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e-borghi travel 2, Benessere e borghi: Caderzone, Mille sfumature di… verde

Mille sfumature di… verde

Il verde muschio dei boschi alpini, il verde brillante dei prati infiniti, il verde tenue dei pascoli a perdita d’occhio e persino il verde acceso dei campi da golf: il raccolto borgo di Caderzone Terme in provincia di Trento è una gemma preziosa incastonata nel mare color smeraldo della Val Rendena, al quale fanno da contraltare l’azzurro del cielo – per la maggior parte dell’anno sereno –, il bianco accecante dei ghiacciai dell’Adamello-Presanella, il celeste metallico del fiume Sarca – che scorre placido a breve distanza dall’abitato – e l’impagabile rosso delle affilate guglie delle Dolomiti di Brenta al tramonto. Una tavolozza ricca di colori e suggestioni, che nei secoli ha emozionato teste coronate, vescovi e nobili, che hanno fatto di Caderzone Terme una delle località più amate dall’elite mitteleuropea, contesa nei secoli da diversi casati e perennemente in bilico tra Italia e Austria, e con una parentesi sotto l’influenza del Regno di Baviera, di pertinenza di Napoleone Bonaparte.

Il borgo: tra nobiltà ed echi contadini

Un giro per le viette e i vicoli del centro storico di Caderzone Terme, in qualsiasi stagione dell’anno lo si faccia, consente di percorrere un viaggio a ritroso nel tempo, che parte dal 1506, data di un documento che nomina le malghe del paese – le costruzioni alpine che pastori e mandriani usavano per l’alpeggio – e che oggi dominano l’abitato da splendide posizioni panoramiche. Il “viaggio” prosegue con il secentesco Palazzo Lodron Bertelli, voluto dai conti Bertelli, signori della zona, e che narra anche di episodi drammatici come la grande peste del 1630, che trasformò l’edificio in lazzaretto, protetto da un’alta recinzione e controllato a vista per impedire agli appestati di fuggire – è ancora visitabile anche il cimitero, dove i malati deceduti venivano sepolti – mentre le ex scuderie ospitano oggi l’interessante Museo della Malga. Poco distante si incontra la chiesa parrocchiale di San Biagio dal bel portale in granito: ricostruita a metà dell’Ottocento, è impreziosita dal campanile originale, risalente al Duecento, ed è abbellita all’interno da sculture lignee e da una pregevole Via Crucis, sempre in legno, rappresentata in 14 stazioni con episodi non canonici.  

I dintorni: tra natura e leggende

Appena lasciato l’abitato, la natura della Val Rendena sfodera gemme di rara bellezza, come i due laghetti alpini di San Giuliano e Garzonè, a circa 1.950 metri di altitudine, entrambi ricchi di pesce ed entrambi legati alla leggenda di un eremita, le cui uniche tracce rimanenti sono i ruderi di un antico eremo. Proprio accanto al romitorio sgorga, inoltre, una fonte che la credenza popolare vuole essere letale per tutti i rettili – specialmente quelli velenosi –, secondo la tradizione che vede in San Giuliano il protettore dai serpenti. Ed è dedicata a San Giuliano anche la piccola chiesetta sul lago omonimo – di antiche origini ma restaurata nel 1488 e ricostruita nel 1868 –, che custodisce preziosi doni del vescovo di Trento: una tazza d’argento, un messale decorato e una sontuosa veste ricamata in oro zecchino, che il parroco indossa ancora tutt’oggi a Natale. Sentieri e tratturi consentono poi di esplorare il territorio in scenografiche passeggiate, mentre la vista assapora tutta la bellezza delle alture dolomitiche, con l’Adamello e il Gruppo del Brenta nel ruolo di protagonisti del paesaggio.   

