Il nucleo originario di Agliè (Ajé in piemontese), sorto sui resti dell'antica città romana di Alladium, era probabilmente situato sulle colline in località Madonne delle Grazie, venne menzionato per la prima volta nel 1019. All'epoca Agliè era un castello, edificato per difendere Macugnano. Il nome attuale compare invece nel 1141, quando i feudatari del Canavese si spartirono il territorio e il borgo passò sotto il controllo dei San Martino di Rivarolo e di Agliè. Nel 1386 i contadini attorno al borgo diedero vita ad una rivolta, ricordata con il nome di Tuchinaggio, e stroncata violentemente da Amedeo VII di Savoia, detto anche Conte Rosso. Forse grazie al suo buon governo, Agliè non prese parte a tale ribellione. Agliè venne coinvolta nelle lotte tra Guelfi di San Martino d'Agliè e Ghibellini dei Conti di Valperga. Nel 1391 grazie ai Savoia giunse la pace. Gli alliadesi chiesero ai loro signori, i Conti di Agliè, alcune concessioni e privilegi ottenendoli grazie alla fedeltà dimostrata ai loro feudatari al tempo del Tuchinaggio. Successivamente nel 1448 vennero concessi gli statuti comunali. Dopo la metà del XVI secolo, Agliè dovette anche subire le conseguenze della guerra tra Savoia e Francia.
La pace arrivò nel 1561, quando i Conti di Agliè giurarono fedeltà al duca Emanuele Filiberto di Savoia. Il Seicento vide la comparsa sulla scena storica un'importantissima figura per il paese, Filippo San Martino di Agliè, al quale si deve il restauro e l'ampliamento del castello di Agliè. Dopo la morte di Filippo, avvenuta nel 1667, bisogna aspettare circa un secolo prima che vengano conclusi gli ampliamenti del castello che possiamo ammirare ancora oggi. Nel 1796 il borgo venne invaso dai Francesi e il castello fu depredato. Nel 1825 Carlo Felice venne in possesso del castello e ne affidò il restauro all'architetto Borda di Saluzzo, che ne costruì anche il piccolo teatro interno.
Il Castello Ducale di Agliè costituisce una delle principali attrattive del borgo, insieme a Villa Il Meleto, che fu la residenza estiva del poeta Guido Gozzano.
Borgo di Agliè
Comune di Agliè
Città Metropolitana di Torino
Regione Piemonte
Abitanti: 1.811 alladiesi
Altitudine centro: 315 m s.l.m.
Sito Unesco:
Residenze della Casa Reale dei Savoia
e Sacri Monti di Piemonte e Lombardia
il Comune fa parte di:
Paesi Bandiera Arancione
Città e siti patrimonio mondiale Unesco
Riconoscimenti
Bandiera Arancione - Touring Club Italiano
Il Comune
Via Principe Tommaso 22 - Tel. +39 0124 330367
IN AUTO
IN TRENO
IN AEREO
Il Conte Filippo Giuseppe di San Martino di Agliè nacque nel 1604, fu il secondo dei nove figli del Conte Giulio Cesare di San Martino d’Agliè marchese di San Germano e della moglie Ottavia Gentile.Filippo, essendo cadetto, intraprese gli studi ecclesiastici che abbandonò ben presto per dedicarsi alla carriera militare. Fu in seguito gentiluomo di camera del cardinale Maurizio di Savoia dal 1627 al 1630, quando fu nominato luogotenente nella compagnia delle Corazze del duca Vittorio Amedeo I. Fu inoltre Ministro di Stato, Soprintendente generale delle finanze,Maresciallo generale dell’Armata, Gran Maestro di Casa, Cavaliere del Supremo Ordine della SS. Annunziata e molte altre cose.
Quando il duca Vittorio Amedeo I morì, nel 1637, il figlio Carlo Emanuele II era troppo giovane per succedergli e quindi la madre, Maria Cristina di Francia (prima Madama Reale, figlia del re Enrico IV), assunse il potere come reggente. La sua reggenza, tra il 1637 e il 1648, divise in due fazioni la corte ducale sabauda: Principisti e Madamisti. Filippo si schierò in favore di Cristina e ne divenne il favorito, consigliere personale e Ministro di Stato.Furono soprattutto le sue doti politiche e diplomatiche che riuscirono a conservare il trono al giovane duca e l’indipendenza del Ducato.
La Reggente Maria Cristina e Filippo d’ Agliè dovettero contrastare le mire del re di Francia Luigi XIII (fratello della Reggente) e nello stesso tempo l’opposizione anti-francese dei cognati filo-spagnoli, il principe cardinale Maurizio e il principe di Carignano, Tommaso Francesco di Savoia, fratelli del defunto duca Vittorio Amedeo I. Per queste sue scelte, Filippo si inimicò non poche persone potenti, tra le quali il cardinale Richelieu che, con uno stratagemma, nel 1640 lo fece arrestare e lo tenne prigioniero nel castello di Vincennes in Francia. Due anni dopo, alla morte del Cardinale, per interessamento di Maria Cristina presso il fratello Luigi XIII, Filippo venne finalmente liberato.
Rientrato a Torino, nel 1645 venne nominato maresciallo generale dell’armata e infine Gran Maestro della Casa di Savoia. Rimase a servizio della Casa ducale fino al 1663, quando si ritirò a vita privata. Negli ultimi anni frequentò assiduamente il convento del Monte dei Cappuccini di Torino.
Il conte Filippo d’Agliè era anche famoso per le sue eccellenti doti artistiche, buon musicista e geniale coreografo: scrisse e diresse innumerevoli balletti per la Corte di Torino, fra i quali “Il Gridelino” e “Il Tabacco”.
Filippo morì, probabilmente nel Palazzo Reale di Torino, il 19 Luglio 1667. Fu seppellito, come da lui richiesto, nella nuda terra dell’orto del Convento del Monte dei Cappuccini. Attualmente i suoi resti riposano nel vestibolo della chiesa dei Cappuccini.