Situato nel territorio dell’Appennino Lucano, a 949 metri d’altitudine, si erge Sasso di Castalda (PZ). Il borgo nasce in epoca longobarda ma probabilmente è già vivo in età romana in quanto non distante dalla Via Herculea. Si racconta che nel Medioevo, a causa delle continue invasioni di serpenti, gli abitanti di Pietra Castalda furono costretti a trasferirsi presso il sito attuale dove, parallelamente, stava sorgendo il villaggio di Saxum. Da qui, molti secoli dopo e precisamente nel 1863, il nome attuale del paese frutto della fusione dei due precedenti insediamenti. A questo luogo sono legate figure illustri, tra cui Rocco Petrone, direttore del Programma Apollo 11 che permise lo sbarco del primo uomo sulla Luna; Mariele Ventre, fondatrice del Piccolo Coro dell’Antoniano di Bologna; Don Giuseppe De Luca, intellettuale cattolico vicino a Togliatti e Giovanni XXIII. È grazie a lui che nel 1961, con una mediazione offerta da Togliatti, Chruščëv inviò un telegramma di auguri per gli ottant’anni di Papa Roncalli, un atto che contribuì alla distensione tra Usa e Urss.
È intitolato all’Impresa Lunare di Rocco Petrone il suggestivo ponte tibetano a passerella d’asse di Sasso di Castalda. Sospeso nel vuoto a oltre cento metri, con una campata di trecento metri, il Ponte alla Luna è una calamita per chi desideri una scarica di adrenalina. Una passeggiata tra le nuvole fino a uno sky-walk in vetro dove sostare per recuperare le energie. Siamo davanti a una di quelle esperienze difficili da raccontare, una di quelle che bisogna sperimentare in prima persona, trovando quel pizzico di coraggio per far battere il cuore. Come scrisse Rocco Petrone, si è “sospesi tra storia e sentimento". Il percorso dei ponti tibetani si sviluppa sulle sponde del Fosso Arenazzo, il primo ponte che si incontra è il Ponte Petracca, lungo novantacinque metri e utile per prendere confidenza con l’impianto, per proseguire poi fino all’impressionante Ponte alla Luna e goderselo al meglio. In tutto, occorre circa un’ora e mezza ed è fondamentale indossare un abbigliamento sportivo con scarpe da trekking.
Maestosa, è così che si presenta la Rocca del Castello di Sasso. Si tratta di una torre di guardia che in epoca medievale aveva una funzione di controllo del territorio. Da lì, infatti, volgendo lo sguardo oltre l’orizzonte, si può ammirare l’intero paese e scorgere perfino le Montagne di Pierfaone a est e il paesaggio collinare immerso nella Valle del Melandro a ovest. Oggi il castello è il punto d’arrivo del Ponte alla Luna e si può facilmente raggiungere percorrendo una scala in pietra che parte in prossimità della Chiesa di San Nicola, anima dell’antico borgo. La chiesa è appartenuta al Conte Gaetani d’Aragona. Vi si giunge dalle strette vie del centro storico, una sorta di viaggio nel tempo tra antichi palazzi e abitazioni. Altro luogo da non perdere è Borgo Manca, uno dei rioni più antichi. È stato integralmente ristrutturato divenendo una delle punte di diamante di Sasso, grazie al fascino selvaggio dello spettacolare canyon dell’Arenazzo.
