ll nostro Paese è ricco di meraviglie dal valore culturale, architettonico e naturale inestimabile: sono infatti 53 i siti italiani entrati a far parte del patrimonio mondiale UNESCO. Un punto d’orgoglio per il nostro territorio che ci spinge sempre di più a rivolgere l’attenzione all’interno dei nostri confini e ci porta ad esplorare luoghi da sempre conosciuti, ma mai visitati. Spesso questi punti d’interesse spingono a rivolgere la programmazione di un’intera vacanza verso una regione italiana, altre volte, più semplicemente, ci spingono a trascorrere i nostri fine settimana alla scoperta della regione nella quale viviamo.
E’ pensando a questa esigenza che abbiamo deciso di mappare i 6 siti UNESCO racchiusi in Campania: buona scoperta!
Napoli, città sognante fondata dai coloni greci nel 470 a.C con il nome di Neapolis, ha un cuore d’oro, diviso in due dalla celebre Spaccanapoli. Questa celebre strada partenopeadivide il nord e il sud del centro storico, ricco di profumi, colori, ma anche tanto caos e traffico. Il centro di Napoli ha un qualcosa di altamente nobile, ma anche popolare; antico e al tempo stesso dinamico e inarrestabile. Questo centro storico è stato al centro di eventi storici fondamentali, e culla delle più sopraffine correnti artistiche di ogni epoca, da quella greco- romana a quella bizantina, dai normanni al Rinascimento, fino alle opere contemporanee.
Il 24 agosto dell’anno 79 d. C., un’eruzione del Vesuvio seppellì le due fiorenti città romane di Pompei ed Ercolano, insieme a tutte le loro ricche abitazioni. A cominciare dalla metà del ‘900, queste preziose testimonianze sono state riesumate e oggi possono essere godute dal pubblico.
Gli scavi pompeiani sovrastano in abbondanza quelli più limitati di Ercolano, tuttavia, questi ultimi risultano meglio conservati. Le pitture murali di Villa Oplontis di Torre Annunziata invece, rappresentano una testimonianza vivente dell’opulento tenore di vita dei cittadini più ricchi dei primi anni dell’Impero romano.
Il complesso monumentale di Caserta, creato da Carlo III di Borbone alla metà del XVIII secolo al fine di rivaleggiare con Versailles e Madrid, si compone di un grandioso palazzo con il suo parco, i giardini, un’area naturale, i padiglioni di caccia e un complesso industriale per la produzione della seta. Una chiara e concreta espressione del periodo illuminista, ben integrata e non imposta nel proprio contesto ambientale
La zona del Cilento rappresenta un paesaggio culturale di qualità eccezionale. In questo territorio è possibile trovare santuari ed edifici di grande valore, disseminati lungo le tre catene. Vera e propria frontiera tra le colonie greche della Magna Grecia e gli indigeni popoli etruschi e lucani, il sito conserva le vestigia di due importanti città classiche: Paestum e Velia.
Varietà della fauna e della flora e incontrastata bellezza: la costiera amalfitana non può lasciare indifferenti. Quest’area risulta popolosa sin da tempi antichi, dall’inizio del Medioevo. Comprende una vasta quantità di cittadine come Amalfi e Ravello che ospitano notevoli capolavori artistici ed architettonici. Le zone agricole testimoniano la capacità di adattamento dei suoi abitanti, che hanno saputo sfruttare al meglio i diversi tipi di terreno, coltivando “a terrazza” i vigneti ed i frutteti (zone inferiori) e praticando la pastorizia (zone superiori).
La serie comprende le più importanti testimonianze monumentali Longobarde esistenti sul territorio italiano si trovano proprio qui, in Campania: i domini dei più importanti Ducati Longobardi erano siti proprio in queste zone: un chiaro esempio ne è il borgo di Sant’Agata de’Goti.
Ad aggiudicarsi l’onorificenza UNESCO la chiesa di Santa Sofia a Benevento - una delle strutture longobarde più complesse e meglio conservate dell'epoca che, sulle pareti, mostra ancora importanti brani dei cicli pittorici altomedievali, testimonianza più alta della "pittura beneventana" .