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e-borghi travel 18, Speciale arte e dimore storiche: Musei senza soffitto

Passeggiare guardandosi intorno con calma e lasciarsi catturare da un’immagine, una storia, una suggestione: tutto questo è possibile in uno dei numerosi borghi dipinti che costellano l’Italia, nei quali murales e opere di street art arricchiscono strade e piazze che si trasformano in sale da museo e in esposizioni d’arte en plen air. Vediamone alcuni. In Piemonte, non lontano da Cuneo, c’è Vernante, borgo di poco più di mille abitanti, dove i muri del centro storico sono stati decorati con le storie del Pinocchio di Collodi. L’omaggio non è casuale, dal momento che proprio a Vernante ha trascorso gli ultimi anni di vita il più celebre degli illustratori del burattino di legno: il pittore Attilio Mussino. A lui si devono le illustrazioni dell’edizione del 1911, rimaste iconiche per la loro forte caratterizzazione burlesca e riprodotte da due artisti locali sui muri del paese. L’effetto è notevole: il borgo, immerso tra le montagne e dominato dai ruderi di un castello, è già di per sé un luogo da favola che i circa 150 murales (oltre alle statue e alle sagome sempre ispirate ai vari personaggi del racconto sparse qua e là) contribuiscono a collocare fuori dal tempo.

Le porte della creatività

Una visita la meritano sicuramente anche le bellissime porte dipinte di Valloria, minuscolo agglomerato di case, molte delle quali in pietra, vicino a Imperia: gli ingressi di abitazioni, stalle e cantine sono stati decorati negli anni da artisti noti e meno noti che ogni estate si ritrovano qui, tra vicoli, caruggi e scalinate, a incrementare la collezione (giunta a circa 160 creazioni). Spostandoci in Emilia-Romagna: un must per gli amanti di questo genere di forma artistica è Dozza, borgo medievale adagiato sulle colline che si affacciano sulla via Emilia, tra Bologna e Imola. Qui il muralismo è divenuto un’istituzione da quando, a partire dagli anni Sessanta, è stata istituita la “Biennale del Muro Dipinto” cui vengono invitati ogni due anni artisti contemporanei di fama, che hanno regalato a Dozza una collezione unica, sempre disponibile alla visita senza orari e senza biglietti, i cui temi sono connessi alla storia e all’atmosfera di questo suggestivo angolo d’Italia.

Presepi inaspettati

Per un’esperienza intorno a un unico tema, per la precisione quello della Natività, ci si può recare a Calvi dell'Umbria, un pittoresco borgo in provincia di Terni che si affaccia sulla valle del Tevere dall’alto di un colle boscoso. Il piccolo paese è decorato da una cinquantina di affreschi di presepi, realizzati sin dai primi anni Ottanta da pittori italiani e stranieri. Gli stili sono vari, dal più tradizionale a quello più moderno e la suggestione, soprattutto in inverno, tra la neve e le lucine colorate, è notevole. Da non perdere anche il cinquecentesco presepe monumentale in terracotta policroma situato all’interno del complesso del monastero delle Orsoline, (interessante sede museale con opere di Pieter Bruegel il Giovane e Guido Reni), composto da più di trenta statue con i volti dei popolani dell’epoca. Più a sud, merita di essere ricordato l’esempio di Satriano di Lucania (Potenza) dove i 400 dipinti sui muri, che narrano le storie e le tradizioni locali, rappresentano la caratteristica e la ricchezza di questo borgo d’antica origine: di qui passava il tracciato dell'antica strada romana Herculea che consentiva di raggiungere luoghi così interni e aspri.

Tra mari e vulcani

Anche a Diamante (Cosenza), celebre località turistica calabra dallo splendido mare, i dipinti rimandano a temi del luogo e sono spesso dedicati a temi socialmente impegnati. Di là dallo stretto di Messina, sono i coloratissimi murales di Linguaglossa (Catania) a valorizzare la cultura, l’arte e il folklore delle “Genti dell’Etna”, in un susseguirsi di ritratti che spesso hanno come sfondo il vulcano in eruzione. Un accenno infine ai più storici tra i borghi dipinti, quelli della Sardegna, considerata la patria muralismo italiano, nato come espressione libera dei movimenti di protesta degli anni Sessanta: prima di tutto Orgosolo (Nuoro) dove il primo dei 250 murales risale al 1969, ma anche a Serramanna, Villamar (sud Sardegna) e San Sperate (Cagliari), dove si trova anche il meraviglioso “Giardino sonoro” con le creazioni in pietra di Pinuccio Sciola, autore egli stesso di numerosi murales che decorano le strade di questo borgo rurale inondato di sole.

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