Slow e di qualità

Caderzone Terme è la meta ideale per chi ama uno stile di turismo improntato alla qualità e ai ritmi lenti, quelli scanditi dalla natura e dalla stagionalità dei prodotti genuini che il territorio porta sulle tavole dei suoi ospiti, ma anche quello all’insegna del bien vivre, arricchito dall’offerta termale, che qui si avvale dell’acqua oligometallica-ferruginosa che sgorga appena sopra il paese, dalla fonte di Sant’Antonio, e che è nota fin dal Seicento per le proprietà terapeutiche in grado di apportare benefici in caso di affezioni osteoarticolari e di disturbi alle vie respiratorie, ma che oggi è impiegata anche “semplicemente” per il wellness nei diversi centri termali e spa della zona. Ma il “borgo della salute”, come viene soprannominato Caderzone, è anche l’ambasciatore dei sapori tradizionali della Val Rendena e il posto giusto dove assaggiare, per esempio, il “patugol”, a base di patate cucinate con soffritto e formaggio Spressa, o il “salam da l’ai”, lo sfizioso salame all’aglio. 

A tutto sport

Sempre più spesso natura fa rima con sport e attività en plein air e la Val Rendena non è certo un’eccezione, anzi: le proposte per gli amanti della vita dinamica da queste parti sono pressoché infinite e, in alcuni casi, addirittura inaspettate. Ne è un esempio il Golf Club Val Rendena, uno splendido tracciato con nove buche e par 35. Gli appassionati delle due ruote non hanno che l’imbarazzo della scelta e possono percorrere la panoramica ciclovia che costeggia il fiume Sarca e la pineta di Caderzone oppure avventurarsi lungo uno dei numerosi percorsi ciclabili che attraversano la zona. Anche il trekking non è da meno, con itinerari di diversa difficoltà e durata: dalle passeggiate in giro per malghe alla salita al rifugio San Giuliano, dal “Giro della Salute” a un anello panoramico che richiede due giornate di cammino con pernottamento in rifugio. Infine, gli sport bianchi trovano nei paesaggi dolomitici i loro palcoscenici, a iniziare dai vicini impianti di Pinzolo e Madonna di Campiglio, per proseguire con i percorsi di sci alpinismo nei pressi della Malga Lamola e di Cima Dossone, entrambi sopra i duemila metri.

Dormire, gustare e comprare

Cuore verde della val Rendena, Caderzone Terme è un borgo nel quale la parola d’ordine è “benessere”. Tra gli hotel del borgo ecco l’hotel Rio, a conduzione familiare, posto lungo la pista ciclabile e pedonale. Situato in una zona tranquilla del borgo, dispone di un bel parco privato ed è a soli 200 metri dal centro wellness e termale “Borgo Salute”. Con diversi riconoscimenti per la sostenibilità, la tutela dell’ambiente e il legame con il territorio, l’hotel Regina Elena è sicuramente tra le migliori location di Caderzone, con 28 camere e un’atmosfera raffinata. Ha invece il fascino di un’antica dimora nobiliare l’albergo Palazzo Lodron Bertelli, residenza storica recentemente ristrutturata sotto la tutela delle Belle Arti, che propone undici tra camere, suite e junior suite. Cucina tipica locale da assaggiare al Rustik ristorante, per esempio i tradizionali canederli accompagnati anche con verza, cicoria e crauti, poi tanti formaggi tipici, salumi, carni e verdure. Sfiziosi antipasti a base di salumi e formaggi da abbinare agli ottimi sottolio e sottaceti sono di casa all’agritur Maso Pan, meta ideale per cerimonie, compleanni e occasioni speciali, dove apprezzare anche primi piatti classici come gli strangolapreti, i canederli e gli gnocchi di ricotta da assaggiare con l’ottimo burro o con la crema di formaggi. E’ tempo ora di acquisti e fra le prelibatezze da portare con sé ci sono i formaggi del caseificio Maso Pan. Tra i suoi prodotti, spiccano il formaggio del maso, formaggio a latte Bio crudo scremato, il Fontalpan, morbido e dolce con occhiatura spessa tipica, la ricotta del Maso Pan e la caciotta del Maso Pan. E poi ancora il Granpan, il primo sale, il burro ed il formaggio di malga. Prodotti tradizionali da forno - tra cui focacce e rustici – sono in vendita, infine, presso il panificio Pistoria Val Rendena: freschi e impacchettati, un ricordo di questo angolo di Trentino.

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