In passato era protagonista sulle tavole delle famiglie dei pescatori: il brodetto di Caorle - o “broetto”, in dialetto veneto - è un piatto unico a base di pesce e può essere mangiato da solo o servito insieme alla proverbiale e locale polenta bianca oppure ancora con delle fette di pane casereccio. Lo si può assaggiare in infinite combinazioni perché ogni abitante ha il suo segreto che lo rende unico e la sua semplicità racconta la storia del mare, quando durante la navigazione i pescatori improvvisavano ricette con quanto avevano a disposizione dal regno di Nettuno. E’ un piatto unico, fra i più antichi e famosi della laguna, e le varianti sono moltissime perché oltre ai propri “tocchi” personali, ognuno usa il pesce che preferisce o quello che trova nel pescato del giorno.
In un grande tegame mettete l’olio extravergine di oliva e iniziate a cuocere le chele del granchio, precedentemente tagliate a pezzetti. Aggiungete due bicchieri d’acqua e mezzo chilo di seppie, portando il tutto a ebollizione. A questo punto versate il resto del pesce - un pesce San Pietro, la gallinella di mare e la coda di rospo –, dopo averlo tagliato a tranci. Quando il pesce è cotto, spegnete il fuoco, aspettate una decina di minuti e versate nel tegame un bicchiere di aceto bianco, un pizzico di pepe, uno di sale e cento grammi di passata di pomodoro. In alternativa, potete usare oppure un terzo di un tubetto di pomodoro concentrato. A questo punto proseguite con la cottura finché il pomodoro non si rapprende e quando il brodetto è pronto, servitelo in un piatto fondo accompagnato con la polenta bianca. In alternativa, per una preparazione più veloce, potete utilizzare delle fette di pane casereccio.
Foto principale: www.turismovenezia.it
...buon appetito!