Le curiosità sulle star di Hollywood non finiscono mai. Soprattutto quando si scoprono le loro origini dai borgh italiani. Sapevate ad esempio che il padre di Robert De Niro era originario del borgo molisano di Ferrazzano? O che il padre e la madre di Al Pacino provenivano rispettivamente dai borghi, entrambi siciliani, di San Fratello e di Corleone?
Proprio oggi qualcuno in rete ha ricordato che pochi anni fa, il programma televisivo della BBC “Who do you think you are?” (Chi credi di essere?) ha ripercorso e riscoperto le origini toscane dell’attrice Susan Sarandon. La bellissima star americana, che nella sua incredibile carriera ha lavorato con i più grandi registi di Hollywood e non solo (solo per citarne alcuni il grande Monicelli, Billy Wilder, Louis Malle, Tony e Ridley Scott, Tim Robbins, Paul Schrader.. fino a Robert Altman, Oliver Stone, Robert Redford e Peter Jackson), è stata la protagonista di alcuni dei film di maggior successo degli ultimi quarant’anni, a partire da Miriam si sveglia a Mezzanotte (Tony Scott, 1983), Le Streghe di Eastwick (George Miller, 1987), Thelma & Louise (Ridley Scott, 1991) e Dead Man Walking (Tim Robbins, 1995), film che le è valso l’Oscar nel 1996 come miglior attrice protagonista, fino a La regola del silenzio (Robert Redford, 2012) e Cloud Atlas (Andy e Lana Wachowsky, 2012).
Grazie al programma della BBC Susan Sarandon si è ritrovata sulle colline tra Barga e Coreglia Antelminelli, nella Valle del Sarchio, per riscoprire le sue discendenze lucchesi. Il bisnonno dell’attrice si chiamava infatti Mansueto Rigali, nato nel lontano 1855 a Loppia, località nei pressi del borgo di Coreglia Antelminelli. Era il padre di Anita Rigali, madre della madre di Susan, Leonora Criscione. Durante la visita che costituiva la puntata del programma televisivo inglese, l’attrice incontrò anche il cugino Gilberto Rigali di Piano, altra località del territorio di Coreglia.
La curiosità verso queste notizie non smette mai di sorprenderci, anche se ogni tanto fa piacere potersi vantare di questi gradi di separazione, di vagare con la fantasia e di scoprire che il borgo nel quale si vive ha un ulteriore e piccolo motivo di innocua vanità. Ci rivela in realtà quanto i nostri borghi non siano così fuori dal mondo come si potrebbe pensare, ma la ricchezza della loro storia e delle storie delle persone che ci hanno vissuto o che da qui sono partite, spingendosi talvolta molto lontano per dare maggiore fortuna ai propri figli e nipoti (in questi casi obiettivi raggiunti in maniera eccellente, risultati che ripagano sacrifici) ci rende più consapevoli delle nostre radici, e di quanto ancora oggi sia importante riscoprirle, custodirle e preservarle.
Foto da the-talks.com, turislucca.com
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