Festa del Santissimo Crocifisso
La festa, che viene chiamata d’ U Tre Maggiu, o d’ U Crucifissu o anche d’ U Signuri, è una rituale ma anche suggestiva manifestazione religiosa, frutto della più sincera devozione e pietà popolare della comunità di Geraci Siculo. Consiste in una straordinaria processione dominata dal silenzio che ne costituisce l’austera colonna sonora, della quale fa parte anche l’estenuante preghiera dei bambini, che, camminando all’indietro con lo sguardo sempre rivolto alla croce su cui è inchiodato il Cristo boccheggiante, rappresentato nelle misure d’un uomo normale, al ritmo di una cordicella-flagello che battono sul loro innocente petto, e tenendo sul capo una corona di vimini che richiama quella di spine con la quale fu incoronato il figlio di Dio, invocano: – Pani e Paradisu, Misericordia Signuri! È una festa religiosa, basti dire che non ci sono neanche bancarelle nel corso, né banda musicale, ed è preceduta dall’Ottava che comincia il 25 aprile con recita della Coroncina e celebrazione della Messa da parte du predicaturi, che di anno in anno cambia, chiamato da fuori. Oltre ai bambini oranti gli altri suoni della festa sono dati dalle campaniate delle chiese, man mano che passa davanti ciascuna la processione, e dagli spari dei maschi (mortaretti) nei vicoli e nelle viuzze alla vista del Santissimo: momento in cui tutti si fermano e i carusi alzano il tono della voce e gridano la loro invocazione fino a superare il suono dei botti.
La processione parte a mezzogiorno del 3 maggio dalla Chiesa di Santa Maria La Porta dove è custodito il simulacro ligneo secentesco, celebrata la messa solenne con la presenza delle Autorità civili e militari, del Comitato dei festeggiamenti, dei fedeli, anche scalzi, con le Torce (ceri votivi) in mano. Tutti aspettano dentro la chiesa che il Crocifisso venga sceso dall’altare dal gruppo di membri del Comitato che si tramandano di padre in figlio tale compito, con l’ausilio di due corde tirate da una carrucola, mentre gira la ruota con le campanelle che emanano un suono cigolante che accompagna il Cristo coricato sulla croce portato sulle mani dagli addetti, per il breve percorso dall’altare alla porta laterale che dà sul sagrato, tragitto reso interminabile dall’ingorgo della folla che nel frattempo si accalca per vedere, entrare, uscire.
Il popolo che attende fuori dalla chiesa non trattiene la commozione e non pochi piangono alla vista dei piedi inchiodati sul legno della croce su cui il Cristo morto lentamente appare, dapprima coricato, ma che si va alzando dopo aver passato il varco della porta, mostrando man mano il dolore della bocca. Infine, l’asse lungo della croce viene posto dentro l’apposito alloggio sulla bara. La cavità è tale che U Signuri, ruotando per tutti i lati, può mostrarsi ai fedeli impietriti che guardano, e molti piangono, a seconda dei dolori che si passano in famiglia. Addobbato il fercolo con quattro teche contenenti i doni votivi in ori e argenti, e con mazzi di fiori, dodici portatori a piedi scalzi, con in testa la corona di spine, alzano sulle spalle la bara, partono le voci dei bambini, gli spari e il fumo dei maschi, squillano le campane, e ci si incammina a salire verso la parte alta del paese.
In testa le torce, prima le donne e poi i maschi, a seguire le sette confraternite, poi il comitato, i bambini oranti camminanti all’indietro, le forze dell’ordine, il Crocifisso, il clero, l’accompagnamento popolare. La processione compie una lunga sosta sistemata ordinatamente in Piazza del Popolo, dove si svolge la predica, ma prima ancora per aspettare che il corteo entri, vi faccia il giro dentro, ed esca dalla Chiesa Madre.
Poi riprende e si conclude con la distribuzione di quel pane invocato non solo ai bambini imploranti, ma a tutti i confrati, e a tutto il popolo partecipante.
L'evento è terminato.
Data
- 24 Gen 2025
Ora locale
- Fuso orario: America/New_York
- Data: 23 Gen 2025
- Ora: Tutto il giorno
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