Sortino (Sciurtinu in siciliano) è un pregevole esempio di barocco siciliano, conosciuta per la produzione di miele e situata in prossimità della Necropoli Rupestre di Pantalica e del fiume Anapo.
La necropoli di Pantalica (Buntarigah = grotte) è una delle più conosciute testimonianze storiche della città, composta da cinquemila grotticelle che furono scavate da diverse generazioni di ominidi, forse dai primi uomini di Neanderthal, sicuramente dai primi Sapiens Sapiens del Paleolitico e del Neolitico. L'opera è stata, infine, completata in epoca protostorica dalla gente della Civiltà di Pantalica che le ha ri-utilizzate come tombe.
Le vicende che hanno accompagnato il borgo di Sortino in età medioevale sono legate alla famiglia nobile dei Moncada e successivamente agli eredi di Modica (1477). Il feudo di Sortino fu concesso dalla imperatrice Costanza ad Arnaldo Conte di Modica ai cui successori sostanzialmente rimase fino al 1477, anno in cui fu acquistato dalla famiglia Gaetani Baroni, originari della Toscana, il cui capostipite, Guidone Gaetani, si era trasferito a Palermo in cerca di gloria e fortuna.
I Gaetani saranno, per più di tre secoli, i protagonisti della storia, non solo di Sortino ma della intera provincia di Siracusa. Emblematico è stato l'aiuto che Pietro Gaetani diede alla ricostruzione del paese nella collina Aita, dove tuttora si trova, dopo il devastante terremoto del 1693 che colpì l'intera costa orientale sicula.
Della cultura sortinese, fa parte da ormai tantissimi anni l'Opira di li Pupi (in lingua siciliana), in cui vengono narrate le eroiche gesta dei paladini francesi. Tra le storie più rappresentate abbiamo l'Orlando furioso; altre rappresentazioni messe in scena sono le famose "farse", scene comiche narrate prevalentemente in siciliano. Sicuramente i più importanti "pupari" sortinesi restano i "Puglisi", che da più generazioni ci tramandano quest'arte.
Comune di Sortino
Provincia di Siracusa
Regione Sicilia
Abitanti: 8.657
Altitudine centro: 438 m s.l.m.
Sito Unesco:
Siracusa e le necropoli rupestri di Pantalica
il Comune fa parte di:
Città del miele
Città e siti patrimonio mondiale Unesco
Unione Valle degli Iblei
Aree naturali protette:
Riserva naturale orientata Pantalica e Valle Anapo
Il Comune
Viale Mario Giardino - Tel. +39 0931 917000
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Già Virgilio parla del 'Miele Ibleo'. La lunga tradizione mielaia delle genti sortinesi succedutesi nelle varie generazioni ha portato alla produzione di mieli caratteristici, quali quello di timo, di eucalipto, di zagara oltre che all'onnipresente millefiori. Anche i dolci che si producevano (e si producono) nei giorni delle feste, sono a base di miele come i piretti (biscotti duri di farina e miele con una mandorla dentro), le sfingi o sfinci (piccole masse di pasta lievitata, poi fritte e condite con miele crudo) e i sanfurricchi (caramelle di miele cotto, lavorato per inglobare aria e indurito, successivamente tagliato in piccoli pezzi).
Altro prodotto di cui pochi individui conservano i segreti è un liquore di miele chiamato 'spiritu re fascitrari' (liquore dei mielai) prodotto per distillazione dell'acqua di risulta derivata dallo scioglimento della cera (che contiene molti residui zuccherini e di miele), successivamente fatta fermentare e distillata, se ne può utilizzare il prodotto anche "bianco", ma la tradizione lo fa preferire 'cunzatu' (condito) con miele cotto a fuoco lentissimo per varie ore.
Il Pizzolo (pizzòlu in siciliano) è un prodotto tipico della cucina siciliana, in particolare di quella sortinese, ma può gustarsi in tutte le pizzerie della Provincia di Siracusa o in apposite pizzolerie sparse in tutta la provincia ed in alcune città della Sicilia sudorientale. Consiste in una pizza tonda di circa 20 cm di diametro, superficialmente condita con olio, origano, pepe, parmigiano e sale, farcita con vari ingredienti, salati (in tal caso il ripieno sarà a base di salumi, verdure, formaggi, carne) o dolci (con ripieno di crema al pistacchio, crema cioccolato, ricotta e miele). Si tratta, comunque, di un piatto tipico della tradizione contadina di Sortino - che nella sua ricetta originaria consisteva di una focaccia farcita con verdure varie - commercializzato solo di recente
Altro prodotto tipicamente sortinese, ma raramente commercializzato, è la focaccia (o in sortinese 'nfigghiulata) ripiena di fichi e nipitedda (nepeta).