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e-borghi travel 21, Speciale vette reatine: Castel Sant’Angelo, sulla via del sale

Pianura, collina e alta montagna caratterizzano il territorio di Castel Sant’Angelo. Situato sulla vecchia ”Via del sale”, domina tutta la vallata del Velino, dove una natura incontaminata si mescola ai tanti siti archeologici. L’antico abitato di Castel Sant’Angelo sembrerebbe risalire all’alto Medioevo, con edifici e strade che conservano una fisionomia rude e suggestiva che nel tempo è rimasta intatta, con una storia segnata da numerose lotte tra cui la guerra tra re Ferrante d’Aragona e i baroni ribelli dall’altro, spalleggiati da papa Innocenzo VIII, dall’Aquila e da molte altre terre della Valle del Velino e del Cicolano, contesa in cui gli abitanti di Castel Sant’Angelo, per non venir meno alla promessa fatta al re, fecero la loro parte. Il borgo di Castel Sant’Angelo conserva ancora tanto del suo passato e della struttura tipica dei centri medievali. Ai pittoreschi vicoli si uniscono interessanti emergenze architettoniche tra cui la torre dell’antico castello e i resti delle mura merlate.

Acque e bastioni

La zona di Castel Sant’Angelo è caratterizzata da diversi siti di interesse storico e fa parte di un’area, quella dell’Alta Valle del Velino, ad altissima valenza archeologica. Quello che oggi è il territorio che va dalla fertile piana di San Vittorino, dove scorre il Velino e transita la Salaria, importante via di comunicazione, e le ripide e boscose montagne, era un tempo sede di importanti insediamenti oggi visibili nelle zone archeologiche. Tra i resti di maggiore rilevanza vi sono i resti della via Salaria e le importanti Terme di Tito; la Villa di Tito sorge su un declivio, presenta una facciata cadenzata da bastioni regolari e si affaccia sul lago di Paterno, l’antica Cutillae. In epoca preromana vi sorgeva il santuario federale dei Sabini dedicato alla dea Vacuna, e le acque curative, ricche di zolfo, sin dall’epoca romana sono state meta di villeggiatura degli imperatori della famiglia dei Flavi.

Zuppe e pasta fresca

Castel Sant’Angelo è archeologia, storia ma anche gastronomia di qualità. La cucina di quest’angolo del Lazio è semplice e genuina e privilegia i prodotti della terra locali. I legumi sono tra i prodotti principali di questa terra di colline e montagne e sono gli ingredienti principali di ottime zuppe, sapientemente preparate nelle tipiche pignatte di terracotta. Altre prelibatezze locali sono i pizzicotti con sugo fresco, fatti con pasta lievitata avanzata dalla panificazione, preparati con sugo fresco con aglio, olio, peperoncini, pomodoro e prezzemolo, e le sagne alla molinara, preparate con acqua, farina e un pizzico di sale, stese con il mattarello grossolanamente e poi allungate direttamente nel caldaio, condite con aglio, olio, peperoncino e pomodoro. Salumi, formaggi e specialità tipiche locali, come i cannaruzzittu alla paternese, sono protagonisti dei festeggiamenti dedicati alla Madonna del Rosario che si tengono la terza domenica d’agosto. Tre giorni d’eventi dove la tradizione locale e la profonda devozione alla Madonna si mescolano con la sana passione locale per il buon cibo e per i prodotti di questa terra generosa, dove si respirano ancora i fasti degli antichi romani che tanto hanno influenzato la zona.

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