Quello Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna è un parco dalle molteplici caratteristiche ambientali, geologiche e biologiche: un percorso nella storia dell’attività mineraria che ha profondamente segnato quella della regione, modellandone il paesaggio e la cultura delle popolazioni minerarie. Un universo nel quale il visitatore, tra straordinarie testimonianze di archeologia industriale, mondi sotterranei, villaggi operai, pozzi di estrazione, migliaia di chilometri di gallerie, impianti industriali, antiche ferrovie, archivi documentali e la memoria di generazioni di minatori, vive il parco nella sua essenza di autentico giacimento culturale. Accanto all’opera dell’uomo c’è la meraviglia della natura: falesie e faraglioni sul mare, distese di sabbia, foreste e cavità carsiche. Un percorso tra 8 milioni di anni di storia mineraria, 3.800 metri quadrati di superficie e gli 87 comuni che lo rendono uno dei parchi nazionali più estesi ed eterogenei.
Sono 8 le aree geografiche di valore geominerario, storico, culturale e ambientale del Parco Geominerario della Sardegna. Quella del Monte Arci, il primo distretto estrattivo della Sardegna, quella di Orani, Guzzurra e Sos Enattos, con giacimenti di talco, granito e marmo nella prima, di piombo, zinco e argento negli altri due; poi l’area di Funtana Raminosa, con l’importante miniera di rame, quella che unisce Argentiera, Nurra e Gallura, con l’antica miniera di rame di Calabona, a sud di Alghero, l’Argentiera della Nurra, nota sin dal tempo dei Romani per le vene d’argento, e le numerose cave di granito in Gallura. C’è poi l’area di Sarrabus e Gerrei, dove vi sono importanti testimonianze di archeologia industriale e la zona che unisce Arburese e Guspinese, con i centri minerari dismessi di Montevecchio e Ingurtosu, Bau Gennamari e Perd’e Pibera, le terre dell’Iglesiente, dove alle miniere si uniscono importanti emergenze architettoniche dell’era nuragica, e il Sulcis, che unisce alle testimonianze legate all’attività mineraria un incantevole patrimonio ambientale e paesaggistico.
E’ un universo da scoprire, quello del Parco Geominerario della Sardegna. Le varie aree del parco propongono numerosi percorsi tra siti minerari, culturali, geologici e naturali attraverso sentieri, itinerari e musei. Tante le miniere visitabili tra cui quella di Sos Enattos nel comune di Lula, quella di Funtana Raminosa a Gadoni, le miniere di San Giovanni e Monteponi a Iglesias, quelle di Malfidano e Planu Sardu a Buggerru, quella di Montevecchio a Guspini e Arbus, e, tra quelle del Sulcis, la miniera di Rosas a Narcao e quella di Serbariu a Carbonia. Tra i musei vi è quello dell’Ossidiana a Pau, il GeoMuseo Monte Arci a Masullas, quello Etnografico “Sa Domu de is Ainas” di Armungia, il Museo Archeologico Industriale di Su Suergiu per l’antimonio, e tra le emergenze architettoniche il castello di Acquafredda a Siliqua, la Fortezza punica di Monte Sirai a Carbonia e il Castello Orguglioso a Silius. Tra gli itinerari e i sentieri di scoperta delle varie aree vi sono paesaggi tra mare ed entroterra tra cui quello che unisce Carbonia, l’Isola di Sant’Antioco e l’Isola di San Pietro, i sentieri dell’Ossidiana e quello delle Miniere della Barbagia.