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Ogni anno, all'alba dell'8 dicembre, ad Atri si ripete l'antichissima tradizione popolare dei faugni (dal latino "fauni ignis", cioè fuoco di Fauno). I contadini accendevano dei fuochi, a fini propiziatori prima del solstizio d'inverno, in onore di Fauno, divinità pagana associata alla fertilità della terra. La sera del 7 dicembre il parroco benedice il falò che servirà all'accensione dei Faugni. Il giro dei faugni termina nella piazza del Duomo, dove i fasci di canne ardenti formano un grande falò. Il corteo è molto festoso, e vede procedere i Faugni (che a volte possono arrivare anche a 100) per le strade della città, diventando dei veri "fiumi" di fuoco. Nei secoli l'originario rito pagano s'è mescolato a quello della festa cattolica per l'Immacolata Concezione di Maria, per cui oggi la processione dei fuochi e il grande falò davanti alla concattedrale sono seguiti dalla celebrazione della messa mattutina in onore della Madonna. Tra le 18 e le 19 c'è la processione con la statua dell'Immacolata, statua vestita della Madonna del 1800, issata su un baldacchino dello stesso periodo (l'altezza della statua può essere di 2m). Nella sera dell'8 dicembre, infine, dopo la processione il tutto si conclude con l'accensione di due pupe, fantocci dalle fattezze femminili che vengono animati da due persone che si nascondono nell'interno cavo dei fantocci. Le pupe danzano al suono della musica della banda e si accendono di fuochi pirotecnici. Dopo questo spettacolo pirotecnico, da terra, lanciati da particolari macchinari in legno che rischiarano il cielo notturno e danno appuntamento all'anno prossimo. Dal 2006, alla festa dei Faugni si è correlata una notte bianca, con l'apertura notturna di tutti i bar, locali, pub e anche musei e alcune chiese.