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e-borghi travel 26, Speciale danze storiche e tradizionali: Valdinievole, viaggio nel cuore segreto della Toscana

La Valdinievole e i suoi borghi, prima tappa a Montecatini Alto

Tra Pistoia e Lucca, nel cuore segreto della Toscana, ecco che appare la Valdinievole. Fra le espressioni della bellezza toscana, i suoi borghi hanno un’evidente tradizione medievale che si sposa con una ricchezza culturale, gastronomica, architettonica, storica e naturalistica. Un viaggio da vivere attraverso 12 luoghi singolari, ognuno con la propria anima. Tra i più conosciuti vi è Montecatini Alto, frazione di Montecatini Terme, da raggiungere in modo eco-friendly percorrendo il sentiero collinare detto La Corta o sfruttando la funicolare. A colpire immediatamente il visitatore è l’imponente rocca di castello Vecchio con anche la chiesa di San Pietro e la torre campanaria. Sul lato opposto, troneggia il Barocco della chiesa del Carmine insieme alla torre dell’orologio. La piazzetta è una bomboniera, lo stile Liberty dei palazzi, i ristorantini, ogni angolo si palesa come un mistero da svelare. E allora, cosa c’è di meglio che lasciarsi andare concedendosi un pizzico di meraviglia?

Buggiano Castello, una terrazza sulla Valdinievole

Un tuffo nel Medioevo, circondati tra le mura difensive di un tempo e una rocca dalla quale ammirare la Valdinievole in tutto il suo splendore. Buggiano Castello si trova nella parte alta del comune di Buggiano e ad attirare la curiosità dei visitatori è senza dubbio il palazzo del Podestà, visibile sulla piazza principale, risale al XII secolo e si presenta allo sguardo con una facciata intrisa di nobiltà, con stemmi quattrocenteschi e cinquecenteschi. Un gioiello architettonico è la chiesa romanica di San Nicolao del 1038, affiancata da un campanile, conserva al suo interno opere d’arte come l’“Annunciazione” attribuita al pittore fiorentino Bicci di Lorenzo. Ma quello che ancor più emoziona sono i profumi di questo borgo: quando arriva la primavera e la natura si risveglia, i proprietari dei giardini urbani coltivati con piante di agrumi aprono al pubblico. È una festa che si colora di sfumature giallo-arancio e che consente un’immersione completa nelle più genuine atmosfere campestri.

Buggiano Colle, il borgo che accoglieva i viandanti

Senza andare lontano, ci spostiamo verso un’altra frazione di Buggiano ossia Buggiano Colle. Questo piccolo borgo riporta ai tempi dei Cavalieri di Malta che, affascinati da questo luogo suggestivo, vi costruirono una chiesa ancora esistente e caratterizzata da un’enorme croce rossa davanti l’entrata che ne ricorda le origini. Pochi sanno che quando questo villaggio venne fondato non si trovava nella posizione attuale ma spostato di circa un chilometro. Può apparire banale, ma ai tempi significava ricavarne una migliore protezione per difendersi dai nemici che avrebbero avuto facilmente accesso dal fiume Cessana. Questo paese sulle colline della Valdinievole divenne strategico per i viandanti in quanto godeva di una preziosa unicità, il trovarsi sull'unica strada percorribile tra le attuali Lucca e Pistoia. Tra le attrazioni del Colle vi è la romanica pieve di San Lorenzo del XIII secolo, uno scrigno di ricchi affreschi trecenteschi e custode altresì di un prezioso crocifisso ligneo.

Larciano Castello, una festa medievale per ricordare il passato

Continuando il nostro itinerario tra i borghi della Valdinievole, giungiamo presso una delle località che, nel corso del Trecento, costituiva una piazzaforte del sistema difensivo pistoiese di cui restano adesso la cinta muraria del XII secolo e il torrione quadrangolare della rocca da cui godere di una visuale d’eccezione: siamo a Larciano Castello. Proprio all’interno del castello, si trova il Museo Civico Archeologico dove è possibile ammirare reperti provenienti dalla Valdinievole orientale dall’epoca preistorica a quella tardorinascimentale. In passato però, il sito dove si erge la fortificazione ospitava una villa etrusca e successivamente una villa romana, fino a quando nel 927 il conte Tegrimo, capostipite della famiglia dei Guidi, ordinò la costruzione di una torre da utilizzare come struttura di guardia della Valdinievole. Per ricordare il periodo di splendore di questo borgo e riviverne le scene, ogni anno si organizza la tradizionale “Festa medievale”, una rievocazione storica che si conclude con i giochi del “Palio de lo Marzocco”.

