Borgo medievale e rinascimentale, Sovana sorge nel Pianetto che porta il suo stesso nome, un piccolo fondovalle che si sviluppa tra le colline dell'Albegna e del Fiora, nel cuore dell'area del Tufo sulla riva sinistra del fiume Fiora.
Suana era un centro etrusco, che dalla conquista di Vulci in poi (280 a.C.) subì un graduale processo di romanizzazione, culminato con la creazione del municipio con la concessione della cittadinanza romana agli italici.
Nel V secolo è già documentata come sede vescovile. L'attuale centro storico si sviluppò nel corso del Medioevo nelle vicinanze della preesistente necropoli etrusca, sotto il controllo della famiglia Aldobrandeschi, che vi fece edificare un castello intorno all'anno mille.
Alla fine del XIII secolo venne ereditata dagli Orsini seguendo il medesimo destino di Sorano e Pitigliano fino al XV secolo, epoca in cui il centro venne conquistato dai senesi. A metà del XVI secolo la definitiva caduta della Repubblica di Siena portò Sovana nelle mani dei Medici, che la inglobarono nel Granducato di Toscana.
I Medici cercarono di ripopolare il borgo, in stato di forte degrado dopo le epidemie di peste, con coloni provenienti dalla Grecia: il tentativo fu inutile, nel 1702 sono censite a Sovana solo ventiquattro persone.
Il Palazzo dell'Archivio, situato nella centrale piazza del Pretorio, che prende il nome dall'omonimo (e coevo) Palazzo, risale al XII secolo e fu abitazione del giusdicente dopo il 1411.
Le mura di Sovana sono da ricondurre a tre diversi periodi storici: I primi a realizzare una cinta muraria a difesa del borgo furono gli etruschi, a partire dal VII secolo a.C.; dopodiché, tra l'XI e il XII secolo, furono costruite le mura medievali, opere degli Aldobrandeschi, in conci di tufo; infine, nel corso del XV e del XVI secolo, vennero innalzate le mura rinascimentali, opera dei senesi e successivamente ristrutturate dai Medici.
La Rocca aldobrandesca, sorta su preesistenti strutture di epoca etrusca attorno all'anno mille come sede e simbolo del potere della famiglia Aldobrandeschi, rimase abbandonata verso la fine del XIII secolo, per poi essere restaurata nel corso del XV secolo dai senesi.
Con l'annessione al granducato di Toscana nel XVI secolo, Cosimo I de' Medici fece eseguire alcuni lavori di ristrutturazione che, tuttavia, non impedirono il successivo abbandono e il conseguente degrado della struttura. Oggi sono ben visibili i monumentali ruderi della fortezza.
Sovana è un interessante centro di cultura in quanto sede di musei e percorsi archeologici nelle vicine aree etrusche.
Presso il centro storico è situato il Polo museale di Sovana, allestito all'interno della chiesa di San Mamiliano, con l'esposizione del cosiddetto "tesoretto di Sovana", e all'interno del Palazzo Pretorio, con l'info-point.
Il borgo è anche una delle sedi del Parco archeologico Città del Tufo, che comprende all'interno l'antica necropoli, divisa principalmente in due settori: il primo comprende la via cava del Cavone, Poggio Felceto, Poggio Prisca e Poggio Stanziale, a nord del fosso Calesine e lungo il torrente Picciolana; il secondo comprende la via cava di San Sebastiano, la necropoli di Sopraripa e la monumentale tomba della Sirena, a sud del fosso Calesine e lungo il torrente Folonia.
Borgo di Sovana
Comune di Sorano
Provincia di Grosseto
Regione Toscana
Abitanti: 460 sovanesi
Altitudine centro: 379 m s.l.m.
il Comune fa parte di:
I Borghi più belli d'Italia
Strada del Vino e dei Sapori Colli di Maremma
Il Comune
Piazza Del Municipio 15 - tel: 0564633023
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IN AEREO
Sovana dentro le sue mura non ha tramandato grandi palazzi, fregi o ornamenti, ma piccole, vecchie e umili case la cui origine è nel XII e XIII secolo, e che forse come in nessun altro posto ci fanno sentire dentro il Medioevo. Anche se è difficile dire se siano i ricordi etruschi o quelli medievali a prevalere nella piccola Sovana. Se infatti la presenza etrusca è testimoniata principalmente dalla necropoli conle sue tombe scolpite nel tufo,il fascino della “strada di mezzo” che attraversa il borgo è invece tutto medievale: i suoi edifici religiosi e civili concentrati in così poco spazio dimostrano l’importanza in epoca feudale di questo posto di poche case che è stato una città, sede principale di una vasta contea, presidio fortificato, luogo natale di un Papa.
Sovana è tutta compresa tra la Rocca e il Duomo, monumenti che simboleggiano il potere politico degli Aldobrandeschi e quello spirituale della chiesa. Della Rocca aldobrandesca, inserita nella cinta muraria medievale, restano possenti ruderi, come il mozzo torrione. Dalla porta della Rocca ci si immette nella piazza centrale, su cui si affaccianoil duecentesco palazzetto dell’Archivio con campanile a vela e torre dell’Orologio, e la chiesa di Santa Maria, romanica e gotica, e con uno splendido ciborio preromanico, unico in Toscana.Sul lembo occidentale dello sperone di tufo che domina la valle della necropoli sorge il Duomo, scrigno di tesori artistici. Nella folta boscaglia, la Tomba Ildebranda è il più suggestivo monumento funebre etrusco della Toscana.
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