Il patrimonio architettonico di Sasso include diverse tappe. La Chiesa Madre neobarocca custodisce tra l'altro un crocifisso del XVI secolo, una pregevole alzata in legno della Madonna del Rosario e due statue di SS. Cosma e Damiano. Famosa è anche la Chiesa di San Rocco, dedicata al patrono, edificata nel 1658 e restaurata nel 1928 con i soldi dei sassesi di New York. Caratteristiche sono la Cappella dei Morti in via Pietà, la Chiesa di Sant’Antonio Abate e la Chiesa di San Nicola. Risaltano lo storico Palazzo d’Aragona e il possente Palazzo Langone. Spiccano poi la casa materna di Mariele Ventre e la Taverna del Marchese, un tempo punto di ristoro dei viandanti. A proposito la cucina di Sasso trae ispirazione dalle tradizioni contadine e si avvale di pochi ingredienti. Tipici sono la minestra impastata, una zuppa con patate di montagna unite a fagioli rigati con l’aggiunta di polvere dolce o piccante di peperoni, fusilli e orecchiette con sugo di pezzente, i salumi rigorosamente di maiale e i formaggi.
Chiunque si rechi a Sasso rimarrà senza fiato davanti a uno dei geositi più importanti d’Italia sito nel Fosso dell’Arenazzo. Risultato dello scontro tra la zolla africana e quella euroasiatica, l’orogenesi appenninica mostra rocce formate da antichi sedimenti marini che si sono successivamente deformate creando delle faglie: una sorta di museo naturale, un laboratorio en plein air che dal 2010 è parte di un percorso didattico che seduce i geologi professionisti e i turisti curiosi.
Nella propria bucket list, un posto d’onore se lo aggiudicano la casa della nonna di Rocco Petrone e l’Hortus Conclusus. La prima è un ulteriore omaggio all’uomo della Luna, il secondo è un luogo dedicato alla comunità, simbolo di inclusione. Un orto-giardino dove su volontà delle autorità locali, è stato costruito un forno a legna per un ritorno alle radici. «Da luogo chiuso – racconta il sindaco Nardo Rocchino – è diventato un punto d’incontro aperto a tutti, dove le persone possono ritrovarsi magari al tramonto o…al chiaro di luna».
Circa metà del territorio di Sasso di Castalda è inclusa nel Parco dell’Appennino Lucano - Val d’Agri - Lagonegrese, un patrimonio naturalistico intatto in cui immergersi pienamente. Dalla Costara a San Michele fino alla cima del Monte Pierfaone (1.740 metri) dominano faggete millenarie; in autunno lo spettacolo del foliage e della ruggine invade i boschi di cerro e i castagneti. Nelle montagne ci sono tante sorgenti e un’incredibile biodiversità evidente nella grande ricchezza di piante spontanee ed erbe officinali. Per gli amanti degli animali, imperdibili sono sia la bellissima Area Faunistica del Cervo sia i pascoli in quota in prossimità della località Madonna del Sasso, dove sono visibili esemplari della rara vacca podolica. Infine, gli sportivi possono sperimentare le vie ferrate, il trekking, le cicloescursioni, gli enduro in mountain bike, le ciaspolate e il nordic walking. Non mancano le piste da sci di fondo naturali oltre i 1.500 metri. Le tre piste di sci alpino sono di prossima apertura.
Sasso è il paese dei sentieri. Si annoverano il Sentiero Frassati e il Sentiero della Legalità che si dipana intorno alla Rocca del Castello. Nel Bosco della Costara, inoltre, è presente un famoso postural walking. Il sentiero più recente è quello di SS. Cosma e Damiano - Canelecchia - Affitta, a ridosso del paese e lungo circa 3,5 chilometri. Conquista chiunque lo attraversi, una finestra sul mondo da cui osservare l’intero territorio di Sasso. Dai boschi di Pierfaone a quelli dell’Arioso e della Costara, fino ai monti Facito, Tigliano, e Sirino e alla Costa della Madonna delle Grazie e quindi ai monti della Maddalena. A sorprendere, oltre alle diversità botaniche, sono la varietà e il colore delle rocce di origine marnosa quasi lunari. Si incontra poi la Sorgente Canelecchia, dalla forma irregolare con acque che un tempo erano sfruttate dalle lavandaie per lavare i panni e da pastori e lavoranti per dissetarsi. Tornati al punto di partenza si ha davvero l’impressione di essere riatterrati sul nostro pianeta. Dalla Terra…alla Luna!