Cecina di Larciano, la storia in un disegno di Leonardo

Proseguendo nel nostro viaggio, ecco Cecina di Larciano, borgo vicino (e rivale!) di Larciano Castello. Si dice, infatti, che la testa mancante della statua del leone rampante, noto come il Marzocco di Larciano, sia stata rubata proprio dagli abitanti di Cecina. Questo borgo sulle colline del Montalbano mette le sue radici in epoca etrusco-romana, ma la sua importanza cresce nel Medioevo con la costruzione del castello. Un edificio che attirò perfino le attenzioni di Leonardo Da Vinci, il quale lo riprodusse in un disegno cartografico. Quando venne messa in piedi, la cinta muraria di Cecina contava tre porte, due delle quali tuttora ben conservate. All’interno delle mura, la chiesa di San Nicola, casa di un affresco del XVI secolo, opera di Donnino di Francesco, in cui compare San Rocco, patrono di Larciano, insieme all’Arcangelo Raffaele. I più attenti noteranno una tavola seicentesca conosciuta come “Madonna del Buonconsiglio”, collocata su un piccolo altare proprio sotto l’affresco: è a lei che viene dedicata la festa che si celebra nei primi giorni di settembre.

Collodi, dove i burattini di legno si trasformano in bambini veri

«Fa venire sonno l'abbiccì | gl'è che noi ragazzi siam così, tutti così | a noi un ci garba punto quel cri cri!». Un burattino che diventa un bambino vero è l’indiscusso protagonista della prossima tappa. Collodi – frazione di Pescia – è la patria di Pinocchio, indissolubilmente legata al suo autore Carlo Lorenzini, noto appunto come Carlo Collodi. Non è un caso se una delle principali attrazioni di questo borgo sia proprio il Parco dedicato al “celebre bugiardo”. In realtà, questo paese offre molto altro ai visitatori: da scoprire è, per esempio, villa Garzoni con il suo vasto giardino. Costruita sulle rovine di un antico castello seguendo il tipico stile delle ville lucchesi, gode di un fascino d’altri tempi. E non solo, imperdibile è la pieve di San Bartolomeo, sita sulla cima del borgo e caveau di opere d’arte di gran valore, tra cui un organo settecentesco realizzato da Michelangelo Crudeli. Questo strumento, unico nelle sue sonorità, è uno degli organi storici tutelati dall’Accademia di Musica Italiana per Organo.

La “Svizzera Pesciatina” e “Le Dieci Castella”, come in una fiaba

Già il nome stuzzica la curiosità! La Svizzera Pesciatina è costituita da dieci magici borghi chiamati Le Dieci Castella: Pietrabuona, Medicina, Fibbialla, Aramo, Sorana, Vellano, San Quirico, Castelvecchio, Stiappa e Pontito. Il toponimo nasce da un ricordo di Jean Charles Léonard Simonde de Sismondi, economista e letterato elvetico, che giunto tra queste montagne si sentì in Svizzera, avvolto da un paesaggio dal sapore fiabesco. Questi paesini vantano una storia millenaria con delle caratteristiche comuni davvero particolari: sono tutti esposti a sud e interamente edificati in pietra serena. Inutile specificare come ovviamente fossero protetti da mura e torri di avvistamento in pieno stile Medievale. Non tutti sanno che un tempo esisteva un’undicesima castella, tale Lignana, di cui rimane soltanto la chiesa romanica in quanto nel 1364 fu rasa al suolo dai pisani. In estate Le Dieci Castella si popolano di turisti: Sorana, per esempio, attrae i golosi in cerca di prelibatezze come il tipico fagiolo locale.

Uzzano, il borgo che ispirò Puccini

Restando in prossimità di Pescia, si giunge a Uzzano. I primi documenti riguardanti il borgo si attestano intorno al Mille, quando il territorio era sotto il possesso della nobile famiglia lucchese di stirpe longobarda dei Cunimondinghi. Una sua particolarità è l’essere visibile da tutta la Valdinievole, di notte brilla come una costellazione nel cielo donando uno spettacolo a dir poco emozionante. Al fascino di questo villaggio non rimase indifferente il compositore Giacomo Puccini, ospite a Villa del Castellaccio nell’estate del 1895, fu qui che trovò l’ispirazione per comporre il secondo e il terzo atto della sua “Bohème”. Uzzano è ricca di ville gentilizie di campagna erette per volontà delle famiglie nobili di Pescia ma tra le architetture civili principali figura anche il palazzo del Capitano del XIII secolo, sito sulla piazza cittadina, sede dell’archivio storico comunale. La chiesa principale è dedicata ai Santi Jacopo e Martino, vi si conservano varie tele di autori locali e un ciclo d'affreschi di scuola fiorentina.

