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e-borghi travel 18, Speciale arte e dimore storiche: Hotel Rio Bianco

Cime innevate, torrenti dove praticare rafting, sentieri da percorre a piedi e momenti di relax. È nel cuore della Val di Fiemme che sorge Panchià, incantevole borgo di montagna dove tradizione e natura convivono in un equilibrio perfetto. Le piste da sci sono un richiamo irresistibile durante l'inverno, mentre quando le temperature sono miti gli amanti della natura possono scoprire i meravigliosi percorsi escursionistici che si addentrano nella gola del Rio Bianco o nei boschi circostanti. Un vero e proprio paesaggio da cartolina che fa da sfondo all’Hotel Rio Bianco, storico albergo che di questo borgo è simbolo e punto di incontro con la Storia. Alla fine dell’Ottocento era insieme ufficio postale e locanda – da qui il primo nome Albergo Alla Posta - e le carrozze potevano effettuarvi il cambio dei cavalli e i viaggiatori riposarsi e rifocillarsi. Più tardi si mormora diventasse casa di malaffare, mentre con la Grande Guerra fu trasformato in un avamposto dell’esercito austriaco.

Una storia avventurosa, insomma, di cui sono orgogliosi custodi gli attuali proprietari, Ivan, lo chef che sta dietro a tutte le creazioni della cucina, e Lara, maestra di sci sempre pronta a consigliare gli ospiti sulle attività da fare. Del resto non poteva essere altrimenti visto che questo edificio è stato il primo hotel della Val di Fiemme e, nel 1964, il primo del Trentino-Alto Adige a dotarsi di piscina. Un’ampia vasca dalla forma circolare immersa nel tranquillo giardino esterno e anche oggi punto d’orgoglio insieme al solarium con vista sulla catena del Lagorai. Amenity di valore a cui si sono poi aggiunti il campo da tennis, le e-bike a noleggio, la piscina interna riscaldata, le docce emozionali, una sauna finlandese e accoglienti aree relax interne ed esterne. Insomma, un hotel che ha mantenuto l'atmosfera del passato ricercando sempre la modernità. Anche in cucina. Alla taverna in stile montano è stata infatti affiancata l’Aquila Nera, una steak house dai dettagli rock’n’vintage dove chi è incline alla sperimentazione culinaria può gustare, oltre alle tradizionali carni di cervo e manzo, quelle esotiche di zebra e canguro.

Ma credere in un progetto significa investire continuamente in esso, non smettere mai di migliorarlo e di stare al passo con i tempi. Quello in cui hanno creduto Ivan e Lara che, approfittando dei mesi di sospensione della scorsa primavera, hanno deciso di rendere il loro hotel ancora più speciale. Hanno così realizzato la palestra, uno spazio dotato di tapis roulant, cyclette e panche multifunzionali, e nuove suite superior plus e junior suite. Romantici rifugi in stile montano – il legno è rigorosamente quello della Val di Fiemme - con terrazza e spa privata. Delle vere e proprie wellness suite di concezione moderna realizzate nell’ala dell’albergo che fino al 1948 era il teatro di Panchià. Un affresco dell'epoca con la scritta "El cameron" è l'unica testimonianza di questa antica funzione. Ancora una volta un punto di incontro tra la storia di questo hotel , quella del borgo e della sua gente.

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