E’ un liquore poco conosciuto e dal nome apparentemente francese, il Génépy, tipico dei borghi della Valle d’Aosta. In realtà si ottiene per infusione di varie erbe nelle quali prevale l’artemisia weber seguita a ruota dall’artemisia glacialis. Entrambe erbe alpine, per vivere devono “stare in quota”: minimo 2.000 metri, ma non disdegnano nemmeno i 3.000, dove crescono su terreni morenici che i ghiacciai lasciano scoperti durante le loro cicliche “ritirate”. Le artemisia concorrono con l’alcool o con la grappa a produrre il liquore della regione: 40 gradi di natura allo stato puro da assaporare come tonico oppure da miscelare con il caffè per il caratteristico caffè alla valdostana, ricco anche di altri ingredienti, fra i quali la cannella.
Mettete a macerare per 40 giorni le piantine nell'alcool in un vaso di vetro, riposto in luogo buio e a temperatura di cantina. Di tanto in tanto agitate il composto. Trascorso questo periodo aggiungete alle piantine messe nell’alcool uno sciroppo, ottenuto facendo bollire l'acqua con lo zucchero. Mescolate bene e lasciate riposare un altro giorno prima di imbottigliare. A questo punto si può filtrare il tutto con un colino a maglie finissime, ma nei borghi ancora si usa un canovaccio di tela pulito! Imbottigliate il Génépy e lasciar riposare altri 40 giorni. Il Génépy necessita di tempo affinché il suo sapore e il suo aroma possano sprigionarsi appieno. E il risultato merita.
Foto principale: http://luirig.altervista.org