Massa e Cozzile, paradiso per chi vive d’arte

Nel cuore della Valdinievole, adagiato tra le colline, il comune di Massa e Cozzile si presenta circondato da uliveti e castagneti e il clima mite in tutte le stagioni lo rende una destinazione perfetta per chi voglia esplorare gli scorci esclusivi della Toscana. Massa è uno dei centri fortificati più antichi della zona, lo dimostra la rocca, collegata al centro abitato da una lunga via. Gli appassionati d’arte rimarranno incantati da quanto conservato all’interno della pieve di Santa Maria Assunta, è qui che si può ammirare infatti una “Deposizione” del Cinquecento che riporta la firma di Sebastiano Vini. A soli tre chilometri da Massa, si palesa maestoso il castello di Cozzile. Una figura imponente, vero re del borgo da immortalare in uno scatto. Ma la fotografia da incorniciare la si ottiene dalla porta di Mezzodì, uno dei punti di ingresso nella località. Il panorama toglie il fiato: nelle giornate più limpide lo sguardo si perde fino a catturare in distanza il profilo del Monte Amiata.

Porciano, il borgo delle due torri

Immaginando di essere un viandante lungo la strada che da San Baronto conduce verso Vinci, sulle pendici occidentali del Montalbano, ci si ritrova a Porciano, una frazione del comune di Lamporecchio. A colpire il visitatore sono le bellezze naturali, le gradazioni di verde di ulivi e cipressi e i terrazzamenti circostanti. Simbolo del borgo sono le due torri medievali a pianta quadrata, “torre di sopra” e “torre di sotto”, che si pensa fossero parte di una più vasta fortificazione a difesa dell’intera Valdinievole. Altro fulcro di questo sito è la chiesa di San Giorgio del XIII secolo, oggi rimaneggiata con aggiunte successive e abbracciata da un portico. L’opera d’arte di maggior pregio che non passerà inosservata all’occhio di ogni attento osservatore è la “Madonna in trono col Bambino fra i santi Antonio Abate e Nicola di Bari”, dipinto rinascimentale del pistoiese Gerino Gerini. Non solo antichità, però. Un tocco moderno è la meridiana progettata e realizzata nel 2002, una chicca da non perdere.

Monsummano Alto, la natura a servizio del benessere

Il tour in Toscana continua, stavolta alle falde settentrionali del Montalbano, là dove il torrente Nievole si lancia nella pianura. Delle antiche mura ellittiche di Monsummano Alto non restano che le rovine, ma il borgo non delude. Ben conservata è la chiesa di San Nicolao fondata nell’XI secolo al fianco della quale si scorge l’antica chiesa di San Sebastiano. Chi ama passeggiare nel verde, può percorrere gli itinerari che si snodano attraverso le antiche strade vicinali o seguire il sentiero geologico del Colle di Monsummano. Non mancano inoltre le grotte termali, calde e ideali per rilassarsi, nel loro genere famose in Europa. Altro punto d’interesse del paese è una delle due antiche porte d’accesso che permettevano di superare la cinta difensiva. Un tempo vi erano la porta di "Nostra Donna e quella del Mercato, quest’ultima si presenta ancora pressoché intatta e si apre affacciandosi in direzione di Montevettolini, ossia la prossima e ultima tappa in Valdinievole.

Montevettolini, il borgo che conquistò i Medici

Il conforto di un viaggio è sapere che alla fine di un’avventura ne comincerà un’altra. Siamo quasi al termine della nostra esplorazione, ma non ci lasceremo prima di apprendere qualche curiosità su Montevettolini. A dominare il borgo è la Villa Medicea costruita nel XVI secolo, il cui aspetto evoca più un fortilizio difensivo che una residenza nobiliare. In prossimità, la chiesa dei santi Michele Arcangelo e Lorenzo martire con il suo campanile e le tante opere di scuola fiorentina visibili all’interno dell’edificio religioso, un vero e proprio tripudio del Rinascimento. Passeggiando per le vie del borgo, si colgono nel tessuto urbano le tracce dell’impianto medievale. A proposito, non fatevi sfuggire il fascino millenario dell’antico palazzo Comunale. Infine, chi avesse voglia di spingersi poco fuori, può approfittarne per una sosta all’oratorio di Santa Maria della Neve, dove sarà un pregiato affresco quattrocentesco di scuola pistoiese a lasciare… di stucco.

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