Come ogni anno la Puglia, tra le tante attrattive turistico-culturali, è anche Taranta, notte della Taranta. I riti della pizzica e poi il ricordo proprio delle cosiddette "tarantolate", movimenti antichi e dolenti di tempi in cui la donna aveva solo questo modo, drammatico e dilaniante, per farsi sentire, per urlare una propria dimensione. Questa una interpretazione. Tanti gli studi antropologici. E tanti anche quest'anno gli eventi dedicati al Festival della Notte della Taranta (3-23 agosto: lanottedellataranta.it).
Noi di Borghi però non possiamo venir meno al nostro minimo dovere. Vale a dire quello di raccontarvi i luoghi in cui tutto ciò accadrà. Diversi i paesi coinvolti prima del grande evento finale della notte della Taranta a Melpignano, Salento interno, il 25. Ecco i paesi: dai marini Otranto, Nardò, Ugento e Alessano (vicino a Leuca) ai più interni Acaya (frazione di Vernole), Torrepaduli (frazione di Ruffano), Galatina.
Ecco poi l'area storica del griko salentino: Cursi, Zollino, Calimera, Castrignano de Greci, Sternatia, Soleto, la stessa Melpignano, Martano, Corigliano d’Otranto, Sogliano Cavour, Carpignano Salentino, Martignano e Cutrofiano.
Eventi anche a Lecce città.
Partiamo col raccontarvi i centri della costiera (sia adriatica sia ionica) e poi Cursi, Acaya, Torrepaduli e Galatina. Impresa ardua perché tanto c'è da ammirare. Un territorio davvero ricchissimo.
Nel prossimo, imminente pezzo ci concentreremo invece sulla cosiddetta Grecìa salentina.
Otranto è favola di mare e di storia. Un centro storico dal sapore quasi tunisino, borghetto declinante con fascino sul mare. Una cattedrale che è splendore del romanico pugliese, con il celeberrimo mosaico dell'Arbor Vitae. In chiesa anche il ricordo degli 800 martiri del 1480, quando il paesino disse quasi in massa no agli ottomani (questione storica ancora oggi dibattuta, sia chiaro). I martiri sono onorati anche su un'altura, il Colle della Minerva, luogo della carneficina. Qui la chiesa di Santa Maria dei Martiri.
ll castello aragonese di Otranto, da sempre al centro di suggestioni letterarie, vi accoglierà come vero re del territorio. Al suo interno sempre mostre interessanti. In questo periodo una completa retrospettiva sul '900 artistico italiano (a cura di Lorenzo Madaro e Luca Barsi) e una rassegna dedicata al notissimo e discusso fotografo Oliviero Toscani. Otranto vanta una delle arterie a picco sul mare più belle di tutto il Salento: è la strada che porta a Santa Cesarea Terme. Qui c'è Porto Badisco, ritenuto per secoli il leggendario approdo di Enea, forse sbarcato invece nella vicina (e altrettanto bella) Castro, pure dotata di castello. A Otranto anche la zona marina di Orte, con la famosa cava della bauxite. Qui il rosso si impossessa di voi. Un colore unico per una suggestione invidiabile. E che dire dei ruderi dell'abbazia di San Nicola di Casole? Assai interessanti, risalenti addirittura all'VIII secolo.
Faro di Punta Parascia - Foto Paki Cassano
Se Otranto domina l'Adriatico (a proposito: qui l'angolo più orientale di tutta Italia, al faro di Punta Palascia; qui inoltre arriva, per poi "morire", lo Ionio, che non incontra l'Adriatico a Leuca, come scenograficamente si crede), Nardò e Ugento sono collocate sull'altro versante, appunto ionico. Tante e famose le marine di Nardò: Santa Maria al Bagno (luogo importante anche a livello storico in quanto sede di un campo profughi per ebrei durante la seconda guerra mondiale), Santa Caterina, Sant’Isidoro, Torre dell'Inserraglio. Anche qui nel centro storico un bel castello, imperioso. Ma anche la bella cattedrale dell'Assunta e una piazza assolata con al centrp l'obelisco dell'Immacolata. Carini i locali serali, segno di una movida non eccessivamente invasiva e caotica. Ugento, ancora più giù, presenta un mare davvero cristallino, espressione di candore. Per gli appassionati di arte e archeologia, impossibile non citare il museo archeologico con l'importante testimonianza dello Zeus di Ugento, statua bronzea magnogreca datata al 530 a.C., rinvenuta nel 1961. Qui però una copia, l'originale al museo archeologico nazionale di Taranto.
Eccoci ora ad Alessano. Siamo nell'area interna del tacco di Leuca. Ma il paese è vicinissimo al mare, tanto è vero che sua è la frazione di Marina di Novaglie, davvero graziosa e dotata di un porticciolo pittoresco. L'altra frazione Montesardo, ha pure un castello. Come si vede, il Salento è anche zona di protezione da invasioni: lo prova il costante ricorso nei secoli al sistema vedetta delle torri costiere, fenomeno comune a tutto il resto del Sud e della Puglia stessa. Alessano ha storia degna e di rilievo, vecchia sede di diocesi e città capo di contea. Oggi è nota anche per aver dato i natali alla carismatica figura del vescovo di Molfetta Antonio Bello, prematuramente scomparso nel 1993. Qui è stato recentemente papa Francesco, proprio in memoria dell'indimenticato presule.
Spettacolare il castello cinquecentesco di Acaya.
Un vero e proprio profilo rinascimentale nel Salento più impensabile. Una piccola frazione di Vernole, 400 abitanti scarsi, con un autentico gioiello: incantevole castello, principesco nella piccolissima rete classica di un centro meridionale del XVI secolo, disposto a ordinatissima e regolare maglia ortogonale. Una cittadella fortificata che cattura il visitatore. L'opera, estremamente fascinosa, è frutto dell'ingegno particolarmente illuminato di Gian Giacomo dell'Acaya, regio ingegnere militare di Carlo V.
Non c'è dubbio alcuno: ad Acaya non potete mancare.
Torrepaduli appartiene invece a Ruffano, uno dei tantissimi centri disseminati nella grande penisola salentina: ben 97 i comuni leccesi.
Famosa per la festa patronale di San Rocco e la relativa pizzica solo maschile detta "a scherma" o "danza delle spade", Torrepaduli, vecchio casato degli Orsini del Balzo, ha il santuario dedicato al santo di Montpellier, cinqucentesco con affreschi coevi. Anche la chiesa madre dell'Immacolata risale al XVI secolo.
Su Galatina, infine, ci vorrebbe un articolo ad hoc.
Qui uno dei luoghi più simbolici ed evocativi dei riti della Taranta. La piccola chiesa di San Paolo, infatti, collocata di fronte alla bellissima chiesa madre dei Santi Pietro e Paolo, ospitava le più arcaiche manifestazioni legate ai momenti culminanti della Terra del Rimorso.
Ma una rassegna dei tesori di Puglia non può trascurare uno scrigno a torto non ancora popolare come indiscutibilmente meriterebbe. Parliamo delle meravigliose volte e delle straordinarie pareti affrescate nella chiesa di Santa Caterina d'Alessandria, appunto a Galatina. Ancora una volta il Salento interno sorprende per la sua multiforme ricchezza. Questo tesoro, ormai unanimemente riconosciuto come "l'Assisi del Sud" o della Puglia, si deve alla citata e facoltosa famiglia degli Orsini-Del Balzo.
Galatina è dunque importante per antropologia, religiosità, storia, arte.
Come tutti i paesi che abbiamo provato a raccontarvi.
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