4 Borghi fortificati che incuriosiscono per il loro volto difensivo. E dentro le mura che cingono secoli di storia, ecco il nucleo antico di borghi che sembrano sospesi nel tempo e che hanno molto da raccontare.
Capolavori d’arte custoditi tenacemente nel tempo dentro mura difensive. I borghi fortificati sono una scoperta continua, costellano l’Italia e rappresentano un unicum – appunto – da tutelare e conoscere. Noi ve ne proponiamo quattro, per iniziare questo viaggio alla ricerca di eccellenza e valenza.
Spello (Umbria)
Spello conserva la sua immagine di borgo antico con le vecchie case in arenaria che si affacciano su vicoli stretti, orti sospesi su ampi panorami, ripide scalinate, portoni e androni. La cinta muraria del borgo di Spello è fra le meglio conservate d’Italia e al suo interno si celano tesori di pregio fra i quali la porta Consolare - realizzata in calcare del Subasio -, con torre medievale e statue marmoree, cui fa da contrafforte l’ingresso settentrionale del borgo, ovvero la porta romana dell’Arce. Si allunga su uno sperone del Subasio, il borgo di Spello, e più di ogni altro luogo dell’Umbria serba memorie romane, come la porta Venere di età augustea. E da re è il suo olio, al quale Spello dedica nella penultima domenica di carnevale un corteo con i raccoglitori di olive.
Glorenza (Alto Adige)
E’ la località più piccola dell’Alto Adige e, al contempo, il più grande borgo fortificato della regione. E’ antica, Glorenza, circondata da mura medievali e attraversata da portici del XIII secolo, mentre le stradine del centro storico esibiscono in parata case patrizie e abitazioni con facciate gotiche. Varcando i portoni delle abitazioni, si rimane incantati dai cortili interni, nei quali permane il carattere agricolo del borgo. Passeggiando nel borgo, sono da conoscere la chiesa parrocchiale di San Pancrazio e la chiesa di chiesa di San Giacomo di Söles. A custodire queste gemme sono le mura, erette dall’imperatore Massimiliano a difesa della località.
Sabbioneta (Lombardia)
Dal 2008 il borgo di Sabbioneta è annoverato – insieme a Mantova - nel patrimonio dell’Unesco. Un borgo che si staglia vicino al Po, nel cuore della Pianura Padana, e che raccoglie nella sua cinta muraria esagonale lo scrigno urbano. E non un nucleo qualsiasi, bensì quello voluto da Vespasiano Gonzaga secondo le proporzioni e l’ideale di armonia simboleggiate nel disegno dell’uomo vitruviano di Leonardo da Vinci. Per accedere alla cittadella, vi sono due porte: la più antica è porta Vittoria, a ovest, mentre porta Imperiale è del 1579 e si presenta rivestita in marmo. Da scoprire a Sabbioneta sono innanzitutto il palazzo Ducale e il suo giardino, seguiti a ruota dalla Galleria degli Antichi e il teatro olimpico dello Scamozzi.
Montagnana (Veneto)
Ventiquattro torri e quattro porte. Sono i numeri della cinta muraria del borgo di Montagnana, fatta costruire da Francesco Il Vecchio da Carrara tra il 1360 ed il 1362. Montagnana è un perfetto esempio di roccaforte medievale e le possenti mura, fra le più celebri e intatte in Europa, disegnano un irregolare rettangolo e si alzano sopra l'erba verde del fossato. Nel borgo, ritmato da portici, c’è molto da scoprire, a iniziare dall’imponente Castello di S. Zeno, dal mastio e da un edificio di stile veneziano nel quale è ospitato il Museo Civico “Giacomelli”. Nella collezione museale sono conservati i reperti provenienti dalla necropoli romana della “Gens vassidia”, vicina al centro storico.