Posto al centro del Casentino in provincia di Arezzo, Poppi è riconosciuto come uno dei Borghi più Belli d'Italia ed è una meta turistica autentica e affascinante per chi è alla ricerca di luoghi di interesse storico e culturale immersi nella natura.
Circondato dalla spettacolare natura del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, una vera oasi di pace e serenità per gli amanti delle escursioni. Attorno al borgo si stagliano diversi sentieri che offrono l'opportunità di esplorare il territorio e scoprire luoghi ricchi di storia e spiritualità, come il Sacro Eremo di Camaldoli e il Santuario de La Verna, legato alla figura di San Francesco d'Assisi.
Grazie alle sue numerose attrazioni turistiche, le esperienze uniche offerte dal borgo di Poppi sono l'esempio perfetto di come si può vivere al meglio l'essenza della Toscana.
Le migliori attrazioni di Poppi
Il Castello dei Conti Guidi è senza dubbio una delle principali attrazioni turistiche di Poppi. Questa imponente fortezza medievale affascina i visitatori con la sua architettura e panorami mozzafiato. All'interno del castello è possibile visitare la Biblioteca Rilliana, che custodisce preziosi manoscritti e incunaboli.
Passeggiando per il centro storico del paese si possono ammirare scorci incantevoli che evocano l'atmosfera del passato. Imperdibile è la Badia di San Fedele, una delle più antiche e interessanti strutture del Casentino, risalente al XIII secolo, che conserva pregevoli opere d’arte, tra cui una Madonna con Bambino di fine Duecento.
Sempre nel centro storico, nella piccola Piazza Amerighi, si affaccia l’elegante Oratorio della Madonna del Morbo. Edificato nel 1705 su progetto del medico poppese Francesco Folli, la costruzione dell’edificio sacro voleva essere un omaggio alla Vergine per aver dato scampo alle pestilenze che aveva colpito il Casentino a distanza di un secolo.
Nei dintorni del borgo, a poco più 10 chilometri da Poppi, si raggiunge la Pieve di San Pietro a Romena, un'antica chiesa costruita interamente in pietra che conserva al suo interno pregevoli opere d'arte.
Tra prodotti e piatti tipici ed eventi
Un viaggio a Poppi non è completo senza assaporare le delizie della cucina tipica casentinese, costituita dai prodotti che la zona boschiva regala: tartufi, funghi e castagne.
Piatto simbolo dell’Alto Casentino è il tortello di patate che spesso rappresenta l’unica portata, la cosiddetta “stortellata”. Altro piatto noto del territorio è la Scottiglia, nominato anche “caciucco di terra”, “caciucco di carne” o “caciucco del Casentino”. Si tratta di uno stufato preparato con molte carni. Più tipi di carni vengono usate e più il piatto è buono.
Non solo enogastronomia ma anche cultura. Tra gli eventi che animano il borgo la rievocazione storica L’Inferno a Campaldino è la più attesa. Per due giorni, ogni anno, il Castello di Poppi si anima di personaggi storici del XIII secolo per ricordare e commemorare delle esperienze drammatiche del passato.
Borgo di Poppi
Comune di Poppi
Provincia di Arezzo
Regione Toscana
Abitanti: 6.160 poppesi
Altitudine centro: 437 m s.l.m.
il Comune fa parte di:
I Borghi più belli d'Italia
Aree naturali protette:
Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi
Riserva naturale Badia Prataglia
Riserva naturale Camaldoli
Il Comune
Via Cavour 11 - Tel. 0575-50221
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Un microcosmo di romiti, osti, frati, buffoni, penitenti, badesse, converse e madonne che, nelle Fiabe fantastiche di Emma Perodi (1892), recitano sul medesimo fondale del Casentino, disegnando una Toscana diversa: non quella fiorentina, rinascimentale, ma quella che fa strada attraverso l’Appennino, verso i confini di Romagna Proprio qui nel Casentino dove, nei primi secoli del cristianesimo, c’erano monaci che intenti a raccogliere e scrivere leggende di santi, il diavolo appare con fugaci manifestazioni, occhieggiando dalle stalle o materializzandosi nelle veglie. E anche se questo non accade più, noi sentiamo ancora presenze misteriose nei boschi che circondano le pievi e i castelli del Casentino. Tra questi castelli, quello di Poppi mantiene una sua “aura” romantica: la sua mole s’impone sulla valle, è visibile da tutte le località vicine ed è espressione dello spirito guerriero dei suoi fondatori, i conti Guidi, signori incontrastati del Casentino fino al 1440, quando il tradimento di uno di loro spianò la strada al possesso fiorentino.
Le attuali mura e le quattro (in origine cinque) porte del borgo erano già costruite da una trentina d’anni quando, l’11 giugno
1289, si combatté a Campaldino, nella piana sotto Poppi, una delle più grandi battaglie campali del Medioevo, alla quale
partecipò anche Dante Alighieri: Firenze contro Arezzo, ovvero guelfi contro ghibellini. Due le cose da vedere nel castello:
la biblioteca Rilliana, ricca di 25 mila volumi antichi, manoscritti e incunaboli; e il ciclo di affreschi trecenteschi attribuiti a
Taddeo Gaddi, allievo di Giotto.