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La Sardegna svelata grazie a 'Monumenti aperti'


Giovedì 14 giugno 2018

Un immenso patrimonio offerto e riofferto a cittadini e turisti, con le giovani guide degli studenti delle scuole dei vari paesi ad illustrare chiese e palazzi ai numerosi visitatori.

La Sardegna svelata grazie a 'Monumenti aperti'

Riscoprire i luoghi identitari della bellezza sarda. Un percorso culturale e civico. È quello che propone da ormai 22 anni la manifestazione Monumenti Aperti, di "stanza" a Cagliari e in molte località della Sardegna. Un immenso patrimonio offerto e riofferto a cittadini e turisti, con le giovani guide degli studenti delle scuole dei vari paesi ad illustrare chiese e palazzi ai numerosi visitatori. La rassegna, che ha registrato nella sola Cagliari, nel trittico 6-7-8 maggio, ben 95mila firme di visitatori, è stata insignita anche di un importante riconoscimento a livello europeo da parte della Commissione Europea ed Europa Nostra, la principale rete europea per il patrimonio culturale: il premio per il patrimonio culturale/Europa Nostra Awards 2018. Ventinove i vincitori, provenienti da 17 paesi.

Conservazione, ricerca, contributi esemplari ed istruzione, formazione e sensibilizzazione: questa la categora per cui Monumenti Aperti è stato premiato. L'evento da qualche anno si è spostato anche nel "continente". Ed ecco l'apertura ufficiale di aprile a Bitonto, nel barese, località che è rientrata nella short list delle dieci città finaliste a contendersi il titolo di Capitale italiana della Cultura, poi assegnato a Parma. Bitonto ha ora il titolo di Capitale Meridionale della Cultura. Altra sede non sarda sarà ad ottobre (il 13 e 14) Ferrara, la meravigliosa città amata da Giorgio De Chirico. Ma anche Copparo (20 e 21), nella provincia ferrarese. Cinquantanove i comuni isolani coinvolti dall'iniziativa, dal 21 aprile al 3 giugno. Monumenti Aperti nasce nel 1997 da una felice idea di uomini di cultura e giornalisti cagliaritani appassionati e studiosi del  territorio. Ne è nato un vero e proprio consorzio tra enti e associazioni, così oggi possiamo parlare di un vero e proprio successo e caso di scuola in merito alla riscoperta delle emergenze storico-artistiche e architettoniche più degne di nota della Sardegna e non solo. 

Chiese di solito chiuse o non visitabili liberamente, palazzi privati, luoghi inaccessibili: per l'evento i Monumenti sono Aperti e allora grande la curiosità che, di volta in volta, si crea nei vari centri interessati.

Queste le nuove città sarde di quest'anno: Cossoine, Pabillonis, Sant’Anna Arresi, Seneghe, Terralba, Torralba e Tramatza. In tutto 800 i luoghi della cultura aperti e raccontati da oltre 18.000 volontari, studenti provenienti dalle scuole di ogni ordine e grado. 

Patrimonio e identità, dunque. Questo al centro dell'iniziativa, ormai storica. Due valori declinati come continuamente "aperti" nel passato, nel presente e nel futuro alle contaminazioni da cui derivano opportunità e possibilità di sviluppo. L'idea muove infatti turismo interno alla Sardegna ma registra anche arrivi dal resto dell'Italia. A Cagliari, città che notoriamente presenta i suoi quartieri quasi come piccoli borghi interni al tessuto connettivo urbano, davvero tanti gli arrivi. Tra i siti più raggiunti l’Orto Botanico, il Palazzo dell’Università e la Collezione Piloni. Ma anche l’Ospedale Civile San Giovanni di Dio, il Museo Archeologico Nazionale, la Casa Massonica, la Legione dei Carabinieri e l’ex Deposito Carburanti, Palazzo de la Valleè. Gradite al pubblico anche le visite all’Archivio dell’Unione Sarda. Lo stesso è capitato per i luoghi della politica regionale. "Il patrimonio culturale in tutte le sue forme è una delle principali ricchezze d'Europa: costruisce ponti tra le persone e le comunità e tra il passato e il futuro. Svolge un ruolo fondamentale per la nostra identità europea e dà impulso allo sviluppo sociale ed economico", così la commissione del premio. "Mi congratulo con i vincitori del premio dell'Unione europea per il patrimonio culturale/Europa Nostra Awards 2018. Grazie al loro talento e al loro impegno, molti tesori del patrimonio culturale europeo sono stati salvaguardati e rilanciati e, cosa ancor più importante, il loro lavoro consente alle persone provenienti dai contesti più diversi di scoprire, esplorare e conoscere da vicino il nostro ricco patrimonio culturale, nel pieno spirito dell'Anno europeo del patrimonio culturale che celebriamo nel 2018". Sono invece le parole di Tibor Navracsics, Commissario europeo per l'Istruzione, la cultura, i giovani e lo sport.

Parliamo dunque di una storia grande e di un successo altrettanto grande. In questo successo c'è la Sardegna e c'è l'Italia. Il tutto grazie a Monumenti Aperti. Un'esperienza che sempre più sia bene che faccia "scuola", è proprio il caso di dire. 

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