombardia, custodisce invece una tradizione tutta contadina, quella dei pezzotti. Sono tappeti fatti a mano, come suggerisce il nome stesso, con avanzi di tessuti. L’arte pratica dell’arrangiarsi, insomma, che ha fatto nascere una produzione che racconta della concretezza di quei territori. Lana, cotone, lino: si usavano le stoffe d’avanzo e si tessevano sui telai a mano. La tradizione è ancora viva nei borghi valtellinesi e viene spiegata anche nel Museo Etnografico della civiltà contadina di Ponte in Valtellina, testimonianza della tradizione rurale locale.
La Toscana pullula di borghi dove ancora oggi l’artigianato costituisce una vera attrattiva grazie alle sue produzioni esclusive. Tra queste, restauro e lavorazione del legno sono un’eccellenza ad Anghiari, bellissimo borgo medievale in provincia di Arezzo, celebre per la battaglia combattuta tra fiorentini e milanesi nel 1440 e immortala nella pittura di Leonardo da Vinci. Qui i maestri artigiani realizzano arredi di altissima qualità e sono esperti nell’arte del restauro di mobili antichi, tanto che esiste anche una scuola d’arte specializzata nel restauro e nella lavorazione del legno. Ed è uno dei borghi più belli d’Italia, Deruta, un centro umbro famoso per la produzione di ceramiche artistiche. Deruta fa parte della Comunità Montana Monti del Trasimeno, uno scrigno di arte, storia e cultura non lontano da Perugia. La maiolica derutese viene lavorata sin dal Medioevo e nel Museo regionale della Ceramica, situato nell’ex convento di San Francesco, sono conservate oltre 6mila opere. Piatti, mattonelle, vasi: i suppellettili di questo borgo si riconoscono anche per i riflessi dorati ottenuti grazie alla tecnica del lustro.
Tra le eccellenti produzioni artigianali siciliane ce n'è una davvero curiosa: quella del papiro siracusano. Sì, Siracusa - o meglio le sponde del vicino fiume Ciane e la fonte Aretusa – pare sia l’unico luogo al mondo dove il papiro cresce in maniera rigogliosa lontano dal Nilo. Forse, è arrivato in questo angolo di Sicilia proprio grazie ai faraoni d’Egitto, ma la questione è ancora irrisolta. Quel che è certo però, è che ve n’è traccia attraverso i secoli fino ad arrivare ai nostri giorni. A Siracusa è infatti ancora possibile imbattersi in qualche bottega artigiana che custodisce i segreti della sua lavorazione, un’attrazione anche per i turisti più curiosi. Dal papiro alla carta, ci spostiamo nella salentina Lecce per scoprire l’arte artigiana della lavorazione della cartapesta. La materia prima è poverissima: paglia, filo di ferro, carta straccia e terracotta. È da questi pochi elementi che i sapienti maestri cartapestai ricavano vere e proprie opere d’arte, come le statuette colorate che raffigurano santi, personaggi del presepe, contadini e pescatori, un souvenir prezioso da non mancare in occasione di un soggiorno nel bel Salento.