I borghi aprono le loro porte ai visitatori nell’era del Covid-19. Ciò vuol dire che, nel rispetto delle regole sanitarie, i borghi si presentano ancora una volta come un luogo di incontro, di scambio e di arricchimento per i tutti. I prossimi eventi previsti in calendario sono i più vari, ci sono infatti le sagre enogastronomiche, le rievocazioni storiche, ma anche le mostre e i mercatini, a testimoniare una vivacità ed una pluralità culturale che è sempre stata il motore del nostro Paese.
Palio dei Caci a Volterra. Foto di RestucciaGiancarlo
Le rievocazioni storiche di alcuni borghi e i mercatini di Natale
Quasi tutti i borghi italiani sono espressione di una stratificazione di popoli e culture che si sono avvicendati nel territorio. I paesi rievocano il loro passato ricordando con una rappresentazione uno degli eventi che ha caratterizzato la propria storia. Gli esempi sono davvero molti. A Sermoneta, in provincia di Latina, il prossimo 11 ottobre ci sarà la consueta "Rievocazione storica della battaglia di Lepanto". L’antico borgo medievale torna indietro nel tempo al 1571, quando ci fu uno scontro tra i Turchi e le truppe sermonetane, guidate da Onorato IV Caetani. La battaglia fu vinta dalle truppe papali e tra manifestazioni religiose e civili, la cittadina ricorda le proprie origini. Il borgo ospita infatti, un ricco corteo in costume con circa 150 figuranti, ma anche un Palio in onore della Madonna che attirano molti visitatori. Ogni popolo interpreta lo spirito della propria terra in modo unico. Il "Palio dei caci volterrani" che si tiene a Volterra, in provincia di Pisa il 24, 25 e 31 ottobre e il primo novembre 2020 prevede l’esibizione degli sbandieratori, ma rievoca in modo goliardico le proprie origini contadine. Le otto contrade cittadine si sfidano infatti a colpi di cacio. Le forme di formaggio vengono fatte ruzzolare lungo una strada del borgo, inseguite da otto corridori con le proprie palette di legno. Vince chi riesce per primo a raggiungere il traguardo con la sua forma di formaggio superando gli ostacoli posti lungo la strada. L’antica tradizione medievale da cui trae spunto questa manifestazione, è la ruzzola o la corsa dei caci in cui si premiava l’abilità e la forza del vincitore con una forma di formaggio. Alcuni borghi acquistano una luce particolare a Natale. Il 5 e il 6 dicembre c’è il "Natale in Val d’Ultimo", qui un’antica cascina, la stube, diventa il fulcro dell’evento con i prodotti del mercato contadino. All’esterno ci sono gli stand gastronomici con i prodotti della zona o si può ascoltare vecchie storie della tradizione attorno al fuoco. Si respira invece, un’aria diversa ad Almese, Torino con la manifestazione che si tiene il 13 dicembre, "Natale in piazza". I portici del centro storico si riempiono di stand con prodotti artigianali, idee per i regali o addobbi natalizi mentre grandi e piccoli si godono i tanti spettacoli di intrattenimento.
Arrubiolus a Carloforte. Foto di Gengis90
Alcune manifestazioni enogastronomiche nell'era post Covid
Gli eventi enogastronomici sono particolarmente attesi, infatti un buon piatto è sempre apprezzato sia dagli italiani che dagli stranieri che apprezzano la ricchezza dei borghi. A Valleggio sul Mincio in provincia di Verona, c’è in programma il prossimo 15 giugno del 2021, "la Festa del Nodo d’Amore". Si narra che una ninfa e un nobile capitano fossero molto innamorati, ma purtroppo osteggiati. La manifestazione prevede anche una sfilata con comparse in costume medievale con i due amanti fra i figuranti. La loro storia ha come simbolo un fazzoletto di seta dorato con un nodo la cui forma ricorda il tortellino di Valeggio. L’amore e il cibo sono dunque il simbolo di questa grande festa che prevede in una tavolata sul Ponte Visconteo situato nella frazione di Borghetto. Il principale protagonista del banchetto è il tortellino, un’eccellenza gastronomica, ma anche il cibo di tutto il territorio. L’esaltazione dei prodotti locali è il fulcro centrale delle manifestazioni che esprimono il legame tra un popolo e il cibo. Il "Festival del Pesce Azzurro" a Marzamemi, Siracusa si terrà dal 26 al 28 giugno 2021 ed è una dei tanti eventi in cui la tradizione viene esaltata la materia prima. Antiche ricette si confondono con moderne rivisitazioni e interpretazioni dei piatti tipici, in cui il gusto viene sempre appagato. Con la manifestazione le sarde e le alici che sono state da sempre il cibo "povero" della gente del luogo, hanno un nuovo ruolo. Diventano infatti anche i protagonisti di una gara di cucina che diverte i partecipanti. Gli eventi dei borghi raccontano di popoli e tradizioni fino ad dare luogo ad un’unicità che è l’elemento caratterizzante dei piccoli centri del nostro Paese. A Carloforte in Sardegna c’è un’ottima mescolanza di profumi e ingredienti nel cus cus tabarchino che ha un sapore antico. È un piatto che ha le sue radici nella semola, cibo prediletto dalle popolazioni arabe nomadi che lo diffusero in tutto il Mediterraneo, grazie agli scambi commerciali. I genovesi ne apprezzarono particolarmente il gusto e fecero del cus cus un elemento prezioso della loro cucina. Questo li seguì nel loro peregrinare e così, quando un gruppo di famiglie genovesi si stabilì a Carloforte la semola si mescolò alle verdure sarde per dare luogo al cus cus tabarchino. Proprio a questo prodotto è dedicato ogni anno una sagra che nel 2021, si tiene a Carloforte il 25 aprile. Tutti gli eventi nei borghi sono di grande interesse, il visitatore può scegliere tra le tante manifestazioni e lasciarsi trasportare dalla magia dei luoghi indossando la mascherina e con il rispetto del distanziamento sociale. Anche nell’era post Covid-19 infatti, i borghi si presentano come un’opportunità di rinascita a cui è impossibile rinunciare.
Scoprite questi e altri eventi nei borghi dalla nostra pagina dedicata in costante aggiornamento.
Foto Principale: Marzamemi, di pixelshop