Basterebbero 2 ore di volo partendo da Punta Raisi per arrivare a Caselle, in Piemonte, ma Nicola Winkler ha preferito un percorso alternativo, un percorso che lo impegnerà per ben 7 mesi!

In compagnia di Fela, detto Fefe, un mulo, Nicola è partito dal palermitano lo scorso luglio a piedi e, attraverso vie secondarie e percorsi poco conosciuti (a volte suggeriti dallo stesso mulo), ha recentemente lasciato il borgo di Altopascio e la zona del lucchese per riprendere il suo viaggio verso casa.

Nicola Winkler a Altopascio
Nicola Winkler e Fefe a Altopascio (Foto Comune di Altopascio)

Dalla Siclilia alla Toscana, fin’ora, passando da Basilicata, Campania, Molise, Abruzzo, Umbria e Marche. Un viaggio alla scoperta di un’Italia dimenticata, tra realtà rurali, paesaggi dimenticati e percorsi che hanno fatto la storia del nostro paese.

““Non fare l’asino” è un invito a non comportarsi in maniera sottomessa e rassegnata, come se si avessero i paraocchi. “

Queste le parole scritte da Nicola sul suo blog per iniziare a descrivere il titolo del suo progetto che farà di questa avventura un film che il viaggiatore stesso sta filmando lungo la strada verso Torino. Un video-diario fatto di luoghi, paesaggi, testimonianze, sorprese, imprevisti e resilienza. Una storia senza sceneggiatura che viene scritta passo passo, attraverso sentieri, montagne, vallate, disavventure, e sicuramente diversi sacrifici ma tantissime soddisfazioni.

Video intervista a Nicola per l’Eco di Basilicata

Nicola Winkler, 20 anni, è uno studente del DAMS, Università di Cinema e Teatro di Torino. Dopo una lunga esperienza nel teatro ha deciso di mettersi in gioco realizzando il suo primo lungometraggio, la storia di questo suo viaggio.

“La mia piccola azione quotidiana sarà camminare ogni giorno per muovermi: dalla Sicilia mi muoverò per andare a Torino, non per essere a Torino, non dipenderà da a, se non dal mio asino e da me, e dimostrare che si può fare, come d’altronde è sempre stato fatto.”

Un’affermazione forte ai giorni nostri, forse da considerarsi folle, ma forse non proprio così folle. Forse un atto di coraggio, una dimostrazione della voglia di un ritorno alla natura, ad uno stile di vita dimenticato in un’epoca come la nostra sempre più tecnologica.

Ma anche grazie alla tecnologia Nicola sta divulgando i suoi passi e le avventure che vive attraverso il suo blog e all’app Viewranger con la quale si possono seguire le sue giornate in tempo reale.

“Il nostro problema è che diamo per scontate le nostre bellezze, che invece chi arriva da fuori sa apprezzare e valorizzare”

Con questa frase Nicola ci comunica parte del significato del suo viaggiare slow, all’insegna della sostenibilità, del rispetto ambientale ma anche alle bellezze di questo nostro spettacolare paese.
Auguriamo quindi a Nicola un buon rientro a Torino e di affascinarci ancora lungo le tappe del cammino che ancora deve intraprendere prima del capoluogo piemontese.