È incastonato nel parco incontaminato delle Tre Cime in Alta Pusteria, San Candido, borgo trentino di antiche origini, che ancora oggi sa coniugare tra le sue vie il sapore della tradizione sudtirolese con la calda accoglienza italiana, le atmosfere mitteleuropee – il confine austriaco è distante solo una manciata di chilometri – e la vocazione per il bien vivre. Bien vivre che qui è scandito da panorami mozzafiato – si potrebbe stare ore ad ammirare anche soltanto le Tre Cime di Lavaredo per vederle mutare man mano che la luce del sole le illumina nelle diverse ore del giorno, colorandole ora di violetto, ora di arancione acceso – una gamma pressoché infinita di attività sportive da praticare in contesti naturali di rara bellezza e in qualsiasi stagione e una proposta enogastronomica che racchiude in sé il meglio della cucina altoatesina e che spazia dai classici canederli ai piatti di selvaggina accompagnati da composte fatte in casa, dagli Spätzle agli irresistibili strudel di mele.
Se è vero che San Candido è tra le località invernali più apprezzate dell’arco dolomitico, con il comprensorio sciistico delle Tre Cime che offre circa 110 chilometri di piste di sci alpino di tutti i livelli – tra le quali figura anche la pista più ripida d’Italia, la Holzriese, con una pendenza del 71 per cento –, la discesa sulle due lame è solo uno degli sport che si possono praticare “da queste parti”. La magia innevata di questa vallata, infatti, accontenta anche gli amanti dello sci di fondo, che hanno a disposizione circa duecento chilometri di piste di varia intensità – con i percorsi di Braies e quelli della Val Fiscalina di particolare suggestione –, dello snowboard – con uno snow park dedicato – delle escursioni con le racchette da neve ai piedi – con sentieri e circuiti di lunghezza variabile ma sempre immersi nel silenzio della natura, per indimenticabili passeggiate alla scoperta dei dintorni – e persino per i fan delle discese in slittino, proposte anche nell’adrenalinica versione notturna.
E’ una vera esplosione di colori la natura dolomitica nel susseguirsi delle stagioni: dagli infiniti prati fioriti della primavera al verde chiaro e intenso dell’estate, ai rossi accesi e agli ocra dell’autunno. E ai colori corrispondono profumi intensi: quello dei mille fiori montani che le api trasformeranno in delizioso miele, quello del sottobosco nelle calde giornate estive, quello dei funghi e dei muschi accompagnato dai primi freddi. Per assaporare pienamente una tale esplosione dei sensi, da San Candido è possibile partire alla volta di passeggiate e tour della durata anche di più giorni, fermandosi nelle malghe per un “semplice” ristoro enogastronomico o nei rifugi per passare la notte. Non solo nordic walking, però: sono numerosi infatti anche i sentieri da esplorare in mountain-bike o a cavallo, ma anche le distese di verde infinito, di boschi e alpeggi da sorvolare in mongolfiera o in parapendio. E ancora, l’impianto di bob estivo su rotaia adatto anche ai più piccoli.
Benché la natura sia la protagonista assoluta di una vacanza a San Candido, dopo una giornata sugli sci o dopo una passeggiata nei boschi per cercare riparo dal sole estivo, il delizioso gomitolo di case in pietra dai tetti spioventi riserva più di una sorpresa per concludere la giornata. Le viette dell’agglomerato, infatti, regalano scorci scenografici, impreziositi da alti campanili che emergono qua e là – bellissimo quello a cipolla della chiesa tardobarocca di San Michele, che contrasta armoniosamente con quello, quadrangolare e massiccio, della Collegiata di San Candido, considerato l’edificio romanico più importante del Sudtirolo, risalente al 1043 ma costruito su un precedente convento benedettino datato 769 – e ravvivati da café e pub, ristorantini e locande. Indirizzo imperdibile è quello di DoloMythos, il locale museo di storia naturale dall’atmosfera fiabesca, mentre appena fuori dall’abitato meritano una visita il castello da caccia, risalente al secolo scorso e immerso in un bosco, e i Bagni Wildbad, edificati a partire dal XVI secolo nei pressi di quattro sorgenti sulfuree e minerali.
Non è necessario essere esperti di trekking o di arrampicata per scoprire gli innumerevoli gioielli naturali che si possono raggiungere da San Candido: una passeggiata tra i piacevoli sentieri che partono dall’abitato, consente per esempio di ammirare l’imponenza della Rocca dei Baranci, una cima dolomitica il cui nome tedesco, Haunold, narra di una leggenda lontana, quella dei giganti Hauno e Huno che si sono affrontati proprio su queste terre – sui muri di alcune case del borgo è ancora possibile vedere una raffigurazione dei due –. Ad appena una manciata di chilometri (e una decina di minuti di macchina) si può invece scoprire una vera gemma, il Lago di Dobbiaco, piccolo e immerso nel verde dei boschi, dove i più coraggiosi, in estate, fanno addirittura il bagno. Sono infine una ventina i chilometri che separano San Candido da un altro lago alpino di rara suggestione, quello di Braies, soprannominato la “perla dei laghi alpini” per il colore turchese delle sue acque, che in alcune giornate si tingono di affascinanti sfumature verde smeraldo.
Nel cuore dell’Alta val Pusteria, precisamente a San Candido, è possibile un soggiorno da sogno nelle numerose strutture del borgo. Storia e tradizione contraddistinguono l’hotel Cavallino Bianco, che lega le sue fortune alla linea ferroviaria che collegava la val Pusteria alla rete rotabile delle Alpi orientali. Dal 2014 incluso nei Locali Storici d’Italia, propone, tra le altre, la camera del principe, quella dell’imperatore e quella del re. Altro albergo elegante e raffinato è l’hotel Baranci, completamente ristrutturato, a cinque minuti dal centro storico e dalla zona pedonale e a due passi dagli impianti di risalita, dove al moderno design in legno si unisce l’ottima cucina del ristorante. Sono ben nove le suite del Boutique Hotel Zenana, tutte con vista sui monti dell’alta val Pusteria: dalla Zenobia alla Lakshmi, dalla Giselle alla Audrey, dall’Anastasia alla Samblana, dalla Elena alla Modjadji alla Coco. Al ristorante Walter si mangiano l’affettato di speck Alto Adige IGP, canederli di formaggio al burro fuso, le pappardelle al capriolo, la paillard di vitello ai ferri, le bracioline d’agnello alle erbe aromatiche e il filetto di manzo alla pietra. Al Jora Mountain Dining la cucina alpina incontra quella mediterranea ed è luogo da buongustai, dove ai canederli allo speck in brodo di manzo si unisce la ricca merenda tirolese con speck, “kaminwurz” e formaggi tipici oltre ai tagliolini di castagna al ragù di camoscio. Rosticciata a base di patate e carne di manzo e strudel di mele sono invece tra le specialità dell’agriturismo Glinzhof, immerso in uno scenario montano mozzafiato. Imperdibile una sosta al Wachtler, tra i negozi più apprezzati delle Dolomiti, per chi voglia portare con sé un ricordo o un sapore di quest’angolo di Alpi: qui si trovano cioccolate, dolci tipici, marmellate e oggetti artistici da collezione. Per chi invece ama lo speck, la fermata al Maso dello Speck, dove acquistare lo speck tradizionale, quello di filetto, lo speck carré, il riserva o quello di cinghiale.