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Il Cammino dei Borghi Silenti: un percorso tra la natura, l'arte e la storia dell'Umbria


Lunedì 25 ottobre 2021

Un percorso che attraversa la parte meno turistica dell'Umbria ma non meno incantevole, dove tutto è avvolto da un'atmosfera rarefatta e silente

Il Cammino dei Borghi Silenti: un percorso tra la natura, l'arte e la storia dell'Umbria

È la terra di Santa Chiara, di San Francesco e del Pinturicchio, di pittoreschi borghi medievali e aree naturalistiche come il Parco Nazionale dei Monti Sibillini: questa è l'Umbria, una terra lussureggiante che rappresenta il polmone verde italiano e che fa da sfondo a percorsi che permettono a tutti di scoprire l'anima più autentica e incontaminata della regione e il Cammino dei Borghi Silenti è tra questi. Si tratta di un percorso che attraversa la parte meno turistica dell'Umbria ma non meno incantevole, dove tutto è avvolto da un'atmosfera rarefatta e silente, che riporta alla mente tempi ormai passati.

"Verso la Valle Incantata" ci porta a "Infiniti Orizzonti”

Il Cammino dei Borghi Silenti è di fatto un percorso ad anello che, per circa 91 Km, parte dal borgo di Tenaglie per ritornarvi: attraversa le pendici dei Monti Amerini, nel sud-ovest dell'Umbria, una zona incastonata tra i fiumi Tevere e Nera. Si insinua tra lecceti, carpini, aceri, querce e castagneti attraverso sentieri di montagna, sterrati e piccoli tratti asfaltati, all'ombra della Croce di Serra che sfiora i 1000 mt di altezza. La segnaletica di colore giallo è la guida per i viandanti, che lungo il cammino incontreranno fonti di acqua e strutture ricettive adatte a ogni esigenza, senza contare la presenza di aree campeggio, per chi desidera stare più a contatto con la natura.
Le tappe del Cammino dei Borghi Silenti sono cinque e la prima parte dal borgo di Tenaglie per arrivare a Melezzole, passando per Toscolano.
A Tenaglie meritano una visita l'Antiquarium Comunale di Tenaglie, ricco di reperti provenienti dalla Necropoli di San Lorenzo, tra cui spade, vasellame, anelli e fibule, ma anche la trecentesca Chiesa di San Giovanni Battista, al cui interno sono conservati una fonte battesimale del '500 e una pala d'altare del '600 raffigurante la Madonna del Rosario.

Melezzole - Stefano Valeri
Melezzole - Foto di Stefano Valeri 

La prima tappa, chiamata "Verso la Valle Incantata", passa per il Castello del Poggio Vecchio, risalente al VIII secolo che ha ospitato anche Lucrezia Borgia, e per il borgo di Guardea, fino a raggiungere Santa Restituita. Questo borgo, dove sorge il "Centro della Civiltà del Castagno" dedicato anche alla civiltà rurale del passato, si trova a due passi dalla Grotta Bella, all'interno della quale, tra stalagmiti e stalattiti, sono stati rinvenuti reperti in ceramica neolitici.
La seconda tappa, denominata "Infiniti Orizzonti", raggiunge il borgo di Morre da Melezzole, con tappa imperdibile presso la Chiesa di San Vitale situata appena fuori la stessa Melezzole e decorata con bellissimi affreschi del XVI secolo.

Castello del Poggio - Guardea
Castello del Poggio - Guardea / Foto di umbriatourism.it

Da Civitella del Lago a Baschi

La terza tappa, soprannominata "Tormento ed Estasi", collega Morre a Civitella del Lago, passando per i piccolissimi paesi di Collelungo e Acqualoreto, ma soprattutto per il suggestivo Eremo della Pasquarella. Questo santuario dell'anno Mille pare sia stato fondato da San Romualdo: è l'unico rimasto pressoché intatto tra quei conventi camaldolesi costruiti sulle rive del Tevere. Non lontano dall'Eremo si trovano le Gole del Forello, scavate nei secoli dall'opera erosiva del fiume Tevere: si narra che queste gole abbiano rappresentato un duro ostacolo anche per Annibale nella sua discesa alla conquista di Roma.
La terza tappa attraversa anche Scoppieto e la sua area archeologica, dove sono evidenti i resti di un santuario risalente al IV a.C., sul quale è poi sorto nel I a.C. un laboratorio di ceramiche, dove si producevano lucerne, laterizi e soprattutto ciotole, bicchieri e tazze color corallo.

Gole del Forello - umbriatourism.it
Gole del Forello / Foto di umbriatourism.it

Arrivando a Civitella del Lago, si gode della vista più bella del Cammino dei Borghi Silenti, potendosi scorgere il lago artificiale di Corbara, le Colline di Orvieto, il Monte Peglia e, nelle giornate più terse, addirittura Civita di Bagnoregio. Nel borgo di Civitella del Lago si trova una curiosa Ovoteca, un museo dedicato alle uova dipinte, retaggio della tradizione tipicamente pasquale di dipingere le uova.
La quarta tappa del Cammino si chiama "I Sentieri di Bacco" e collega Civitella del Lago a Baschi, un borgo pittoresco, con case e vicoli stretti chiamati buchi, l'Antiquarium ricco di manufatti provenienti dall'area archeologica di Scoppieto e la Chiesa di San Nicolò del XVI secolo, dove è custodito un polittico quattrocentesco del Giovanni di Paolo.
La quinta e ultima tappa, chiamata "Le Colline del Sale", torna a Tenaglie passando per Montecchio, dove si consiglia di fermarsi presso la "Bottega dell'Intreccio": da visitare anche le Necropoli di San Lorenzo dove, tra gole erose dai corsi d'acqua, sono presenti tombe del periodo VII-IV a.C., testimonianza dell'esistenza di un'antica città sulle sponde tiberine.

Civitella del Lago - Stefano Valeri
Civitella del Lago - Foto di Stefano Valeri

Nella foto principale Montecchio - Stevano Valeri

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