La Supa Barbetta è una zuppa tipica delle valli valdesi. Il suo nome “barbetta” viene dal dialetto “barbet” (zio) nome con cui nell’antichità venivano chiamati i pastori. Questa zuppa, anche chiamata supa mitunàa o grisinaddo, veniva cucinata in tipiche pentole di rame (basine) ed oggi viene spesso preparata in pentole di coccio. Pur essendo un piatto a base di grissini può essere cucinata anche con del pane raffermo. Questo affonda ancora di più le sue radici ad un passato povero dove l’utilizzo di ingredienti d’avanzo era all’ordine del giorno. Questo piatto, preparato a strati, ha diverse varianti: una che lo vede arricchito di alcune foglie di verza o cavolo nero, una variante vede il piatto cotto in forno a 170-180° per un’ora e un’altra lo vede preparato con del formaggio Seirass del Fèn al posto della toma.

Ingredienti

Per 4 persone

  • 500 gr di grissini (o pane raffermo)

  • 1 litro di brodo di carne

  • 100 gr di toma fresca non stagionata

  • 50 ml di salsa di pomodoro

  • cannella

  • chiodi di garofano

  • pepe

Procedimento

Iniziamo con l’ungere una pentola (possibilmente di rame) con del burro e, a strati, aggiungiamo i grissini (o il pane raffermo), le spezie, la salsa di pomodoro, la toma a pezzetti e una spolverata di parmigiano. Ripetiamo il tutto per 3-4 strati concludendo versando il brodo. Cuociamo per un’ora a fuoco basso aggiungendo dell’altro brodo se necessario.

Per fare un “figurone” con i vostri commensali fate attenzione che i grissini (o il pane) non risultino completamente disfatti e, per servirla, capovolgete il contenuto della pentola in un’altra, come si faceva una volta.

Foto da invalpellice.com